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Il senso di emulazione e i mass media
Una delle polemiche suscitate da queste tremende notizie riguarda il ruolo che i mezzi di comunicazione svolgono nello stimolare il senso di emulazione dei giovani. È un fatto che, dopo la divulgazione di un episodio che appaia come un gesto dettato dall’incoscienza, si siano spesso registrati casi simili: un ragazzo colto in flagrante e successivamente intervistato, ha dichiarato testualmente «Volevo vedere che dicevano di me in televisione». Le polemiche, hanno, dunque riguardato il modo in cui certe notizie devono essere riportate e, pur dichiarando l’impossibilità di tacerle del tutto, si è tentato di non dare ad esse un’eccessiva risonanza, sperando che ciò possa giovare. Per quanto riguarda il ruolo del cinema, l’opinione più diffusa è che non si possono censurare certe scene, sia perché un film non fa che registrare fenomeni già presenti nella società, sia perché i casi di emulazione di determinati comportamenti si verificavano anche prima della diffusione del cinema. Il famoso romanzo I dolori del giovane Werther di W. Goethe, il cui protagonista si suicida lanciandosi in un fiume, provocò, all’epoca, decine di suicidi, attuati nello stesso modo e indossando gli stessi abiti descritti nel romanzo. Anche allora la cosa suscitò vivaci polemiche fra chi voleva impedire l’ulteriore divulgazione del romanzo e chi era contrario a questo provvedimento. Non c’è dubbio, quindi, che la maggiore diffusione dei mezzi di comunicazione, insieme alle mille storie, situazioni e personaggi con cui oggi i giovani vengono a contatto, possano rendere più comuni i fenomeni di identificazione ed emulazione, ma è pur vero che essi sono l’espressione di uno stimolo più profondo della psiche giovanile e, anche giocando un ruolo importante, rappresentano solo una delle cause concomitanti. Accanto a queste, è possibile identificare anche altre motivazioni, psicologicamente e socialmente più complesse che, pur non essendo esaustive, danno almeno parzialmente conto di questi comportamenti.
© hascid – spaccia61
La nostra è una società di massa in cui è sempre più difficile affermare la propria individualità e distinguersi dagli altri; è una società consumistica caratterizzata da una forte disgregazione di valori e di riferimenti certi. Se, da un lato, essa ha enormemente progredito nel benessere materiale, dall’altro ha visto avviliti e dimenticati quei modelli il cui senso etico era fortemente collegato a valori esistenziali fondamentali: vita, morte, amore, odio, gioia, paura etc. Questa sensazione di mancanza di identità culturale, avvertita dagli stessi adulti, è vissuta dai giovani in modo assolutamente esasperato. Essi cercano allora delle sensazioni «diverse», più profonde e meno evanescenti, non reperibili nella super-offerta di massificate emozioni a buon mercato; il bisogno di qualcosa che sia in grado di dare la sensazione di affermarsi come individui diventa nei giovani ineludibile: essi vogliono sentirsi capaci di compiere un atto veramente «personale» attraverso cui assumere una qualche identità. Non a caso gli psichiatri, che hanno analizzato la personalità di questi ragazzi, ne confermano l’apparente normalità: condizioni di benessere, un lavoro normale, relazioni comuni. Ma tutto ciò rappresenta, appunto, il «sociale»; ed esso non dà ragione di quelle altre esigenze presenti nell’individuo, che rispondono invece a motivazioni più interiori, a bisogni irrazionali che è altrettanto necessario soddisfare. Nell’intimo del giovane si agitano inquietudini mai affrontate, richieste mai affiorate alla superficie, una spiritualità repressa, un’identità incerta, il cui unico punto di forza può, in certi casi, essere solo il sentirsi «potenti» in qualche modo, a tutti i costi, comunque vada, anche sfiorando la morte. A quest’ultimo sofferto la società non riesce a dare risposte sufficienti; e l’assenza di una direzione positiva da dare all’esuberanza giovanile è all’origine del suo manifestarsi in modo esasperato.
Continua: L’esigenza dei giovani, il vuoto di ideali e di modelli
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The sense of emulation and the media
One of the controversies raised by this terrible news about the role that media play in stimulating the sense of emulation of the young. It is a fact that after the release of an episode to appear as a gesture dictated unconsciousness, they are often recorded similar cases: a boy caught in the act and later interviewed said verbatim «Who said I wanted to see me on television». The controversies have therefore focused on the manner in which certain information must be reported and, while admitting the impossibility of tacerle of all, you tried to not give them too much resonance, hoping that this will benefit. Regarding the role of cinema, the most widespread opinion is that you can not censor certain scenes, either because a film does not record phenomena that already exist in society, and because cases of emulation of certain conduct occurred well before the spread of the cinema. The famous novel «The Sorrows of Young Werther» of «W. Goethe», whose main character commits suicide jumping into a river, caused, at that time, dozens of suicides, enforced in the same way and wearing the same clothes described in the novel. Even then, it aroused fierce controversy between those who wanted to prevent the further dissemination of the novel and who was opposed to this measure. There is no doubt therefore that the increased use of the media, along with thousands of stories, characters and situations with which young people today are in contact, can make the most common phenomena of identification and emulation, but it is true that they are the expression of a stimulus depths of the psyche of youth and, also playing an important role, represent only one of the causes. Besides these, you can also identify other reasons, psychologically and socially more complex, though not exhaustive, give at least partial account of these behaviors.
© thecure1666
Ours is a mass society in which it is increasingly difficult to assert their individuality and stand out from others is a consumer society characterized by a strong disintegration of values and some references. If, on the one hand, it has progressed enormously in material well-being, the other saw dejected and forgotten those models whose sense of ethics was strongly related to the fundamental values of existence: life, death, love, hate, joy, fear, etc.. This feeling of lack of cultural identity felt by the adults themselves, as experienced by young people is absolutely exasperated. They then seek sensations «different», deeper and less fleeting, not found in mass-range of super-cheap thrills, the need for something that is able to give a sense of itself as in young people becomes inescapable: they want to be able to perform any act «truly» through which assume some identity. No coincidence that the psychiatrists who analyzed the personalities of these guys, they confirm the apparent normality welfare conditions, a normal job, joint reports. But this is precisely the «social», and it gives no reason for those other needs present in the individual, responding instead to the inner motivations, which is just as irrational needs to be fulfilled. Stir in the depths of young concern never addressed, never rises to the surface required, a spirituality repressed, uncertain identity, whose only strength can, in some cases, be only the feeling «powerful» in some way, at all costs, whatever happens, even the touch of death. In the latter suffered from the company fails to give sufficient answers, and the absence of a positive direction to be given the exuberance of young people is the source of an outbreak occurs in an exaggerated way.
Continue: The need for young people, the lack of ideals and models
Autore del post © Alex – Sportcinema.it
Articolo postato da Alex sul blog di sportcinema.it nella categoria: Temi sociali, I giochi pericolosi dei giovani, Salerno lì 16 dicembre 2010 (Italy) –
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