Terremoti e la loro forza distruttiva: I terremoti colpiscono diverse aree del globo, provocano ingenti danni e un’ecatombe di morti, perché accadono e quali sono le cause? – Terremoto Abruzzo: Giampaolo Giuliani “Si poteva prevedere”

Terremoti e la loro forza distruttiva: I terremoti colpiscono diverse aree del globo, provocano ingenti danni e un’ecatombe di morti, perché accadono e quali sono le cause?

Terremoto Abruzzo: Giampaolo Giuliani “Si poteva prevedere”


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Informazioni sul video: Terremoto Abruzzo – Giampaolo Giuliani “Si poteva prevedere”, Giampaolo Giuliani, ricercatore dei laboratori del Gran Sasso, aveva lanciato l’allerta, scatenando la psicosi: «Ci sarà un sisma disastroso». Ripreso da Bertolaso e denunciato per procurato allarme. Autore del video eseguito sulla piattaforma YouTube dall’autore by VeroWeb dur. 2:00 del 6 aprile 2009.



Quando diciamo terremoto, mentalmente immaginiamo una situazione di totale catastrofe: macerie, rovine, feriti, morti, e soprattutto, terrore e spavento elevato ai massimi livelli. Come forza fisica rapida, violenta, repentina e irrefrenabile, la notizia di un terremoto risulta sempre sconvolgente e fonte di brividi. Anche se la sua incidenza non è stata, poi, rilevante anche se i danni alcune volte, sono alquanto ridotti, o nulli. Questa paura tanto vasta dei fenomeni sismici, è data, in maggior parte, dal fatto che essi sono incontrollabili e che l’uomo, neo loro confronti, è totalmente indifeso e inerme. La paura, com’è ben noto, nasce da situazioni ed eventi non arginabili, da tutto ciò che ci è estraneo, che la psiche umana non può direttamente gestire, né, magari, frenare. Il terrore, si scatena, poi, quando questi fenomeni assumono proporzioni gigantesche (quello di ieri in Abruzzo), ancor più abnormi, ancor più sfuggenti. Dicevamo che il termine terremoto si colora di diverse sfaccettature nell’ambito del sociale. In senso figurativo, esso rappresenta un fatto esorbitante che produce sconcerto e disordine, sovversione e rivoluzione, scosse, o meglio, “scossoni” a livello personale o collettivo. Sul piano un po’ più fantastico, il terremoto viene visto come un mostro che agisce con ferocia e senza preavviso alcuno, solo per il gusto di scatenarsi e dimostrare la sua potenza. Nell’antichità, esso era più che altro visto come una forza scaturita dalla “mano” o dall’ira delle divinità, che si agitavano per vendetta o dispetto, o anche per semplice capriccio, pur di infliggere un castigo agli esseri terrestri. Al di là di tutto il castello di miti e credenze, i tentativi d’interpretare i sismi e conoscerne le cause hanno iniziato ad avere i primi fondamenti intorno al secolo XVIII. E, se la curiosità e il desiderio di saperne sono stati i moventi, da un lato, dall’altro, l’incoraggiamento a procedere sempre più avanti è stato elargito dal numero ingente e mai in calo di terremoti verificatisi nel corso del tempo. Oggigiorno, i progressi raggiunti sono considerevoli e innegabili, ma ancora qualche tassello manca al mosaico, anche se, forse, sarà difficilmente conoscibile, data la vastità dei fenomeni misteriosi di cui la natura si compone. Grazie alla raccolta di notevoli quantità di dati e informazioni in merito, grazie alla costruzione e diffusione di strumenti in grado di ascoltare e registrare le vibrazioni della terra, si sa, oggi, che la sismicità è un fenomeno che potremo definire “vecchio” , in quanto la sua attività non cessa nel corso dei secoli ed è collegata agli stessi processi di evoluzione del pianeta. I terremoti, inoltre, risultano maggiormente concentrati in determinate aree terrestri e questo ha portato i ricercatori a rintracciare la loro origine in zone circoscritte e localizzate, perlopiù nel mantello superiore e nella crosta della Terra. Con altri strumenti ed ulteriore tecniche di perfezionamento si sta parallelamente cercando di conoscere la struttura interna del globo (che non risulta accessibile ad un’indagine esplicita e diretta). E, in concomitanza con quest’obiettivo, si sta cercando di raggiungerne un altro, ossia tentare di “scansare” e allontanare il pericolo terremoti, o perlomeno, ridurre i danni a carico degli organismi viventi.


