Psicologia: Lo stress e le sue numerose vittime, un male ritenuto minore, forse perché poco visibile, lo stress miete vittime con crescente frequenza


Psicologia: Lo stress e le sue numerose vittime, un male ritenuto minore, forse perché poco visibile, lo stress miete vittime con crescente frequenza


Informazioni sul video: Emozioni e Stress , Enrico Rolla, psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale spiega in cosa consiste un training sulla gestione delle emozioni e dello stress. Autore del video by istitutowatson min. 2:03 del 29 maggio 2008.



Segni e Sintomi

Fra tutte le malattie mortali alle quali l’uomo deve far fronte alla fine del ventesimo secolo sembra doversi annoverare, incredibilmente, anche lo stress causato dal trantran della vita quotidiana. L’ansia di mantenere gli impegni, rientrare nel fatturato previsto, duellare con dipendenti o datori di lavoro indisponenti sono alcuni dei fattori che provocano l’accumulo di stress, il quale cresce dentro di noi senza che ce ne accorgiamo, fino a provocare delle vere e proprie crisi. Le situazioni stressanti sono pressoché infinite, come notevole è la capacità di resistenza e di adattabilità degli uomini; ma dopo anni e anni di ipertensioni e problemi fisici insistenti, come gastriti o ulcere, dirette conseguenze della nostra attività quotidiana, può verificarsi il crac. I sintomi che dovrebbero metterci in guardia sono numerosi e tutti facilmente individuabili , ma bisogna conoscerli per evitare rischi anche mortali. Del resto, i quasi dodicimila giapponesi che ogni anno muoiono in questo modo costituiscono l’esempio più eclatante. Se ci sentiamo spesso stanchi, non riusciamo quasi mai a concentrarci, dormiamo poco e male, siamo irritabili, scoordinati nei movimenti, soffriamo spesso di piccoli disturbi, divaghiamo facilmente o abbiamo la pressione instabile, allora è il momento di stare in guardia: l’organismo non è in regola e occorre restituirgli la piena funzionalità con in po’ di riposo. Se poi i sintomi fossero più seri, vuol dire che una bella vacanza (per chi se lo può permettere) si rende necessaria. Il terzo stadio è quello più preoccupante: concentrazione inesistente, incapacità di mettere a frutto le proprie doti intellettive, disturbi psicosomatici accentuati consigliano un lungo periodo di riposo. Gli psicologi studiano da tempo il rapporto tra stress e società moderna ed hanno tracciato un quadro piuttosto chiaro delle professioni maggiormente a rischio. Si tratta di criteri di classificazione generici ma molto attendibili, non immuni naturalmente da eccezioni. L’insegnamento sembra essere una delle occupazioni più stressanti, anche se nell’immaginario comune, le poche ore di lavoro settimanali fanno gola. Insegnare è frustante perché i giovani non ne vogliono sapere di stare ad ascoltare per ore e ore il professore. Il quale, anche se si impegna con passione, spesso si trova un muro davanti, fatto di apatia e di sguardi assenti.


Informazioni sul video: Emozioni e Stress


Fra tutte le malattie mortali alle quali l’uomo deve far fronte alla fine del ventesimo secolo sembra doversi annoverare, incredibilmente, anche lo stress causato dal trantran della vita quotidiana. L’ansia di mantenere gli impegni, rientrare nel fatturato previsto, duellare con dipendenti o datori di lavoro indisponenti sono alcuni dei fattori che provocano l’accumulo di stress, il quale cresce dentro di noi senza che ce ne accorgiamo, fino a provocare delle vere e proprie crisi. Le situazioni stressanti sono pressoché infinite, come notevole è la capacità di resistenza e di adattabilità degli uomini; ma dopo anni e anni di ipertensioni e problemi fisici insistenti, come gastriti o ulcere, dirette conseguenze della nostra attività quotidiana, può verificarsi il crac. I sintomi che dovrebbero metterci in guardia sono numerosi e tutti facilmente individuabili , ma bisogna conoscerli per evitare rischi anche mortali. Del resto, i quasi dodicimila giapponesi che ogni anno muoiono in questo modo costituiscono l’esempio più eclatante. Se ci sentiamo spesso stanchi, non riusciamo quasi mai a concentrarci, dormiamo poco e male, siamo irritabili, scoordinati nei movimenti, soffriamo spesso di piccoli disturbi, divaghiamo facilmente o abbiamo la pressione instabile, allora è il momento di stare in guardia: l’organismo non è in regola e occorre restituirgli la piena funzionalità con in po’ di riposo. Se poi i sintomi fossero più seri, vuol dire che una bella vacanza (per chi se lo può permettere) si rende necessaria. Il terzo stadio è quello più preoccupante: concentrazione inesistente, incapacità di mettere a frutto le proprie doti intellettive, disturbi psicosomatici accentuati consigliano un lungo periodo di riposo. Gli psicologi studiano da tempo il rapporto tra stress e società moderna ed hanno tracciato un quadro piuttosto chiaro delle professioni maggiormente a rischio. Si tratta di criteri di classificazione generici ma molto attendibili, non immuni naturalmente da eccezioni. L’insegnamento sembra essere una delle occupazioni più stressanti, anche se nell’immaginario comune, le poche ore di lavoro settimanali fanno gola. Insegnare è frustante perché i giovani non ne vogliono sapere di stare ad ascoltare per ore e ore il professore. Il quale, anche se si impegna con passione, spesso si trova un muro davanti, fatto di apatia e di sguardi assenti.


