(Mof/010) – Oftalmogia: Cinema in 3D, quali rischi per la vista? Ne parliamo con il dottor Salvatore Troisi specialista oftalmologo della P.O. Università di Salerno – I film in tre dimensioni sono in grado di regalare sensazioni prima sconosciute al mondo



Autore del videoclip su YouTube by spycho93 intitolato: Superquark – Tecnologie 3D – Dopo il cinema tocca alla TV, le tre dimensioni stanno per approdare nei salotti degli italiani. Piero Angela ci spiega brevemente come funzionano queste tecnologie. Le nuove tecnologie applicate al cinema e alla televisione è un servizio di “Cristiano Barbarossa” dal programma “SuperQuark” di Rai 1 trasmesso il 24/06/2010


Cinema in 3D, quali rischi per la vista?

I film in tre dimensioni sono in grado di regalare sensazioni prima sconosciute al mondo del cinema: basti pensare all’enorme successo di “Avatar”, di James Cameron, divenuto campione di incassi di tutti i tempi. Chiediamo al dottor Salvatore Troisi, specialista in oftalmologia, quali sono i possibili rischi per la vista?

“Per dare risposta a questo quesito è stata organizzata dalla Società Oftalmologica Italiana una Consensus Conference, che ha visto riuniti i maggiori esperti delle varie problematiche inerenti l’uso della tecnologia 3 D. Il primo dato emerso è che eventuali disturbi o malesseri sono assolutamente transitori: basta togliere gli occhiali e spariscono, come quando si smette di leggere in macchina. Per quanto concerne possibili ripercussioni sullo stato di salute dell’apparato visivo, non esiste alcuna dimostrazione che l’utilizzo di tecnologie 3 D possa comportare danni anatomici o funzionali.”

Vero è che alcuni soggetti riportano nel corso della visione in 3 D sintomi fastidiosi come nausea e vertigini…

“Questi disturbi soggettivi sono legati essenzialmente alla dissociazione che si determina tra l’informazione visiva e quella proveniente dai sensori dell’equilibrio e della posizione e non devono destare particolari preoccupazioni; si verificano in genere in soggetti predisposti, ad esempio in quelli sofferenti di mal di mare o di claustrofobia, per i quali è bene affacciarsi a questa esperienza con maggiore cautela.”


Autore del videoclip su YouTube by cinenotizie intitolato: AVATAR – James Cameron – Trailer Italiano HD – Trailer italiano del nuovo rivoluzionario film di James Cameron.


Alcune persone, invece, dopo aver indossato gli appositi occhiali, non riescono a percepire una visione in tre dimensioni.

“La mancanza di percezione tridimensionale è indicativa della presenza di difetti della vista o dei movimenti oculari. Per esempio, in caso di strabismo o di ridotta acuità visiva in un occhio, la visione in tre dimensioni risulta impossibile. Si calcola che questa condizione interessa in Italia circa un milione di persone, per cui assistere ad un film in tre dimensioni rappresenta una sorta di test di massa, utile soprattutto in età scolare, in quanto permette di evidenziare patologie o difetti dell’apparato visivo che possono essere fino a quel momento misconosciuti e che richiedono una valutazione da parte del medico oftalmologo. Anche la comparsa di alcuni particolari sintomi, quali cefalea, facile stancabilità o sdoppiamento delle immagini, non devono essere sottovalutati e indurre a sottoporsi ad una visita specialistica.”

Una recente circolare ministeriale pone limiti di età per la visione del cinema in 3 D.

“Bisogna considerare che la funzione visiva giunge a maturazione nei primi due anni di vita; pertanto, il divieto posto dalle Circolari ministeriali per i bambini fino a sei anni risponde ad un criterio di massima prudenza.”

Sono stati sollevati anche dubbi di carattere igienico, data la necessità di indossare apposite lenti.