Informazioni sul video: Gianpaolo Giuliani aveva previsto il terremoto in Abruzzo deriso dalla protezione civile, complimentoni a questi veri criminali per la loro disinformazione e per il loro prendere in giro una persona che, in un certo qual modo, aveva previsto una catastrofe… verificatasi poi propria a l’Aquila, proprio pochi giorni dopo, non dico che era semplice agire in virtù di tali indicazioni, ma dargli retta invece di prenderlo per il culo ed appoggiare le sue ricerche e costruire strumenti come quelli che usa… sarebbe stato così da meno stupidi ed arroganti. Autore del video eseguito sulla piattaforma YouTube dall’autore by Ruby Sandeman dur. 2:51 del 6 aprile 2009.



A questo proposito, stanno sempre più emergendo le cosidette strutture antisismiche (edifici, palazzine, abitazioni private, magazzini pubblici, fabbriche, ecc.) anche in considerazione del numero sbalorditivo di sismi che si registrano ogni anno. Si calcola, infatti, che se tutta la superficie terrestre essi vanno a sfiorare il milione ed oltre: il che, tradotto in termini di equazione matematica significherebbe mediamente uno ogni mezzo minuto. Certo, non tutti sono abbastanza forti da essere avvertiti dagli uomini e, fortunatamente, solo un numero ancor più eseguo è tanto violento da provocare danni e distruzione. Fra i terremoti che hanno “fatto storia” e scalpore, si ricordano, ad esempio, il sisma che colpì San Francisco agli inizi del scorso secolo, precisamente nel 1906. Esso comportò un numero enorme sia di danni che di vittime, e le sue scosse pesanti si estesero lungo tutto la cosiddetta “Faglia di San Andreas”. O, ancora, alquanto incisivo fu il terremoto avvenuto nell’aprile 1911 nella zona di Roma, con epicentro a Frascati, i cui danni non furono eccessivi, ma molto più notevole fu il grado di spavento. Ancor più noto e famoso, poi, fu senz’altro il sisma che colpì l’Irpinia nel novembre 1980, con scosse pari al decimo grado della scala Percalli. Fenomeno similmente circoscritto da una serie di isosisme (curve chiuse che determinano la demarcazione delle zone in base all’intensità del terremoto) fu quello che si verificò nel 1694, sempre in Lucania. Per questo terremoto, però, non si dispongono di fonti storiche specifiche, dettagliate ed esaurienti, a causa della mancanza di precisi dati scientifici. Tra i terremoti avvenuti al di fuori della nostra penisola si ricordano, poi, quello della Cina nel luglio 1976 con intensità massima del nono–decimo grado. Quello che, tre anni più tardi, coinvolse il Montenegro, con uguale intensità massima. O, ancora, quello del 1935 che, a Città del Messico, provocò migliaia di vittime e danni a non finire. Ma cos’è, in definitiva, il terremoto? Il terremoto è uno stato vibratorio sempre piuttosto rapido e caratterizzato da inscindibile violenza, che interessa zone più o meno estese della crosta terrestre. Le sue cause sono dette endogene, perché si sviluppano dall’interno del globo terrestre. Ciò è dovuto alla trasformazione dell’energia potenziale in cinetica. Questa trasformazione comporta due tipi diversi di onde sismiche, chiamate primarie o longitudinali e secondarie o trasversali.


Informazioni sul video: Terremoto del 1980 (scene dimenticate) spesso dai costruttori di edifici nuovi, campagna distrutta dal terremoto del 1980 dovrebbe esserne un esempio, ma spesso si dimentica di eventi luttuosi del passato e poi si riparla sempre d’impedire queste catastrofi o limitarne i danni alle strutture e agli esseri viventi: l’uomo. Autore del video eseguito sulla piattaforma YouTube dall’autore by Tremolpunk dur. 2:34 del 20 gennaio 2008.



