Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli – Fontana della Scapigliata e la Fontana del Capone – Le Fontane di Napoli, capitolo 6


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  • Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli.

  • Fontana della Scapigliata e la Fontana del Capone.

  • Fontane di Napoli – Capitolo 6.

  • Salerno 17 settembre 2008 by Aurelio De Rose, edito dalla Newton Compton editori s.r.l.


Font Magic de Montjuìc.


FONTANA DELLA SCAPIGLIATA

Ancora lungo corso Umberto poco prima di giungere alla piazza Garibaldi dal lato sinistro percorrendo via Egiziaca a Forcella, poco dopo, in un piccolo slargo, nascoste tra le macchine, si vedranno due fontane. La prima eretta tra il 1539 e il 1541 per volere del vicerè don Pedro di Toledo su disegni di Giovanni Merliano da Nola, presso questo slargo, in quel tempo detto Malpasso, e nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata dal quale trasse il nome. Ospedale che ha un ingresso nella stessa via Egiziaca e l’altro accanto alla omonima chiesa costruita durante il regno di Carlo II d’Angiò su iniziativa dei nobili di Capuana, per un voto fatto dal re durante il periodo di prigionia sopportato in seguito alla battaglia contro i Pisani nel 1315. Voto che previde la fondazione di una arciconfraternita e la costruzione della chiesa nella quale fu sepolta poi, davanti all’altare maggiore, la regina Giovanna II di Durazzo nel 1435.


Informazioni sul video: tratto da una illustrazione di R. D’Ambra

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La fontana venne successivamente denominata della Scapigliata per l’originale movimento che effettuava il getto d’acqua che inizialmente fuoriusciva e andava ad infrangersi su una pietra a forma di uno scoglio posta al centro della vasca di forma ellittica. Mavediamo cosa dice il Celano: «È detta egiziano della scapigliata, per la prominenza che sorge nel mezzo a guisa di scoglio, dalla cui graticola di ferro a forma di pina scaturisce acqua in tanta abbondanza, che bastava ad animare due molini ad uso della Santa casa dell’Annunziata e serve a provvedere nella state gli abitanti di que’ prossimi villaggi, dove restano dissecate le cisterne, e qui vengono a prenderne colli botti che sopra carri trsportano» Ma il Sasso descrive meglio questa denominazione: «Nel fonte entra l’acqua per più cannoli, ma quello che fu bene immaginato dall’architetto è lo scoglio che nel centro è situato, dal quale esce con tanta abbondanza l’acqua in mirabile artificio in modo che sembra un padiglione: l’acqua sì sgorgante il volgo gli dette il nome di Scapigliata. Il fonte di marmo opposto è grandissimo e fu fatto così per dar comodo al popolo di colà lavare i panni». Successivamente nella seconda metà dell’Ottocento, la pietra, distrutta, fu sostituita da una colonna sormontata da uno stemma rivolto frontalmente al dirimpettaio ospedale Assalesi così come oggi la vediamo.


Informazioni sul video: tratto da una illustrazione di Wikipedia l’enciclopedia libera

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FONTANA DEL CAPONE

L’altra Fontana è invece addossata al muro perimetrale dell’ospedale dell’Annunziata che il D’Ambra, come ricorda il Gasperini, così descrive: «Sul muro proprio dell’Annunziata l’acqua versatasi nella larga fonte della bocca di un grande mascherone, onde lo chiamarono l’acqua del Capone» La vasca è in marmo bianco a forma semicircolare, con il fondo formato da lastre inclinate di pietra grigia e bianca, che permettevano il convogliarsi delle acque verso lo scarico posto sulla parete di fondo della stessa vasca. L’acqua fuoriusciva da tre mascheroni posti sulla muratura dell’edificio leggermente al di sopra della vasca. Oggi dei mascheroni è rimasto uno soltanto, quello più grande, centrale, che in principio come gli altri più piccoli, era di bronzo.


Informazioni sul video: tratto da una illustrazione di Wikipedia l’enciclopedia libera


Inizialmente però, come si rileva da una incisione di Francesco Cassiano De Silva per la guida del Parrino, la fontana era composta da due grandi bacini rettangolari adibiti a lavatoio pubblico con una donna nell’atto di lavare e la scritta:«Fontana e lavatore della strada di Forcella». La collocazione, da quanto si apprende dal Celano, risale alla prima metà del XVI secolo e pare fosse avvenuta in occasione dell’ampliamento e rinnovamento voluto per la città da don Pedro di Toledo che volle potenziare i pubblici servizi e qundi le fontane. La realizzazione fu fatta su disegno di Giovanni Merliano da Nola che, come abbiamo visto, costruì anche quella della “Scapigliata” a pochi metri di distanza.

Kankan di una fontana a Nizza.


L’argomento è stato tratto dalle “Le Fontane di Napoli” © 2008 by Aurelio De Rose edito dalla Newton Compton editori s.r.l.


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Napoli e la storia delle fontane: gli acquedotti e le sorgenti di Napoli – Fontana della Scapigliata e la Fontana del Capone – Le Fontane di Napoli, capitolo 6ultima modifica: 2008-09-19T00:44:28+02:00da airone2124
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