(002) – Geo la natura intorno a noi: le foche delle isole Pribilof


(002) – GEO LA NATURA INTORNO A NOI

LE FOCHE DELLE ISOLE PRIBILOF


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LE FOCHE DELLE ISOLE PRIBILOF


Informazioni sulla foto: isole Aleutine

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Informazioni sul video:

Da Tenerife ecco le foche − Non c’è un animale più tenere e giocoso di una foca! in questo video non ci sono scene di violenza contro le foche e può essere visto tranquillamente anche dai bambini. Però non dimentichiamo che ogni anno vengono uccise centinaia di migliaia di animali come queste belle foche… tra cui anche moltissimi cuccioli: diciamo STOP alla caccia alle foche e poniamo fine a questo inutile massacro.

From: by ANTOBARIO − Added: Novembre 6, 2007 − Durata 5’25

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Consigli per una corretta visione dei videoclip:

uno dei tanti inconvenienti che incontrano gli utenti è quella di non far caricare completamente il video, ogni film viene sempre criptato con codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è quello di far caricare sempre il filmato, nel riquadro in basso a sinistra potrete notare una barra colorata che avanza fino a quando non vi indica il completo caricamento dello stesso; dopo aver ultimato questa fase molto importante potete avviare il filmato e buona visone.


Abbiamo visto come, ad eccezione delle balene, dei delfini e forse di qualche altro caso (di alcune specie di serpenti marini non si sa con certezza se figlino in mare o sulla terra), le specie che da terrestri son tornate ad essere acquatiche mantengono ostinatamente l’abitudine di riprodursi e di partorire sulla terraferma. Questo loro comportamento antichissimo, assai più antico dell’uomo, non poteva certo sfuggire alla sagace attenzione dei pescatori e dei cacciatori che ne trassero da sempre buon profitto. Le foche in particolare, ma non esse soltanto, ne hanno fatto duramente, le spese; ma l’abitudine di ricercare la terraferma per la funzione riproduttiva è in loro così radicata che esse hanno rischiato più volte l’estinzione totale. Piuttosto che rinunziarvi. La natura ha i suoi meccanismi, talora provvidi, talaltra singolarmente controproducenti; si tratta infatti, come s’è detto, di meccanismi, di comportamenti istintivi, in larghissima misura non soggetti a scelta intelligente e quindi a rapida modifica in base all’esperienza. Abbiamo qui un esempio di come l’inserimento dell’uomo nei meccanismi naturali, proprio perché obbedisce a comportamenti intelligenti, possa sa un lato provocare danni ingentissimi e quasi irreparabili al patrimonio naturale, ma poi anche, sempre in virtù dell’intelligenza, correggersi e recuperare una forma di equilibrio accettabile. È anche un esempio di come la scienza e le attività predatorie umane possono integrarsi e collaborare fra loro, favorendo le seconde senza recare offesa al necessario rispetto dei cicli naturali fatto valere dalla prima. Converrà quindi esporre l’esempio per esteso.


Informazioni sul video:

Orche: mattanza di foche − In questo breve documentario mi mostriamo come le foche vengono divorate dalle orche, uno dei tanti cibi preferiti di queste cetacei, un vero massacro.

From: by gd16530lt4 − Added: Aprile 6, 2007 − Durata 2’10


Le foche trascorrono la loro vita nell’acqua, nella quale si trovano perfettamente a loro agio essendovi perfettamente adattate. Ciò nondimeno affrontano ogni anno una pericolosissima avventura, poiché non sanno rinunziare alla tradizionale abitudine e l’esigenza fisiologica su certe ben determinate spiagge per riprodursi; spiagge definite, pare, da una comune temperatura intorno ai 20 gradi centigradi. E così, intere popolazioni di foche si riversano all’asciutto, offrendosi, con quel loro impacciato modo di muoversi sulla terraferma, alle offese di eventuali nemici. In parole povere, all’offesa dell’uomo. Ma procediamo con ordine e prendiamo come esempio quel tipo di foca che è l’otaria dell’Alaska. Dall’autunno alla primavera questa foca si sparge per tutto l’Oceano settentrionale per procurarsi il cibo; ma non appena i soffi dei primi venti primaverili increspano le onde, i maschi si mettono in rotta, oltrepassano le isole Aleutine, poi procedono per altri 200 chilometri e infine approdano alle isole Pribilof, nel Mare di Bering. In queste terre nebbiose i maschi si danno un gran da fare a dividersi il territorio e a preparare opportune dimore; quindi attendono impazienti l’arrivo delle femmine per mostrare loro l’abilita con la quale hanno saputo «metter su casa».