“Per quanto riguarda le remore di carattere igienico all’utilizzo successivo degli occhiali in altri soggetti, si potrebbe obiettare che in tante altre situazioni vengono scambiati oggetti d’uso e strumenti vari, come nei negozi di abbigliamento e di accessori, nell’uso di cuffie e tastiere e persino nel corso di visite mediche. Comunque, laddove vengono utilizzati occhiali semplici e poco costosi, basati sull’impiego di filtri polarizzanti, è senz’altro opportuna la diffusione di confezioni monouso. Per i modelli più sofisticati di tipo “attivo”, provvisti di microchip che selezionano le immagini destinate ai due occhi in base allo spettro delle lunghezze d’onda o alla successione dei fotogrammi, questa soluzione appare poco praticabile. In caso di riutilizzo degli occhiali 3D, il costruttore deve indicare le modalità di disinfezione in grado di dare sufficienti garanzie di igiene senza danneggiare il dispositivo. In genere è sufficiente una accurata pulizia con apposite salviette disinfettanti.”


Autore del videoclip su YouTube by eiga68 intitolato: Avatar e il 3D al cinema – Avatar di James Cameron e il 3D al cinema – servizi filmati dalla rubrica culturale “Mizar” del Tg2 di Gianni Gaspari, Tommaso Ricci, Daniela Bisogni.


Ritiene che queste tecnologie subiranno evoluzioni radicali nei prossimi anni?

“Bisogna premettere che l’idea di realizzare film in tre dimensioni risale a circa un secolo fa, agli albori dell’industria cinematografica, ma bisogna arrivare agli anni ’50 per lo sviluppo delle metodiche basate sulla luce polarizzata ed agli anni ’80 per una certa diffusione dei contenuti 3 D. Il principio di base consiste nel registrare le immagini tramite due ottiche poste ad una distanza simile a quella normalmente presente tra le due pupille, per essere poi proiettate sullo schermo con angolazione leggermente diversa e con differente asse di polarizzazione. Adoperando lenti dotate di filtri con diversa polarizzazione nei due occhi, corrispondenti alla direzione di quelle proiettate sullo schermo, si percepisce un effetto di rilievo e di profondità. La differenziazione delle immagini può avvenire anche sulla base di un codice cromatico, della sequenza temporale o di altre caratteristiche. È ragionevole pensare che nei prossimi anni si punterà allo sviluppo di tecnologie che consentiranno di svincolarsi dall’uso di occhiali dedicati e soprattutto di spostare la rivoluzione tridimensionale al piccolo schermo.”

In conclusione, dottor Troisi, quali consigli possiamo dare agli utenti di questo blog e agli altri associati a “sportcinema.it”?

“In sintesi, è possibile assistere con serenità agli spettacoli in tre dimensioni, seguendo naturalmente le indicazioni fornite dalle circolari ministeriali e criteri di buon senso. Una volta indossati gli occhiali 3D, bisogna mantenere la posizione seduta ed evitare movimenti bruschi. Inoltre è importante che i tempi d’uso siano limitati a quelli previsti dallo spettacolo e ricordarsi sempre di indossare eventuali lenti correttive prescritte per difetti della vista. In caso di problemi, non dobbiamo esitare ad effettuare un controllo specialistico. In situazioni particolari, come in presenza di patologie oculari, di infiammazioni in atto o nei giorni successivi ad interventi sull’occhio, bisogna attenersi sempre al parere del medico.”

Relatore dr. Salvatore Troisi

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Autori dei videoclip su YouTube by UNPODICULTURA e abtechno i video intitolati: Il corpo umano da 1-5 – Anatomia corpo umano 3D con il Visibile Human Server – Quella portentosa macchina chiamata corpo umano!!! (Videoclip: Oftalmogia_4-8 – L’ultimo filmato ci spiega l’utilità del “Visible Human Server” creato dall’EPFL (Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna) é un fantastico simulatore virtuale tridimensionale dell’anatomia del corpo umano con cui puoi visualizzare, sezionare, ruotare e zoomare qualsiasi punto, regione, organo o sistema del corpo umano, permettendoti di studiare e analizzare nel minimo dettaglio anatomia e la fisiologia umana. (Videoclip: Oftalmogia_9)






Articolo postato sul blog di sportcinema.it da alessio.101, nella Categoria: Notiziari Medici e Medicina Alternativa, i filmati sono stati concessi dai canali della rete web, 14 ottobre 2010 Salerno (Italy).
http://www.sportcinema.it


(Mof/010) – Oftalmogia: Cinema in 3D, quali rischi per la vista? Ne parliamo con il dottor Salvatore Troisi specialista oftalmologo della P.O. Università di Salerno – I film in tre dimensioni sono in grado di regalare sensazioni prima sconosciute al mondoultima modifica: 2010-10-14T00:23:25+02:00da airone2124
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