Le donne nel mondo del lavoro da una condizione di inferiorità alla parità. Auguri a tutte le donne, oggi è l’8 Marzo la vostra festa


Le donne nel mondo del lavoro da una condizione di inferiorità alla parità. Auguri a tutte le donne, oggi è l’8 marzo la vostra festa


 

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AUGURI A TUTTE LE DONNE


 

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Informazioni sul video: Mondo Donna – 1, dedicato a tutte le donne e ad una persona speciale che non conosco. Autore cortometraggio sulla piattaforma di video.libero.it by raffaellog dur. 05:08 del 2 febbraio 2009.


Per secoli fa quando ha vissuto ed impostata in una società impostata da e per gli uomini e ha dovuto pagare a caro prezzo ogni conquista di libertà e di indipendenza. Anche se un’immagine oleografica consacrata da una tradizione di stampo maschilista rappresenta la donna nel ruolo di angelo del focolare, sappiamo che il lavoro femminile è esistito da sempre e che non si è mai veramente limitato alle attività domestiche. Nella società preindustriale la donna contribuiva al lavoro nei campi lavorando quanto l’uomo per il sostentamento del nucleo familiare e ancora oggi presso alcuni villaggi in paesi non tecnicamente avanzati sono le donne a svolgere la maggior parte del lavori agricoli.      Più tardi, la rivoluzione industriale diede inizio ad un sistematico sfruttamento della manodopera femminile. Infatti, con la meccanizzazione le operazioni di lavoro si erano rese più semplici e pertanto non era più necessaria agli operai quella competenza che il lavoro artigianale richiedeva. Gli uomini vennero così via via sostituiti dalle donne, le quali potevano essere sottopagate e dimostravano una migliore capacità di adattamento alle rigide regole del lavoro di fabbrica. L’industria tessile, il settore trainante dell’industrializzazione, era, ad esempio, quella che impiegava più donne, sia nella sua fase nascente, quando la produzione si svolgeva a domicilio, sia più tardi con l’apertura delle prime fabbriche.



Oggi l’emancipazione femminile ha invece permesso alle donne di stabilire un rapporto di parità con gli uomini sia in campo sociale che lavorativo. Le donne hanno ormai conquistato un loro posto nel mondo del lavoro, dapprima in quei settori che sembravano più congeniali all’attività femminile come la moda, il commercio, il turismo, la sanità, l’insegnamento, poi in ambiti che per molto tempo sono stati riservati esclusivamente agli uomini. Oggi non è raro incontrare donne che esercitano la professione di dirigente di azienda, di magistrato, di ingegnere e molti altri mestieri, a torto considerati fino a non molto tempo fa monopolio maschile.      Ciò ha comportato, tuttavia, per le donne una nuova condizione di svantaggio, perché il lavoro exstradomestico si è sommato a quello domestico, tradizionalmente di sua competenza, dalla conduzione della casa agli impegni connessi con l’educazione dei figli. Se in ufficio l’uomo riesce a distaccarsi dalle responsabilità domestiche, la donna si sente maggiormente coinvolta e finisce per vivere con stress e insoddisfazione sia la sua vita di lavoratrice che quella di madre.      Se alcune riescono a conciliare i due ruoli perché possono contare sulla collaborazione del marito o su un aiuto esterno, altre invece vivono con profondo disagio questa situazione e spesso si sentono costrette a rinunciare al lavoro, e quindi alla propria indipendenza, per soddisfare le esigenze della famiglia.


Informazioni sul video: Mondo Donna – 2



Non bisogna dimenticare poi che nonostante il nuovo diritto di famiglia abbia messo fine ad un’assurda discriminazione tra i due sessi, esistono ancora dei pregiudizi nei confronti delle donne sia nel mondo del lavoro che nella sfera familiare e sociale, La donna «in carriera» esibita negli spot pubblicitari non è un modello a cui riferirsi per capire la condizione della donna oggi. Le cosiddette «donne manager» nel nostro paese sono ancora poche se confrontiamo la nostra società con quella di altri paesi europei. Ciò dipende sia da una mentalità conservatrice, radicata da noi molto più che altrove, sia dalle oggettive difficoltà che la donna incontra a conciliare le sue esigenze familiari con l’attività che svolge. La donna che riesce a conquistare posizioni di prestigio nel mondo del lavoro spesso sacrifica il desiderio di formarsi una famiglia oppure, se decide di averne una, deve necessariamente delegare a qualcun altro la cura dei propri figli e la gestione della casa, almeno per otto–dieci ore al giorno.      Ciò che chiede la donna di oggi è una serie di servizi sociali che consentano di far fronte agli impegni familiari e che permettano una migliore utilizzazione del tempo a disposizione. La madre che lavora deve disporre di asili nido e di scuole facilmente raggiungibili dove accompagnare i figli, di orari dei negozi più flessibili, della possibilità di ritirare un certificato in orari che non coincidono con quelli del proprio ufficio, molto è stato fatto, ma bisogna fare ancora di più (questo lo diciamo al governo attuale) e decretare leggi migliorative.



