(027) – Natale per un giorno – La storia: Il presepe partenopeo (Seconda parte) e il videoclip Richard Claydermann (Silent Night)


NATALE PER UN GIORNO

CAPITOLO − (027)


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GESÙ È NATO


IL PRESEPE PARTENOPEO

Seconda parte


Si introdusse nel presepe la realtà della Napoli settecentesca, con i nobili, ricchi borghesi e tutta la popolazione contradistinti nell’abbigliamento, negli atteggiamenti, nei diversi mestieri esercitati il tutto rifinito con ogni minuteria, cioè quanto serviva ai personaggi, per esaltare la scena, prodotti del mare e della terra, vestiti, attrezzi da lavoro, armi, gioielli, strumenti musicali. Divenuto ormai un fenomeno di culto, e anche di divertimento, per mostrare la loro cultura i nobili ed i ricchi sovrani, facevano a gara a costruire presso i loro saloni dei meravigliosi presepi, ideati da architetti e rifiniti dai pittori dell’epoca. La rappresentazione era posta su una struttura di legno quasi sempre ricoperta da scaglie di sughero e guarnite da muschio. La rappresentazione era suddivisa in due scene basilari: la prima, chiamata “misterium” costituito dalla sola Natività, dai Re Magi, da qualche pastore, dal secondo, detto “deversorium” dove inutilmente, avevano cercato di prendere posto Maria e Giuseppe, che ma in seguito è diventato il fulcro della scena, attorno al quale si disponevano disposizioni arricchite da molteplici personaggi e ambientazioni, che altro non erano squarci della Napoli di quel tempo. Il boom vero eproprio del presepe napoletano si ebbe durante il regno di Carlo di Borbone (1734−1788) il quale personalmente si occupava non solo dell’allestimento, ma anche a costruirsi materiale di rializzazione della scena, mentre la regina, si occupava di cucire vestiti per i personaggi. Oggi della vastissima produzione settecentesca non rimane molto benché a testimonianza, nella sla ovale della reggia di Caserta è esposto un presepe composto da 1200 personaggi. Un altro esempio storico è il presepe Cuciniello esposto al museo di San Martino a Napoli; deve il suo al collezionista Michele Cuciniello il quale raccolse più di 300 pezzi pregiati ed unici per fattura (databili al XVIII e XIX) che poi gentilmente donò al museo. Nell’Ottocento l’arte del presepe cominciò a dominuire e si ebbe una produzione limitata che giunse dopo il 1860 a realizzazioni commerciali non molto costose, quindi accessibili a tutte le tasche. L’ormai notissimo artigianato partenopeo è giunto fino ai nostri giorni: le botteghe di Via San Gregorio Armeno, sono sempre attive in particolare nei mesi di dicembre e gennaio quando ha luogo una vasta esposizione e vendita di pastori, presepi ed ogni particolare d’abbellimento. Oltre alla produzione normale che vede arricchire il presepe di personaggi contemporanei, è ricominciata anche la riproduzione artistica con pezzi unici ispirati al Settecento richiesti ed esportati in tutto il mondo.


Informazione sul video: Natale per un giono − Richard Claydermann (Silent Night), un video presentato da Ultra−Wite−Forever dur. min. 2:20


Racconti, Poesie e filmati sul tema di “Natale”, articolo assemblato nel sito di http://www.sportcinema.it di alessio.101. Il post è stato ricavato anche con il contributo di altri utenti che ringraziamo per la loro gentile collaborazione, Salerno 27 dicembre 2008


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(027) – Natale per un giorno – La storia: Il presepe partenopeo (Seconda parte) e il videoclip Richard Claydermann (Silent Night)ultima modifica: 2008-12-27T02:41:13+01:00da airone2124
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