(002) – Miti e leggende: Le sfuggenti Amazzoni – Capitolo 1 – Videoclip tratti da YouTube.com


MITE E LEGGENDE

(002) – Capitolo 1

LE SFUGGENTI AMAZZONI


Per gli utenti che desiderano rileggere il capitolo precedente (Teseo e il Minotauro) rilasciamo il seguente link: http://www.sportcinema.it/?p=4977


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Informazioni sul video: Amazon Rainforest Relaxation Video , una imagine di navigazione sul grande fiume amazzonico (Rio delle Amazzoni) in basso un video della durata di circa 26 circa con inquadrature della foresta amazzonica con il turbinare delle sue voci prodotte dagli animali del luogo, un concerto quasi magistrale diretto da uno dei maestri più eccezionali che ci sia: la natura. Un ringraziamento particolare all’autore di queste splendidi immagini by jkilts. Autore del montaggio video sulla piattaforma di YouTube by Jkilts dur. 26:08 del 17 ottobre 2006.



Dopo aver saccheggiato i tesori di Messico e Perù, a metà del sedicesimo secolo, i conquistadores spagnoli spostarono la loro attenzione nel cuore del continente sudamericano, percorso da fiumi apparentemente infiniti, circondato da giungla impenetrabile e abitato da tribù sconosciute. Le voci di una ci viltà nascosta all’interno del continente, di un impero ricco di oro e governato da una razza di feroci donne guerriere, conosciute con il nome di «amazzoni», non mancarono di suscitare il loro interesse. Nel 1500 gli spagnoli avevano già iniziato a esplorare le foci dei fiumi sulla costa del Brasile e del Venezuela. Percorrere lunghe distanze verso l’interno costituiva, tuttavia, un problema; molti esploratori tentarono di individuare un canale centrale e risalire i fiumi, ma date le dimensioni colossali degli estuari, che si diramavano in ogni direzione, era come cercare un ago in un pagliaio. Le difficoltà aumentavano a causa del clima ostile e degli indigeni spesso aggressivi. Un primo quadro dell’interno si formò solo nel 1544, quando Francisco de Orellana e il suo equipaggio compirono un’esplorazione tanto audace quanto avventata. Partendo dal Perù, trascorsero dieci mesi aprendosi la strada tra foreste e montagne all’interno del continente. Alla fine giunsero alla sorgente di un grande fiume, Marañon, costruirono barche, e trascorsero altri nove mesi navigando verso la costa atlantica e la salvezza. Di tutte le avventure che capitarono loro mentre esploravano l’interno del Brasile, quella che attirò la maggiore attenzione fu lo scontro con le misteriose amazzoni. Secondo il cronista della spedizione, l’equipaggio di de Orellana, che stava discendendo il Marañon, vide «sulla riva molti villaggi, grandi e di un bianco splendente. Improvvisamente eravamo giunti nella terra meravigliosa dominata dalle amazzoni». Informati dell’arrivo degli spagnoli, i nativi corsero sulle sponde deridendoli e minacciandoli «che erano lì per catturarci tutti e portarci dalle amazzoni». Gli spagnoli aprirono il fuoco, e quando sbarcarono furono contrattacati da un esercito di indios, capeggiato da una decina di donne, alte e dalla pelle chiarissima, come le descrisse il cronista della spedizione: «sono oltre modo robuste, se ne vanno in giro nude con le parti intime coperte, possiedono arco e frecce e combattono ognuna come dieci indios messi insieme». Un prigioniero catturato durante il combattimento riferì loro che tali donne guerriere, o amazzoni, si accoppiavano con gli uomini una volta all’anno; dei bambini che nascevano tenevano solo le femmine, alle quali inseguito asportavano la mammella destra, per facilitare l’uso di arco e frecce. Dopo tale episodio, de Orellana ribattezzò il Marañon col nome di «Rio delle Amazzoni», nome rimasto fino ai nostri giorni.