La zona centrale da cui si origina il terremoto è denominata ipocentro o focolare sismico ed è quest’ultimo, con la sua profondità a determinare l’importanza del terremoto. Gli studiosi parlano di trecento chilometri di profondità perché il terremoto sia normale, cioè, non estremamente dannoso, né distruttivo. L’apice, invece, che un terremoto non dovrebbe toccare (ma anche questi casi, purtroppo, come abbiamo già detto, si verificano) è sui settecento chilometri. Le cause endogene alla base di questi fenomeni possono avere varia natura. Se nella crosta terrestre intervengono fratture interne, allora le cause si dicono di origine tettonica. Esse sono, altresì, le più frequenti. Si computa che circa il novanta per cento dei sismi avviene grazie ad esse. Le cause di origine vulcanica sono quelle che, invece, precedono o accompagnano un’eruzione vulcanica. Ma queste sono assai più rare e, quantunque avvengano, sono a carattere locale. Vi sono, infine, le cause dovute a crolli o sprofondamenti, ma anche queste sono assai rare. Generalmente, le scosse sismiche hanno una durata molto breve (anche solo pochi secondi). Spesso, però, sono il loro numero e la loro rapida successione a far sembrare che si sia trattato di un’unica scossa lunga e violenta. Un segnale di preavviso potrebbero essere i boati che precedono il terremoto: boati simili a quelli dei tuoni o come scoppi per effetto della rottura della roccia. La loro attendibilità, però, è esigua, perché, molto più spesso, questi botti accompagnano (e non anticipano) il fenomeno. Per misurare l’intensità dei sismi sono state elaborate delle “scale” di misurazione, tra cui ricordiamo quella Richter e la Mercalli–Cancani–Sieberg, la più nota ed usata in Europa e in America. A fronte di tutto, emerge un altro interrogativo: il nostro blobo terrestre è interamente soggetto a terremoti, oppure ci sono zone in cui questi terribili fenomeni non avvengono? Si, confermano gli studiosi: ci sono aree geografiche non soggette ai terremoti. Sono quelle che vengono, per l’appunto, chiamate asismiche e si contrappongono a quelle che, invece, prendono il nome di “sismicamente attive”. Le aree non sismiche, però, precisiamo ancora gli scienziati, non implicano una sordità ai terremoti. Gli effetti di questi ultimi, cioè, si possono risentire normalmente anche in esse, se sono particolarmente vicine alle zone ove si verificano i sismi. Per quanto concerne la nostra penisola, essa è stata rilevata (ahimè) come quasi interamente sismica, eccezion fatta per qualche regione, come ad esempio, la Sardegna, la Puglia e qualche zona della val padana. Tra i sismi più rilevanti va citato il terremoto che diversi anjni fa colpì l’Umbria e provocò disastri generici e ingenti danni al patrimonio, soprattutto culturale.


Informazioni sul video: Earthquake Assisi, Italy – Terremoto Assisi, Italia 1997, Un violento terremoto ha seriamente danneggiato l’Umbria e le Marche il 26 Settembre 1997. Nocera Umbra è stata completamente distrutta; il patrimonio artistico ha subito danni incalcolabili. La torre medioevale di Foligno, che dopo avere miracolosamente resistito a centinaia di scosse è crollata dopo diciassette giorni (14 Ottobre 1997, h. 17,23), può essere considerata a ragione il simbolo della zona. Autore del video eseguito sulla piattaforma YouTube dall’autore by Tremolpunk dur. 1:23 del 21 ottobre 2006.



Tra le zone particolarmente soggette ai sismi ci sono da annoverare quelle del Pacifico, dell’Africa, della penisola spagnola e molte altre, dalla cresta sottomarina dell’Oceano Indiano, all’Arabia, all’Antartico. In pratica, possiamo ben affermare che, su quattro quarti della superficie terrestre, tre sono a rischio sismico sicuro. È per che come si è già precedentemente accennato si sta facendo quanto più è possibile per prevenire e tenere lontane queste autentiche piaghe mondiali; ma il tutto è ancora labile e tremolante e questo non basta, bisognerebbe dare ascolto a tutti anche a persone non addette ai lavori e forse qualche essere umano forse potrebbe essere stato salvato. Anche perché è notevolmente più difficile di quanto si pensi riuscire poi a scagionare dalle previsioni azzeccate e di essere stato in grado di dare indicazioni a breve termine e in un’area abbastanza circoscritta, bastava avere solo un po’ di buon senso, cari amici della protezione civile!!!


Articolo postato sul blog di sportcinema.it http://www.sportcinema.it nella categoria: la patata bollente: Terremoto in Abruzzo; lì 7 aprile 2009 autore by alessio.101, Salerno.



Terremoti e la loro forza distruttiva: I terremoti colpiscono diverse aree del globo, provocano ingenti danni e un’ecatombe di morti, perché accadono e quali sono le cause? – Terremoto Abruzzo: Giampaolo Giuliani “Si poteva prevedere”ultima modifica: 2009-04-07T03:45:00+02:00da airone2124
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