Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli – Fontane del Fornello – Le Fontane di Napoli, capitolo 3


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  • Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli.

  • Fontane del Fornello.

  • Fontane di Napoli – Capitolo 3.

  • Salerno 30 dicembre 2007 by Aurelio De Rose, edito dalla Newton Compton editori s.r.l.




Sita in piazza Enrico de Nicola risale al 1573, anche se viene indicate dal De Filippis di origene trecentesca. Notizia, questa, attinta dal Conforti che a sua volta si riferisce al Summonte il quale dice che sin dai tempi della regina Giovanna I, il giureconsulto Luca de Penne lamentava che l’acqua necessaria ai cittadini era invece deviata per alimentare i molini privati che si trovavano in quella zona. Ciò trova piena conferma da una concessione fatta dalla stessa regina alle monache del monastero di S. Maria alla Maddalena nel 1345 che avevano chiesto l’acqua per un loro mulino da prelevarsi dalla “fontana del Formello”. La fontana secondo il Raso si trovava al di fuori della cinta muraria, il che quindi avvalorerebbe le tesi del De Filippis sull’antica esistenza, ed era chiamata “Fontana reale con abeveratora”. Quando sopra trova conferma non solo in un inventario del 1498 ma anche in quello del 1546 nel quale si legge: «La fontana abeveratora a Capuana detta lo Formello piglia l’acqua dallo detto Formale Reale. Appresso la detta, quale escie da la bocca di una testa de leone de piperno de la quale se fa detta fontana. Et appresso a detta testa ci è un’altra pittura di marmora quale dicono lo leonciello dal quale esce un’altra partita de acqua et va coperta per sopra et accanto de detta fontana et de tutte le prefate acque se fanno le scelte molina». E il Summonte scrive: «Dentro la città nella Porta Capuana vi è la Fontana di Formello abbondantissima d’acque intanto che di quella che casca, ne voltano tre molini molto comodi al pubblico, uno ivi appresso, l’altro sotto il Monastero della Maddalena ed il terzo alla Porta Vecchia del Mercato. In questa fontana è un comodo lavatoio per le donne, ove quasi ogni giorno se ne veggono gran numero a lavare i panni». Poiché la cinta muraria fu modificata da Ferrante d’Aragona nel 1458 già dalla pianta del Lafrery del 1566 essa è individuale. Nel 1519 prende la denominazione di “Fontana del Formello”, perché si trovava vicino al canale o formale dell’acquedotto della Bolla che aveva origine nella valle del Sebeto che lo alimentava. Inoltre, come dicevamo, essa era collocata nella valle ad oriente di Castel Captano, che ricordiamo fu costruito durante il regno di Guglielmo I “il Malo” e successivamente ampliato da Giovanni Pisano per volere di Federico di Svevia, e frontalmente alla chiesa di S. Caterina a Formello che era già stata costruita nel 1451. Per continui allagamenti del luogo dovuti alle piogge invernali che allagavano la vallata (lava dei Vergini) e a volte la sommergevano di fango, vi fu da parte dei Deputati del Tribunale delle acque una deliberazione che stabilì di ricostruirla dove è attualmente e, nel 1573 quindi, dopo la gara di appalto, i lavori furono affidati al marmoraro Michele De Guido che scolpì gli stemmi e i mascheroni dei capitelli, i medaglioni raffiguranti le quattro stagioni e le maschere leonine dalle quali sgorgava l’acqua. Fu quindi il vicerè don Pedro Tellez Giron duca d’Ossuna che la fece ampliare e spostare, facendo inoltre inserire la lapide che ancora oggi è leggibile e così recita:

PHILIPPO REGNANTE SISTE VIATOR AQUAS FONTIS VENERARE PHILIPPO SEBETHUS REGIS QYAS RIGAT AMNE PARENS HIC CHORUS AONIDUM, PARNASSI HAEC FLUMINIS UNDA HOC TIBI MELPOMENE FONTE MINISTRAT AQUAS. PARTHENOPE REGIS TANTI CRATERIS AD ORAS GESTA CANIT REGEM FLUMINIS AURA REFERT. MDLXXXIII

Traduzione approssimativa

Regna Filippo. Fermati viandante a venerare le acque della fonte che il Sebeto illustre padre fa scorrere. Qui il coro delle Aonidi. Qui l’onda del fiume Parnaso. Qui per te regala dalla fonte Melpomene. E l’aria canta le opere del re. Anno 1583.

