Le lesioni al midollo spinale definitive o temporanee? Relatore dell’articolo dr.ssa Tiziana Zungri – Protocolli allegati con foto e videoclip sul Midollo Spinale – Aiutate Maria Pia Lourdes di Salerno


AIUTATE MARIA PIA LOURDES DI SALERNO


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LE LESIONI AL MIDOLLO SPINALE DEFINITIVE O TEMPORANEE?

Relatore: dr.ssa Tiziana Zungri


Informazioni sulla foto: Midollo Spinale, consulta gli approfondimenti del dr. Giovanni Chetta sull’articolo riguardante il Midollo spinale sulla pagina web http://www.giovannichetta.it/sistemanervoso.html dalla quale è stata tratta l’immagine.


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UNA CONTINUA RICERCA ALLA CURA

L’esito della lesione midollare era noto sin dai tempi della civiltà egizia; anche Ippocrate descrisse le conseguenze di un trauma cervicale e dopo di lui molti altri medici del passato dovettero affrontare le difficoltà connes¬se al trattamento di soggetti con lesione al midollo spinale. Alla fine dello scorso secolo ed agli inizi di questo ci sono sta¬ti numerosi contributi di noti neurologi, ma la situazione del mieloleso è rimasta fondamen¬talmente invariata dagli ini¬zi della storia della medicina fino alla metà degli anni qua¬ranta. I para ed i tetraplegici avevano un’aspettativa di vita estremamente bassa e ciò av¬veniva in primo luogo a cau¬sa delle complicanze polmo¬nari e renali e per le ulcere da decubito. Dopo la scoperta degli antibio¬tici divenne possibile curare tali infezioni, frequenti soprattut¬to durante la fase acuta. Il medico che per primo compre¬se che il mieloleso può e deve tornare ad essere una perso¬na nel vero e proprio signifi¬cato del termine fu, durante il secondo conflitto mondia¬le, Ludwig Guttmann. Egli fondò nel 1944 la prima unità spinale del mondo, in al¬tre parole il centro dove sono curati i mielolesi dal momen¬to dell’insorgenza della lesio¬ne fino al giorno del ritorno in famiglia. Questo centro è tuttora funzionan¬te nei dintorni di Londra. La lesione del midollo spina¬le è un’interruzione totale o parziale delle vie ascendenti e discendenti del midollo spi¬nale. Si tratta di una condizio¬ne − non è esatto definirla una patologia − che può dare ori¬gine a quattro diversi quadri clinici: paraplegia, tetraplegia, paraparesi e tetraparesi. Per paraplegia s’intende una sindrome sensitivo−motoria con paralisi degli arti inferiori, per tetraplegia la sindrome s’in¬tende estesa anche agli arti superiori. Queste condizioni sono poi solitamente accompagnate da vari disturbi neurovege¬tativi. Per paraparesi s’inten¬de la paralisi incompleta degli arti inferiori, per tetraparesi la paralisi incompleta dei quattro arti. Solitamente si considera tetraplegico anche chi presen¬ta una capacità motoria resi¬dua più o meno valida degli arti superiori. La tetraplegia e la tetraparesi sono conseguenze di una lesio¬ne del tratto cervicale del mi¬dollo spinale; la paraplegia e la paraparesi sono conseguen¬ze di una lesione localizzata nel tratto toracico o lombare. Le lesioni spinali possono es¬sere complete o incomplete; nel secondo caso la prognosi potrebbe essere migliore. Recentemente l’International and American Spinal Cord In¬jury Association (ASIA) ha pro¬posto una Classificazione Neu¬rologica delle Lesioni Spinali in modo da dare dei significa¬ti più precisi a termini lesione “completa” ed “incompleta”. Per incompleta s’intende gene¬ralmente una lesione che con¬senta al paziente di avere una qualche sensibilità o possibi¬lità di controllo motorio al di sotto della lesione, in manie¬ra più precisa s’intende che il paziente mantiene la funzio¬nalità nervosa nel segmento sacrale distale (S4 e S5). Que¬sta seconda definizione non ri¬sulta ambigua e dovrebbe es¬sere preferita. Analogamente la lesione che non consente alcuna funzionalità né moto¬ria né sensoria derivante dal¬la zona S4 e S5 è da definirsi completa.


Informazioni sul video: Rai uno − Fabrizio Bartoccioni & Vertical Paralysis Research. Intervista ai collaboratori di Vertical, in studio il prof. Antonio Iavarone, ricercatore presso la Columbia University di New York, il dr. Daniele Bottai Pharmacologist, S.Paolo Hospital Milan’s University autore by VERTICALTEC dur. min. 6:43 del 22 dicembre 2006.



TERAPIE MEDICHE

La neurorigenerazione non è l’unica via che può portare al recupero funzionale dopo la lesione spinale, in quanto il midollo spinale possiede non trascurabili potenzialità di re¬cupero funzionale spontaneo, indipendente dalla neurorige¬nerazione, rappresentate da numerosi circuiti che possono operare indipendentemente dalle vie efferenti superiori o che possono prendere le veci di altri circuiti.


Informazioni sulla foto: Organizzazione del Midollo Spinale, consulta gli approfondimenti riguardante il Midollo spinale sulla pagina web http://fc.units.it/ppb/NeuroBiol/Spinalcord.html dalla quale è stata tratta l’immagine.


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Informazioni sul video: Ricerca Europea sulle Staminali. EuroNews, the channel of reference on EU-related news, came to the Centre for Stem Cell Biology at Sheffield University in Great BritainIn, autore by wwwDOTeolsDOTTeu dur. min. 8:00 del 17 goiugno 2077.



Articolo postato sul Blog di alessio.101 in categoria: notiziario di medicina http://www.sportcinema.it cura della rivista salutare, questi e altri approfondimenti sulla pagina web http://www.salutare.info i filmati sono della rete web, Salerno, 22 gennaio 2009.



Le lesioni al midollo spinale definitive o temporanee? Relatore dell’articolo dr.ssa Tiziana Zungri – Protocolli allegati con foto e videoclip sul Midollo Spinale – Aiutate Maria Pia Lourdes di Salernoultima modifica: 2009-01-22T02:22:19+01:00da airone2124
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