Informazioni sul video:

Da Tenerife ecco le foche − In questo video finalmente un po’ rilassante vi mostreremo un bellissimo spettacolo a cui ho assistito e che voglio farvi partecipi anche a voi, divertitevi

From: by ANTOBARIO − Added: Novembre 6, 2007 − Durata 5’25


Informazioni sulla foto: Le foche⁄1

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Finalmente le femmine arrivano e prendono terra. Si scatena allora una gran contesa: ogni maschio deve duramente lottare, sia per convincere le femmine, sia per tenere lontani gli altri maschi, ma alla fine, se è stato bravo, si troverà a dirigere un vero e proprio harem che comprende dalle trenta alle quaranta femmine. Queste, qualche giorno dopo il loro arrivo e la loro sistemazione, partoriscono un unico nato, che era stato concepito l’anno precedente. Comincia la dura fatica dell’allattamento: le femmine vanno a turno in mare per dei periodi di alcuni giorni allo scopo di nutrirsi; il maschio invece, nutrito dalle sue mogli, non lascia mai la dimora, che protegge da eventuali mali intenzionati che, come vedremo, non mancano. Dopo il parto, del resto, il maschio ha un gran da fare ad accoppiarsi con tutte le femmine, che rende gravide per l’anno venturo. Tutto questo lungo periodo viene però reso assai turbolento dalla presenza dei maschi giovani, fra i due o tre anni, ancora immaturi, o non ben maturi, per la riproduzione della specie. La comunità provvede saggiamente a tener lontani questi potenziali importuni, i quali non possono stare nelle dimore degli adulti e dei piccoli, ma vengono relegati e respinti in spiaggette apposite, che i primi osservatori delle abitudini delle foche hanno chiamato giustamente le «spiagge degli scapoli». Senonchè le foche non posseggono un ufficio di stato civile che stabilisca con esattezza quando i giovani maschi hanno raggiunto l maggiore età e il diritto di farsi a loro volta una famiglia; tale diritto viene acquistato «sul campo», nel senso che i maschi immaturi sfidano continuamente i loro colleghi adulti, nella speranza di inserirsi in un harem e di diventare padroni. I legittimi proprietari stanno naturalmente con gli occhi ben aperti ed occorrono furibondi a difesa del loro territorio e delle loro mogli. Queste lotte accanite provocano ogni anno migliaia di morti, sia fra i contendenti, sia fra i piccoli e persino le femmine che si trovano malgrado coinvolte nelle risse. La rabbia dei maschi adulti, infatti, è tale che essi non si preoccupano di travolgere i loro stessi protetti, quando si scagliano contro l’intruso. Finito il periodo della riproduzione, i maschi riprendono il mare e scorrazzano liberi nel vasto oceano sino alla primavera successiva. Fra ottobre e novembre, quando i nuovi nati sono sufficientemente robusti, i piccoli e le femmine riprendono a loro volta la via del ritorno e raggiungono i maschi al sud per passare in mare l’inverno.