La data della lapide è quella del 1583 e il re Filippo II d’Asburgo che regnò dal 1554 al 1598 data in cui morì. Successivamente nel 1671 il vicerè don Pedro Antonio d’Aragona, per abbellirla volle che si inserisse la statua di Filippo IV ma vi fu subito una protesta da parte dei cittadini e in particolare dell’Isolani che era un critico e che in una sua “apologia” osservava: «L’immagine d’un Augusto Monarca non meno di fragile che di vil terra, quando si dovevano impiegare i marmi più autorevoli et i più preziosi metalli. Ne come ragionevole possa lodarsi per averla collocata i uno dei luoghi più sozzi di Napoli: Questa fontana si decantava non serve che a somministrare l’acqua a poche lavandaie che quivi purgano i pannolini dalle brutture. Onde la statua di sì gran Re, ch’è pure uno dei maggiori simulacri dall’Altissimo in terra, viene corteggiata dalle genti più miserabili e sovrastando a sì vile esercizio s’incensa col puzzo dell’immondizie».


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Quindi, fu tolta e non si sa bene dove fu conservata o se fosse stata distrutta. Certo è che la fontana venne, come dicevamo, ricostruita addossandola al muro orientale di Castelcapuano e in essa vi fu inserito lo scudo con le armi degli Asburgo. Così venne era, oggi appare certamente in decadimento non solo perché non funzionante ma per gli scempi compiuti ai mascheroni e al bordo della vasca. Non è inutile ricordare che la zona fu teatro di esecuzioni da parte della giustizia per cui vedevano appese, all’angolo della attuale via dei Tribunali di fronte alla chiesa di S. Caterina a Formello, le gabbie di ferro con le membra recise dei giustiziati. Vicino al castello poi, si ergeva la famosa colonna della Vicaria che veniva considerata un’ara espiatoria, sulla quale e davanti alla quale, si faceva la cessione dei beni (cessio bonorum) da parte del debitore insolvente che, calandosi la brache e mostrando il deredano nudo al pubblico, dichiarava ad alta voce di voler cedere a favore del creditore i suoi beni, restando per un’ora abbracciato alla colonna. Questa usanza fu abolita, sebbene presso la colonna si continuasse a esporre i cadaveri dei giustiziati, con una prammatica che Don Pedro di Toledo nel 1553 fece incidere alla base della stessa che recitava:

D. PETRUS DE TOLEDO MARCHIO VILLAE FRANCHAE CAESAREAE ET CATHOLICAE MAIESTATIS IN PRAESENTI REGNO VICEREX LOCUMTENENS RT CAPITANEUS GENERALIS PRINCEPS JUSTISSIMUS EXCELLENTI MILITE V.I.D. FERDINANDO FIGUEROA PATRICIO HISPANO REGENTE MAGNUM CURIAM VICARIAE CURANTE AD ILLORUM MORES ABOLENDUM QUI CLAM NEMINE SPECTANTE BONIS CEDEBANT HUNC LOCUM ERIGENDUM MANDAVIT UT QUI ED POSTTHAC BENEFICIO UTI VOLENT SAEPIUS HIC ITERATO SPECTACULO ID COMMODUM MAGNO CUM OPPROBRIO COMPENSENT ANNO DOMINI MDLIII

Traduzione approssimativa

Don Pedro di Toledo Marchese di Villafranca. Nel presente Regno vicerè della cesarea e cattolica Maestà, Luogotenente e Capitano generale, Principe giustissimo, e l’eccelente generale don Ferdinando Figueroa, patrizio spagnolo Reggente la grande Curia e curatore della Vicaria, ordinò che in questo luogo fosse eretto affinché compensasse l’obbrobrioso spettacolo. Anno del Signore 1553.

Altri ricordi della colonna che fu eliminata e trasportata nel 1856 al museo di S. Martino, vengono dal campo letterario di cui diamo alcuni cenni: uno nei versi di Bartolomeo Zito (Benedetto Croce, Saggi della letteratura italiana del Seicento, Bari, 1948), e l’altro della Tiorba a Taccone (Benedetto Croce, ibidem; Filippo Sgruttendio, in La tiorba a taccone, corda I, sonetto XIX).

Nella prima:

Colonna santa, colonna vïata, Tutte li diebbete tu m’hai levata; Si sapeva primma la tua vertù N’havarria fatto duciento de cchiù.

Nella seconda:

Accossì liscio e tunno, justamente Pare colonna de la vicaria Ma si tu Cecca, la vuoie fare bona, Già che de guste m’haie fatto pezzente, Famme fa a ssa colonna zita bona.


L’argomento è stato tratto dalle “Le Fontane di Napoli” © 2007 by Aurelio De Rose edito dalla Newton Compton editori s.r.l.


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Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli – Fontane del Fornello – Le Fontane di Napoli, capitolo 3ultima modifica: 2008-09-14T00:45:20+02:00da airone2124
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