La legge ha equiparato nel lavoro uomini e donne ma non ha potuto cancellare delle differenze di fondo che esistono tra I due sessi sul piano umano, psicologico e sociale. Occorrerebbe invece provvedere ad una riorganizzazione dell’intero sistema produttivo tenendo conto delle necessità della famiglia. Il vero problema non è infatti quello di agevolare le donne rispetto ai colleghi dell’altro sesso – cosa che suonerebbe ingiusta e essa stessa rispondere ad una logica maschilista – quanto quello di tutelare la famiglia, assicurando le condizioni indispensabili al suo benessere. Generalmente è la donna ad accollarsi il peso maggiore della gestione familiare e quindi è, in linea di massima, il soggetto più debole su ogni punto di vista, ma ovviamente anche un uomo potrebbe presentare gli stessi bisogni e dunque rivendicare legittimamente gli stessi diritti.      Una madre e un padre devono avere l’opportunità di allontanarsi dal lavoro senza che questo li penalizzi. Ogni contratto di lavoro dovrebbe consentire di ottenere con maggiore facilità periodi di aspettativa, qualora insorga la necessità di seguire da vicino i figli in momenti delicati della crescita.      Certo nessuna legge, per quanto ardita, potrà essere sufficiente a modificare il modo arcaico di concepire rapporti e ruoli, almeno finché non riuscirà ad affermarsi una nuova cultura nei confronti della condizione femminile e della famiglia.      Le donne sono state relegate per troppi anni ad allevare figli, a badare alla casa e a svolgere lavori faticosi e sottopagati; come, d’altra parte, a confrontarsi e a dover risolvere da sole molteplici problemi che dovrebbero invece riguardare tutta l’intera collettività. Ma proprio tutte le difficoltà che si sono trovate costrette ad affrontare le hanno rese forte e oggi sono forse abbastanza mature per cambiare i tempi e contribuire alla costruzione di una società a dimensione umana.


Informazioni sul video: Donna con te sarò



Una poesia per una donna come te: Senza Conoscerti di Jonathan Livingston


Una poesia per una donna come te: Senza Conoscerti di Jonathan Livingston


Ed è a te che scrivo…
a te che dedico un volo delle mie attese
un sospiro mentre faccio sogni
perché è in te che vedo l’unico cielo da fissare
l’unica canzone da ascoltare,
per te una lacrima dei miei difetti
o un sorriso dei miei momenti meravigliosi
quando mi sento bene e non ho bisogno di nulla
tranne che di te,
senza conoscerti io so come sei e…
ed anche tu senza conoscermi sei li a pensarmi.

Quando so che non ho nessuno intorno
e sento che vorrei abbracciare qualcuno
quando leggo un libro e so che vorrei
raccontare come ho vissuto le sue parole
o quando cammino per strada e ad un tratto so
che in quel momento sto cercando qualcosa che
non è né lontano e né vicino ma è soltanto un pensiero
o nei momenti in cui vorrei morire perché non mi piace
più niente di tutto ciò che ho e di tutto ciò che avrò
in ogni istante io sono lì ad aspettarti senza conoscerti
come anche tu senza conoscermi sei lì a pensarmi.

Anche se chiudo gli occhi per soffocare i miei lamenti
anche se li chiudo io ho l’immagine di te
che mi rende bambino che mi toglie tutte le volte
un po’ di peso dal cuore che mi rende indifeso e forte allo stesso tempo
che mi porta lontano da qui…
è che so che adesso tu mi starai scrivendo la stessa canzone
con le stesse parole e con lo stesso amore
perché in ogni istante anche tu sei lì ad aspettarmi
ogni singolo tuo respiro ogni singola azione che fai
io sono lì a darti ancora una volta un emozione
perché senza conoscerti io so come sei…
ed anche tu senza conoscermi sei li a pensarmi.


Articolo postato sul Blog di http://www.sportcinema.it nella categoria: Anniversari e ricorrenze, lì 8 marzo 2009 by Rosaria Coppola, Salerno.



Le donne nel mondo del lavoro da una condizione di inferiorità alla parità. Auguri a tutte le donne, oggi è l’8 Marzo la vostra festaultima modifica: 2009-03-08T02:18:00+01:00da airone2124
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