(023) – Natale per un giorno – La storia: La statuina del presepe (E. Del Favero), e il videoclip Jhonny Mathis (Do You Hear What I Hear)


NATALE PER UN GIORNO

CAPITOLO − (023)


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LA STATUINA DEL PRESEPE

by Ezio Del Favero


Quel giorno una statuina, avvolta nell’involucro di giornale, sentì un rumore tanto atteso: la porta della soffitta che si apriva, il lieve scossone, il breve viaggio traballante, al peso che diminuiva perché come al solito era sul fondo. Mani ansiose e festanti l’afferrarono, la portarono alla luce e la posero su una mensola già affollata, con personaggi anche nuovi. Vide, di fronte, lo scenario consueto ancora vuoto: un prato in salita, in cima una capanna e vicino, tra gli alberelli, lo stagno con la cascata. Si chiese, come le compagne: «Dove mi metteranno quest’anno?» Una piccola mano afferrò il pastore che di solito era sistemato vicino a lei e lo mise, con le sue pecore, vicino al laghetto. Aspettò il suo turno, finché una manina la prese e, come al solito, la mise lontano dalla capanna. La statuina, con rammarico, si disse: «Ogni anno sono qui, insieme agli altri, ma non riesco mai ad avvicinarmi al Bambino. Tutti gli altri guardano verso la capanna e io sono dietro l’albero, con il paniere in mano; perfino quelli nuovi sono più vicini di me e non hanno nulla da offrire. L’anno scorso, approfittando degli scossoni della scatola nel tragitto dalla soffitta alla casa, mi sono aggrappata al piede di uno dei re Magi per tentare di avvicinarmi: quelli hanno sempre un posto in prima fila, anche se arrivano regolarmente in ritardo. Invece niente. Mi hanno staccato e sono finita vicino un albero». Dopo la mezzanotte arrivò un bambino, forse il più piccolo della famiglia e depose nella capanna la statuina del Bambino Gesù; poi, inaspettatamente, si mise a spostare i personaggi, come per gioco. Il pastore, con le sue pecore in fila, si ritrovò sul sentiero che portava in cima alla collina. E lei, con il paniere in mano, si sentì sollevare e deporre proprio davanti alla capanna, insieme alle altre statuine che portavano dei doni. Traboccante d’emozione, fissò il bambino nella mangiatoia ed ebbe l’impressione che gli occhi del piccolo guardassero oltre a lei. Si voltò e, dall’alto della collina, guardò nella direzione che sembrava indicare il bambino: vide l’albero dove si trovava di solito e, accanto, sembrava esserci un vuoto. Il paesaggio era tutto coperto d’alberi, di colori e di persone, ma quel posto era proprio vuoto. Guardò di nuovo il Bambino, che adesso fissava proprio lei e sembrava sorriderle. La mattina dopo qualcuno rimise la statuina secondo l’ordine consueto e la contadina con il paniere fu felice di tornare al suo posto, privilegiato, accanto all’albero.



A volte ci capita di pensare che gli altri vivano situazioni migliore delle nostre. È importante, però, comprendere che ognuno di noi occupa un posto particolare nella società e proprio per questo assumiamo un valore importantissimo. Anche in un mondo dove le diseguaglianze sociali sono evidenti, diventa significativo continuare a contribuire al bene comune, operando con onestà e lealtà.

Informazione sul video: Natale per un giono − Jhonny Mathis (Do You Hear What I Hear), un video presentato da Ultra−Wite−Forever dur. min. 3:27


Racconti, Poesie e filmati sul tema di “Natale”, articolo assemblato nel sito di http://www.sportcinema.it di alessio.101. Il post è stato ricavato anche con il contributo di altri utenti che ringraziamo per la loro gentile collaborazione, la storia è stata tratta dal “libro La Casa dei Sogni” autore Ezio Del Favero di cui autorizzati alla pubblicazione per tre storie di questo libro edito da Piero Gribaudi Editore Srl Milano di cui ringraziamo per la gentile concessione, Salerno 23 dicembre 2008


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(023) – Natale per un giorno – La storia: La statuina del presepe (E. Del Favero), e il videoclip Jhonny Mathis (Do You Hear What I Hear)ultima modifica: 2008-12-23T01:29:59+01:00da airone2124
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