(004) – Miti e leggende: Amazzoni vere? – Capitolo 3 – Videoclip tratti da YouTube.com


MITE E LEGGENDE

(004) – Capitolo 3

AMAZZONI VERE?


Per gli utenti che desiderano rileggere il capitolo precedente (eroi e Amazzoni) rilasciamo il seguente link: http://www.sportcinema.it/?p=5152


Il primo documento riguardante le amazzoni che si avvicina alla credibilità ci perviene dallo storico greco Erodoto (famoso per aver descritto paesi e persone da lui conosciute in numerosi viaggi nel V Sec. a.C.). Erodoto includeva spesso materiale fantastico nella sua Storia, per esempio, i racconti sui serpenti volanti in Arabia. Ciononostante, gran parte di ciò che narra sulle amazzoni sembra molto realistico, nonché presentato nel medesimo modo in cui descrive le usanze degli egizi e dei babilonesi. La sua testimonianza potrebbe non essere diretta, dato che gli ateniesi, suoi concittadini, avevano da tempo familiarità con i popoli della Russia meridionale. Molti sciiti (nome generico usato dai greci per denominare le tribù della Russia antica) vivevano ormai ad Atene, dove un corpo di questi arcieri schiavi del governo, venivano utilizzato con mansioni di sorveglianza. (Un’antica commedia greca attribuisce a uno di tali arcieri un divertente accento «russo».) Secondo Erotodo, i sarmati discendevano dai matrimoni fra gli sciiti e le amazzoni. Lo storico, citando la leggenda, spiega come le donne guerriere giunsero nella Russia meridionale e si diceva che quando gli eroi greci combatterono nella battaglia di Thermodon nel Mar Nero, saccheggiarono e rapirono molte prigioniere amazzoni rinchiudendoli nelle loro navi da guerra. Alcune di esse uccisero i loro rapitori e presero il comando delle navi, andando incontro a grosse difficoltà dato che non avevano mai governato imbarcazioni. In balia del vento e delle onde, andarono alla deriva nel Mar Nero e ne raggiunsero la costa settentrionale, dove trovarono dei cavalli e iniziarono a saccheggiare gli insediamenti sciiti locali. Rendendosi conto che gli invasori erano donne, questi decisero di avere figli da loro. Dopo averne conquistato la fiducia, si accoppiarono con loro e migrarono oltre Tanais in una nuova terra. I sarmati sono loro discendenti. Così continua Erotodo:


Consigli per una corretta visione dei videoclip: uno dei tanti inconvenienti che incontrano gli utenti è quella di non far caricare il filmato, ogni film viene sempre criptato con codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è quello di far caricare sempre il Clip, nel riquadro in basso a sinistra potrete notare una barra colorata che avanza fino a quando non indica il completo caricamento dello stesso; dopo aver ultimato questa fase molto importante potete avviare il filmato e buona visone. Informazioni sul video: Roma – La battaglia di Farselo L’ascesa di Gaio Giulio Cesare, la conquista della Gallia e la sua guerra contro Pompeo, autore by Banacos, dur. 7’22 del 15 settembre 2008.



  • Le donne dei sarmati hanno mantenuto i loro antichi costumi: vanno a caccia a cavallo talora con I mariti e talaltra senza di loro, partecipano alla guerra e indossano gli stessi vestiti degli uomini. La lingua di tali individui è la sciita, ma è sempre stata una forma corrotta in quanto le amazzoni non furono mai in grado di parlarlo correttamente. Essi hanno una legge matrimoniale che proibisce alle ragazze di sposarsi finché non abbiano ucciso un nemico in battaglia; alcune delle loro donne, incapaci di adempiere a tale compito, invecchiano e muoiono nubili.


Non vi è nulla d’incredibile nell’ultima parte di tale narrazione. Inoltre, nei secoli che seguirono, altri scrittori confermarono ripetutamente dell’esistenza delle amazzoni. Circolavano, tuttavia, immancabilmente anche voci più fantasiose. Alcuni scrittori antichi riferirono con cautela l’affermazione di Alessandro Magno (356−323 a.C), il giovane conquistatore macedone il cui impero si estendeva in gran parte dell’Asia centrale, di aver ricevuto una visita dalla regina amazzone, intenzionata a discutere il progetto di un’alleanza. Molti anni dopo la morte di Alessandro, uno dei generali del suo esercito udì la storia e commentò semplicemente: «Mi domando dove fossi quel giorno». Altri racconti, in particolare quelli scritti ai tempi dei romani, sono più verosimili. Due secoli dopo Alessandro, il brillante generale romano Pompeo, collega e poi più grande rivale di Giulio Cesare, intraprese una campagna in Oriente. Era scoppiata la guerra con Mitridate VI, governatore del Ponto (un regno potente situato sulla costa meridionale del Mar Nero), il quale aveva massacrato i coloni romani dell’Asia minore. Quando Pompeo lo affrontò in battaglia nel 65 a.C., il grande esercito di Mitridate includeva ausiliari di Scizia e Sarmazia (Sauromatia). Il generale sconfisse quell’esercito, e lo storico romano Appiano in seguito riferì: «Fra i prigionieri e gli ostaggi vennero trovate molte donne, le cui ferite erano tanto gravi quanto quelle degli uomini. Tali donne si diceva fossero amazzoni».