Informazioni sulla foto: Le foche⁄2

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Tutto ciò noto da secoli, o da millenni, agli abitanti dell’Artico. I Groenlandesi fecero della foca il loro principale nutrimento e la fonte prima della loro sussistenza, un po’ come gli Indiani d’America con il bisonte: non solo ne mangiavano la carne, ma ne sfruttavano il grasso per l’olio e i fuochi d’accampamento, usavano i nervi come filo per cucire, la pelle per far vestiti e tendine, le vesciche per fare boe e galleggianti, le ossa per strumenti e la pelliccia per coperte, cinture e altri capi di vestiario. Essi sapevano bene come abbattere le foche, quando scendevano a terra ed erano pressoché indifese, ma si guardarono bene dall’intaccare questo patrimonio naturale indispensabile alla loro vita, anche con opportuni tabù etico−religiosi. Quando tali conoscenze vennero scoperte dagli Europei, nel 1766, iniziò invece uno sterminio di massa, del tutto indiscriminato, che andò accentuandosi nei secoli successivi. I cacciatori non esitarono a far strage di femmine e di piccoli, a ferire a morte un gran numero di animali per catturare qualche esemplare. Si era fra l’altro diffusa la convinzione (che era in realtà poco più di un pregiudizio) che le foche distruggessero enormi quantità di pesce, sicchè si giudicaca persino meritorio sterminarle. L’esito di tale forsennata distruzione, perpetrata soprattutto dai cacciatori russi e americani, si rivelò chiaro intorno al 1911, quando la popolazione delle foche, che contava un tempo vari milioni di individui, si ridusse a non più di 200.000 unità e parve così fatalmente condannata all’estinzione. Le foche infatti non avevano cambiato le loro abitudini: tornavano ogni anno alle isole Pribilof e si lasciavano scannare. Scattarono per fortuna dei severi accordi internazionali, favoriti dall’esatta conoscenza scientifica delle abitudini delle foche durante il periodo della riproduzione. Fu allora facile constatare che, se si consentiva la sola caccia degli «scapoli,» si recava un danno relativo alla specie, sia perché si diminuiva il numero dei combattimenti fra maschi e le relative vittime, sia perché si impedivano in parte le uccisioni occasionali di femmine e neonati nel corso delle suddette battaglie. Si proibì invece tassativamente l’uccisione delle femmine e dei loro piccoli, che era lo sport preferito dei cacciatori europei, perché privo di ogni difficoltà e rischio. In tal modo, pur consentendo un totale di uccisioni di 50.000 individui all’anno (dati certi gia nel 1927), le otarie da pelliccia dell’Alaska erano risalite ad oltre un milione e oggi il loro numero supera abbondantemente i tre milioni di esemplari. L’intelligenza scientifica era così pervenuta a ripristinare un essenziale equilibrio naturale, senza impedire per questo all’uomo di trarne un equo profitto. Analoghi procedimenti vennero applicati in altri casi, a cominciare dall’elefante marino; e tuttavia la strada da percorrere per limitare o abolire i numerosi abusi perpetrati dall’uomo è ancora lunga e difficile.


Informazioni sul video:

Guardate il video sottostante, e capirete cosa è capace di fare l’uomo a questi povere animali, e soprattutto ai loro cuccioli.

From: by doggyduu − Added: Marzo 20, 2008 − Durata 2’04


Il mondo è un posto felice? Te lo sei mai chiesto? Se lo chiedi a me, la risposta e No! Guardate queste FOCHE, piccoli e innocenti animali, dove trascorrono la maggior parte della loro vita oziando sui ghiacciai del polo. Poi, ecco arriva l’uomo (il vero animale) e cosa fa a queste creature… nel video c’è impresso una scena atroce: una povera “MAMMA FOCA” trova suo figlio massacrato e senza più in vita. Il massacro di questi poveri animali è inaccettabile e DEVE FINIRE IMMEDIATAMENTE nella nostra generazione. Nelle nazioni come la Norvegia, il Canada e tutte quelle nazioni a Nord, c’è un sport preferito agli uomini, che viene chiamato &olaquo;UCCISIONE DELLE FOCHE», in pratica si tratta di una disciplina di chi uccide più foche e soprattutto quelle di cuccioli vince. Se queste cose sono ammesse solo per fare più denaro e il genere umano non si rende conto della gravità di questi atti compiuti da assassini autorizzati da certe nazioni, allora possiamo anche estinguerci da soli, perché la cattiveria umana non ha limiti. Dobbiamo interessarci tutti quanti a questo problemi di umanità e se necessario protestare con forza e rigore presso chi ci governa e nel mondo per abolire queste orribili uccisioni di foche. L’ignoranza rende colpevoli, ricordatevelo, fate passare questo video tutti, fatelo sapere che l’uomo è una orrenda bestia.


Informazioni sul video:

Foche in pericolo aiutiamole − ogni anno vengo uccise in Canada migliaia di foche… ricordiamoci come questi animali più belli del mondo vengono uccisi dalla mano dell’uomo…

From: by asinomiracoloso234 − Added: Giugno 19, 2008 − Durata 5’25


Informazioni sulla foto: Le foche⁄3

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄4

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄5

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Informazioni sulla foto: Faro Colonna, le Foche

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄6

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄7

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄8

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄9

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄10

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄11

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Informazioni sulla foto: Le foche&frasl12

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄13

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄14

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Informazioni sulla foto: Le foche&frasl15

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Informazioni sulla foto: Le foche⁄16

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L’avventura sull’Isola non è finita… continua sull’articolo (004), un arrivederci alla prossima puntata, un saluto da alex.


© 2008 Salerno 13 ottobre 2008 il racconto è stato postato da alessio.101 si ringrazia gentilmente la fonte editoriale sull’argomento: Negli Oceani by Oscar Talassini concesso in accomodato, edito da Fermi, per tanto tutti i diritti restano riservati agli autori delle singole categorie.


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(002) – Geo la natura intorno a noi: le foche delle isole Pribilofultima modifica: 2008-10-13T01:31:00+02:00da airone2124
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