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Le storie sulle amazzoni americane nacquero fin dal primo viaggio di Colombo. Sulla via del ritorno, nel gennaio del 1493, gli indigeni di Hispaniola (ora conosciuta come Haiti) gli riferirono che una delle isole vicine, Mantinino, era interamente popolato da donne: esse probabilmente importavano uomini in alcuni periodi dell’anno, poi li cacciavano via, e tenevano con loro solo le figlie. Le donne si dedicavano alla guerra, indossavano armature di bronzo ed erano abili arciere. Nei viaggi seguenti, Colombo cercò la misteriosa isola delle donne, ma non la trovò mai e Mantinino non è stata tuttora localizzata. Le voci sulle donne guerriere, tuttavia, non si arrestarono. L’unica cosa che cambiò fu la loro ubicazione, progressivamente spostata verso ovest in aree sempre più remote, dal momento che le amazzoni erano sfuggenti, e rifiutavano ostinatamente di farsi trovare. Al tempo in cui visse de Orellana, le guerriere erano state ubicate nelle profondità della giungla brasiliana. conquistadores, tuttavia, non erano spinti soltanto dalla curiosità che suscitava la tribù di donne: «Se quelle sono le amazzoni decantate dagli storici, i tesori nascosti nel loro territorio arricchirebbero il mondo intero», afferma uno scrittore spagnolo del tempo. Un altro dichiarò che nel regno delle amazzoni vi erano tanto oro e argento che persino le sedie e gli utensili domestici erano fatti di tali metalli. L’unica leggenda che poteva competere con le amazzoni sudamericane era quella di El Dorado («L’uomo dorato»), il re di un altro impero nascosto che si pensava si fosse cosparso di una polvere d’oro simile al talco. Sir Walter Raleigh, lo sfortunato esploratore inglese fondatore della Virginia, era convinto che El dorado e le amazzoni erano reali e capeggiò ben due spedizioni dedicate alla loro ricerca, nel 1595 e nel 1616. Raleigh non trovò nessuno dei due, e in patria si guadagnò soltanto il disprezzo dei contemporanei. Similmente, spagnoli e portoghesi fecero ripetuti tentativi per trovare le amazzoni, ma non furono più fortunati. Già nel 1553 un cronista spagnolo, Francisco López de Gómara, scriveva beffardo:

  • Credo che nessuna donna si bruci o si amputi il seno destro per utilizzare meglio l’arco: poiché esse mirano già discretamente nonostante i seni… Nessuna cosa del genere è stata mai vista lungo il fiume, né mai si vedrà! A causa di quest’inganno molti gia scrivevano e parlano del «Rio delle Amazzoni».


I commenti piuttosto stizziti di de Gómara erano perfettamente giustificati. Nessun conquistadores aveva portato in Spagna prove di quanto affermava, quali, per esempio, di una donna guerriera prigioniera con un seno amputato. Le donne sudamericane combattevano senz’altro al fianco dei mariti per difendere i villaggi contro gli spagnoli dediti al saccheggio, ma ciò non le rendeva membri della razza amazzone. Inoltre, quando esploratori come Colombo o de Orellana interrogavano i nativi, dovevano servirsi di interpreti, che spesso avevano una scarsa conoscenza delle lingue in questione. Con tali mediatori desiderosi di compiacere i propri padroni, e con gli interrogati sotto tortura è facile capire come gli spagnoli non venisse detta la verità ma soltanto ciò che volevano sentire: una conferma dell’esistenza di favolosi regni nascosti governati da regine guerriere che sguazzavano nell’oro. Dai loro diari è evidente che prestavano ben poca attenzione alle usanze reali delle tribù i cui villaggi venivano saccheggiati alla ricerca di indizi di «imperi perduti». Qual era dunque l’origine dei sogni spagnoli? Perché si aspettavano di trovare un impero amazzone in Brasile? Non era certo a causa del Rio delle Amazzoni, battezzato col nome della razza leggendaria. Ciò che gli spagnoli «udirono» dagli interrogati era semplicemente la ripetizione di una leggenda molto più antica, tratta dagli scrittori classici del Vecchio Mondo. Tutto ciò che riferirono gli spagnoli del sedicesimo secolo sulle donne guerriere del Brasile era già stato detto duemila anni prima dagli antichi greci. Come mai le amazzoni della leggenda classica vennero ubicate nel lontano Brasile, una terra (per quanto ne sappiamo) completamente sconosciuta dagli antichi greci? Lo sviluppo della leggenda è di per sé una storia straordinaria, che ci fa attraversare mezzo mondo per poi portarci al punto di partenza. Alla fine del percorso, sorprendentemente, troviamo prove che confermano l’esistenza delle amazzoni, sebbene in un luogo ben distante dalla giungla brasiliana.


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Informazioni sul video: Curiyú – Anaconda en Esteros del Iberá

(002) – Miti e leggende: Le sfuggenti Amazzoni – Capitolo 1 – Videoclip tratti da YouTube.comultima modifica: 2008-10-09T00:52:00+02:00da airone2124
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