Informazioni sul video: Emozioni e Stress


Soffrono ancora di più i medici ospedalieri, soggetti ad orari spesso disumani, a chiamate improvvise e responsabilità pesanti, poiché se non è direttamente in gioco la sopravvivenza di un paziente lo è il suo completo ristabilimento. Poi ci sono le casalinghe, costrette a ripetere gesti estremamente noiosi e spesso faticosi nel corso della giornata, senza peraltro avere la speranza che un giorno quello stato di cose degradante possa cambiare. Quando ci sono i figli il lavoro non finisce mai e si protrae non di rado alle ore piccole: il tempo libero diviene un sogno irrealizzabile. I manager sono una categoria altrettanto soggetta agli stress, se non di più, poiché il loro compito di dover prendere di frequente decisioni delicate finisce per minare la loro resistenza psicofisica, costringendoli a frequenti periodi di vacanza. L’operaio è il simbolo dell’alienazione, in particolare quello occupato in una catena di montaggio, poiché la ripetitività dei gesti e la totale estranirtà alla produzione sono capaci di generare una noia mortale. Che dire poi delle segretarie, costrette a subire quotidianamente gli insopportabili sbalzi d’umore dei principali, il cui stress finisce per diventare contagioso? Tra i mestieri maggiormente a rischio vanno infine considerati quelli relativi alla navigazione aerea e marittima, dove la necessità di concentrazione assoluta per lunghi periodi, specialmente per i piloti di volo, si combina con la lontananza da casa. Ho accennato ai lati negativi di alcuni mestieri ritenuti più stressanti, ma non si può negare che in una infinità di altre occupazioni, prima o poi si finisce per avere abbastanza. In realtà non è solo la mole o la difficoltà del lavoro a creare problemi, ma anche la sottoccupazione, non intesa come lavoro part–time u mal retribuito, ma troppo poco impegnativo. Come sempre, il giusto sta nel mezzo. Gli esperti sono concordi nel ritenere che l’unico modo per sfuggire a questo nemico invisibile della società moderna è l’evasione dal quotidiano o, ancora meglio, nel cambiare vita, anche se questa seconda soluzione appare raramente attuabile. Sfuggendo alla routine si ricaricano le batterie, si stacca la spina nei confronti delle ossessioni e si è pronti a ricominciare. Ma perché la terapia sia efficace è necessario che l’evasione sia piuttosto frequente e possibilmente totale, sia a livello di abitudini che di compagnia. È necessario dichiarare guerra a questo male subdolo, che è il più diffuso del nostro tempo: tre persone su quattro ne sono ripetutamente colpite solo perché non cercano con la necessaria determinazione di porvi rimedio.


Sigmund Freud


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Articolo postato sul Blog di alessio.101 in categoria: notiziario di medicina a cura della rivista salutare, i filmati sono della rete Web, Salerno, 25 febbraio 2009.
http://www.sportcinema.it




Psicologia: Lo stress e le sue numerose vittime, un male ritenuto minore, forse perché poco visibile, lo stress miete vittime con crescente frequenzaultima modifica: 2009-02-25T01:24:24+01:00da airone2124
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