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Dopo aver sconfitto Miriade, Pompeo conquistò la vicina Armenia e poi condusse i suoi eserciti in zone dove nessun romano era mai stato. Le sue legioni marciarono verso nord, sulle montagne del Caucaso, tra il Mar Nero e il Mar Caspio (la regione dello stato moderno della Georgia), fino a giungere in Albania (da non confondersi con lo stato balcanico). Uno scrittore greco di nome Teofane accompagnò l’esercito di Pompeo e documentò i costumi degli abitanti di tali zone. Secondo le conclusioni di Teofane e di altri, come riferito da Strabone, le amazzoni vivevano tra le montagne retrostanti l’Albania. Quando non erano in guerra, affermò Strabone:

  • Le amazzoni occupano il loro tempo svolgendo varie attività, quali arare, coltivare, pascolare il bestiame, e in particolare allevare cavalli, sebbene le più coraggiose si dedichino perlopiù alla caccia a cavallo e agli esercizi marziali. Il seno destro viene loro bruciato da piccole, cosicché possono usare facilmente il braccio corrispondente per qualsiasi scopo, specialmente per lanciare il giavellotto. Utilizzano inoltre l’arco, il sagaris (ascia sciita) e scudi leggeri, costruiscono elmi e fabbricano vestiti e cinture con pelli di animali selvatici. Due mesi all’anno, in primavera, si recano sulle montagne confinanti che le separano dai gargari. Questi, secondo una vecchia usanza, salgono in quei luoghi per compiere sacrifici con le amazzoni e accoppiarsi con loro al fine di procreare; agiscono in segreto, nella completa oscurità, e in maniera causale. Dopo l’accoppiamento uomini e donne si separano. Le femmine che nascono vengono tenute dalle amazzoni, ma i maschi vengono affidati ai gargari affinché li crescano.


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Questa e, in breve, la leggenda delle amazzoni. Ma in tal caso, non si trattava di narrazioni circa una razza antica che aveva conbattuto Eracle e Teseo nelle nebbie del passato mitologico greco, ma di informazioni ottenute da una spedizione romana tra le montagne del Caucaso nel 65 a.C. Verità o fantasia? I classici moderni prestano scarsa attenzione a ciò che gli storici greci accettarono come dato di fatto, e avanzano l’ipotesi che per i greci la storia delle amazzoni fosse in realtà una parabola della lotta fra i sessi. Nel 1949, l’Oxford Classical Dictionary affermò che tale storia era:

  • con tutta probabilità solo una favola popolata da comuni viaggiatori, riguardante stranieri lontani che avevano usi e costume del tutto differenti… È errato tentare di trovare un significato sociologico nella leggenda oppure altre spiegazioni apparentemente fondate.


Una ricerca più recente eseguita da alcuni classicisti, dedicate alla funzione sociale delle storie sulle amazzoni nella società greca e romana (ossia, un’allegoria della battaglia fra I sessi), ha mantenuto la medesima visione pessimistica sull’esistenza delle amazzoni. Uno degli studi più recenti, condotto da William Tyrrell, assume la seguente posizione agnostica:

  • vi sono mai state le amazzoni? Possiamo scartare tale possibilità a priori?… Storicamente, non vi è infatti alcun modo per negare la loro esistenza e alcun modo per provarla… Gli archeologi non hanno finora scoperto resti di tombe o città amazzoni.


Si tratta di una riflessione triste su come il sapere moderno possa diventare tanto settoriale da permettere a uno studioso classico di giungere a un’affermazione simile senza avere prima consultato il lavoro di esperti di archeologia russa. Tanto più che, oltre cent’anni fa, alcuni archeologi russi affermarono di aver trovato tombe amazzoni.


Informazioni sul video: Efeso – Turchia Efeso, situata in Asia Minore, alla foce del fiume Caistro era una antichissima città della Lidia, facente parte alla confederazione delle dodici colonie joniche. Secondo la tradizione, fu fondata dalle Amazzoni, passata successivamente sotto il dominio dei Cari, dei Lelegi e, per finire, sotto il dominio di Atene. Come tutte le altre colonie joniche fu sotto il dominio di Creso dei Macedoni dei Persiani dei Tolomei dei Seleucidi e di Roma che, nel 121 a.C., ne fece la capitale della sua provincia d’Asia. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce importanti resti di monumenti antichi e cristiani. Fin dall’antichità fu celebre per l’Artemision, santuario in onore di Artemide (Diana Efesina). Il tempio, considerato una delle sette meraviglie del mondo, era stato progettato da Chesifrone di Cnosso, e la costruzione durò parecchi anni. Incendiato da Erostrato la notte stessa in cui nacque Alessandro Magno (21 luglio 356 a. C.), fu riedificato da Dinocrate. Era grande quattro volte il Partenone, ricco di sculture di Prassitele e di pitture di Parrasio e di Apelle. La statua della dea era di legno d’ebano (secondo Plinio) o di cedro (secondo Vitruvio). Fu distrutto una seconda volta dai Goti (metà del III sec. d.C.) e infine del tutto demolito per ordine di Costantino. Sono stati rinvenuti inoltre molti altri edifici di notevole interesse archeologico, tra cui i templi di Serapide (sec. II) e di Adriano, lo stadio (sec. I), il teatro (sec. I−II), la biblioteca di Celso (110–35), autore by 190795, dur. 9’00 del 1 settembre2008.



Il racconto sulle leggende delle amazzoni continua nel prossimo capitolo con il titolo: LE TOMBE DELLE AMAZZONI un cordiale arrivederci a tutti e mi raccomando cercate di scrivete qualche post sul blogs registrarsi nel sito non costa nulla, cioa Alex.


Salerno 3 novembre 2008 postato da alessio.101 sul suo blog: http://www.sportcinema.it il capitolo è stato tratto dai Miti e Leggende by Peter James e Nick Thorpe del Gruppo Editoriale Armenia


(004) – Miti e leggende: Amazzoni vere? – Capitolo 3 – Videoclip tratti da YouTube.comultima modifica: 2008-11-03T00:55:00+01:00da airone2124
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