Salernitana: a Bortolo Mutti il compito di salvare la Salernitana

La Salernitana di Mimmo Scafuri

SALERNITANA: A BORTOLO MUTTI IL COMPITO DI SALVARE LA SALERNITANA

È iniziata l’avventura salernitana di Bortolo Mutti, chiamato al capezzale di una Salernitana malata, con lo scopo preciso di portarla fuori dalle sabbie mobili della retrocessione, dove inevitabilmente Castori l’avrebbe fatta precipitare. Il tecnico di Tolentino, infatti, aveva perso completamente la bussola, era in totale confusione mentale, tanto da schierare calciatori fuori ruolo, ma soprattutto insistendo su atleti che avevano bisogno dell’ausilio delle stampelle per stare in piedi, vedi Peccarisi, pur di non privarsi di un suo fedelissimo. Sabato scorso a Livorno l’ex trainer granata si era addirittura superato schierando Giampà nell’insolito ruolo di terzino e Kyriazis a vagare senza meta a centrocampo, un esempio lampante della confusione tecnico − tattica in cui era caduto l’allenatore. A dire il vero il suo esonero era stato procrastinato nel tempo da una decisone un po’ cervellotica da parte dei vertici della società, che avevano accettato l’invito dei calciatori a soprassedere dopo la figuraccia di Bergamo, sbagliando grossolanamente, tanto che le sconfitte contro Parma e Livorno sono state la logica conseguenza di quella infausta decisione. La scelta di Mutti è stata studiata nei minimi particolari dalla triade, vale a dire Lombardi, Murolo e Fabiani, nel corso di un summit a Cassino, ed alla fine dando ancora ascolto a quest’ultimo nello scegliere il trainer bergamasco, che ha firmato fino alla fine del campionato, con l’opzione per la stagione successiva. A dire il vero non è stata una decisione facile in quanto Lombardi avrebbe preferito sicuramente Mario Somma, con il quale aveva avuto già un abboccamento dopo la gara di Bergamo, Murolo avrebbe gradito qualche altro, alla fine, però, ancora fiducia al dg e quindi via libera all’avventura salernitana di Mutti, che sembra molto voglioso di mettersi all’opera. Non facile,però, il compito del nuovo tecnico che avrà l’ingrato compito di inculcare fiducia nei propri uomini, dialogare singolarmente e col gruppo, ma soprattutto con i “senatori” della squadra, per cercare di superare questo empasse che ha attanagliato la compagine nelle ultime partite. Il “credo” calcistico di Mutti è un semplice ma efficace 4 4 2, ma c’è bisogno di uomini e mezzi per poterlo attuare secondo le sue intenzioni e sotto questo aspetto, sicuramente, avrà chiesto alla società l’acquisto di almeno quattro o cinque elementi, per dare spessore e consistenza tecnica all’attuale rosa. Ovviamente il neo trainer avrà bisogno di un po’ di tempo per conoscere meglio i suoi calciatori, ad eccezione di Di Napoli e Fusco che ha già allenato, ma soprattutto avrà bisogno dell’appoggio societario e del pubblico, che lui stesso definisce senza mezzi termini “caloroso e competente”. Intanto incalza il derby con l’Avellino, una gara che i tifosi granata dovranno seguire solo per tv, in seguito alla nota decisione dell’Osservatorio, ma che non vogliono perdere a tutti costi, già una prima sfida, quindi, per Mutti, che indubbiamente farà di tutto per dare, sebbene il tempo sia pochissimo, alla squadra tutta la sua carica agonistica e tutta la sua esperienza tecnica, mandando in campo gente motivata e certamente impiegata nel proprio ruolo naturale, dopo il papocchio tattico di castoriana memoria. La società ha fatto la sua parte e la farà con l’apertura della campagna di riparazione di gennaio, il pubblico l’ha sempre fatta, ora tocca a Mutti ed i suoi ragazzi far tornare il sorriso sul volto dei tifosi granata, smaniosi di vedere all’opera una Salernitana, che, in un passato recente, aveva dato loro grandi soddisfazioni ed era diventata una realtà nel calcio che conta. Riuscirà il nuovo nocchiere in questa impresa? Al rettangolo di gioco l’ardua sentenza.

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