San Matteo chiamato anche (Levi) il gabelliere di Cafarmao SS. Martire conosciuto come San Matteo Evangelista


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  • San Matteo chiamato anche (Levi) il gabelliere di Cafarmao SS. Martire conosciuto come San Matteo Evangelista

  • Salerno 18 settembre 2008 by alessio.101


Informazioni sulla foto: San Matteo Evangelista


Il percorso eucaristico che precede le celebrazioni per il patrono della città di Salerno iniziano sempre il 21 agosto con la cerimonia dell’Alzata del Panno di San Matteo. Questo ripetersi di gesti già consolidati, è l’ansia del cuore di ritrovarsi con il Santo Matteo per cogliere insieme ai fedeli, attraverso il richiamo della tradizione, le ragioni della nostra identità di credenti che, come Matteo, scelgono di seguire Cristo sulle vie del mondo. Sul Panno reca una santa iscrizione:

SALERNO È MIA: IO LA DIFENDO

Informazioni sul video: Salerno – Alzata del Panno Sacro per la festa di San Matteo – 21 Agosto 2007 (Clip 1’13 Added: August 21, 2007 by Tarantencamen).


Per i salernitani e una garanzia di protezione per il suo popolo, questa scritta che spicca tra l’azzurro, il rosso e il giallo del Panno sacro raffigurante il Santo Matteo. Prima della celebrazione al Duomo, centinaia di salernitani si sono raccolti nella Cripta per ascoltare la Santa Messa. L’evento che anticamente era celebrato in diverse zone della città, prima della riforma liturgica ricorreva nell’anniversario della liberazione di Salerno dall’assedio turco avvenuto il 27 giugno del 1544. In quell’anno gli invasori, guidati da Ariadeno Barbarossa (Khair ad–dín, re dei pirati, conosciuto volgarmente sotto il nome di Barbarossa per la sua folta barba rossiccia), furono costretti ad allontanarsi dal Golfo a causa di una terribile tempesta che il popolo salernitano attribuì all’intervento divino di San Matteo. Il miracoloso evento, ricordato in due affreschi nella Cappella dei Santi Confessori nella Cripta del Duomo, è ancora oggi ricordato con fede da tanti cittadini. Il corteo ha attraversato via Roberto il Guiscardo, per portare il Panno di San Matteo nel quadriportico del Duomo, dove è stato issato sul loggione centrale. Emozionante è il momento in cui l’arcivescovo Gerardo Pierro ha benedetto la folla di credenti con il Braccio di San Matteo, la sacra teca gotica in argento che, risalente al 1330, custodisce una reliquia del famoso Evangelista.


Informazioni sul video: Processione San Matteo – momento della processione in onore di San Matteo, patrono di Salerno (Clip 2’46 Added: September 23, 2007 by Tarantencamen).


Informazioni sulla foto: San Ante e San Caio


San Matteo chiamato anche (Levi) che in ebraico, significa “dono di Dio” era un ebreo che lavorava come esattore a Cafarmao per esigere le tasse per i Romani è uno dei quattro evangelisti, autore del primo dei Vangeli sinottici; è convinzione comune che l’originale sia stato da lui scritto in lingua aramaica e di questo dà testimonianza Eusebio di Cesarea. Gesù lo vide mentre sedeva presso il telonio intento a riscuotere le gabelle per i Romani, bastò una sola parola dicendogli a Matteo: seguimi, e lui lo seguì immediatamente per portare la parola di Dio alle genti. Cristo lo scelse come uno dei suoi dodici Apostoli, e come tale appare nelle tre liste che ci hanno tramandato i tre Vangeli Sinottici (Matteo, Marco e Luca). Scrisse il suo vangelo (10,3) nella seconda metà del I secolo, probabilmente in Siria, dove si era recato per evangelizzare le genti, secondo la storia morì in Etiopia e le sue reliquie sarebbero state portate dai Longobardi prima in Campania nella Diocesi di Capaccio e poi a Salerno conservate attualmente nella cripta della Cattedrale. Protettore dei bancari, banchieri, cantabili, esattori, doganieri e Guardia di Finanza la sua ricorrenza è il 21 settembre dove viene portato in processione per i quartieri di Salerno come “Patrono” e accompagnati da altri cinque santi che sono: San Ante, San Caio, San Fortunato, San Giuseppe e San Gregorio VII, scortato dalle Guardie di Finanza.


Informazioni sulla foto: San Fortunato e San Gregorio XII

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Il Duomo di Salerno

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Dopo la conquista di Salerno nel 1076, Roberto il Guiscardo decise di costruire una chiesa in onore di San Matteo Evangelista, di cui si conservano le spoglie in città, per riguadagnare il favore della cittadinanza sconfitta e a lui ostile. La sua opera fu fortemente appoggiata dall’Arcivescovo Alfano I salernitano di nascita; studioso di medicina e poeta, che si era formato a Montecassino ed era quindi strettamente legato all’Abate Desiderio, di cui conviveva l’impegno nell’opera di rinnovamento spirituale e religioso della Chiesa. Con questo desto, Roberto il Guiscardo compiva la più solenne proclamazione pubblica del potere conquistato nella sua avventurosa carriera politico–militare. Il nuovo edificio religioso fu costruito là dove erano precedentemente le chiese di S. Maria degli Angeli e S. Giovanni Battista, che furono demolite. L’impianto planimetrico, dettato dall’aspirazione alle forme pure delle basiliche paleocristiane, comprendeva l’atrio porticato e la basilica, diviso in tre navate da due colonnati, con il transetto posto ad un livello più alto, per la presenza della sottostante cripta, dove nel 1081 vennero riposte le spoglie di S. Matteo insieme a quelle dei Santi Martiri Salernitani.


Informazioni sul video: Il Duomo di Salerno – Meraviglia dedicate a San Matteo (Clip minuto 3’10 Added: Novembre 12, 2007 by Brightcove).


L’edificio conserva numerose parti originarie di epoca normanna, tra cui i mosaici, il pavimento in marmo commesso, gli amboni, la porta detta “dei leoni;. Inoltre furono impiegati nella sua edificazione colonne, capitelli, architravi e lastre marmoree appartenenti a templi esistenti nella zona. L’ingresso principale avviene attraverso il portale romanico, che presenta alla base due sculture, rappresentanti il leone e la leonessa che allatta il piccolo, simboli della Potenza della Chiesa e della Carità. Anche l’architrave presenta elementi di simbologia cristiana: il tralcio di vite ricorda le parole di Cristo “Io sono la vite e voi i tralci”, i datteri delle palme, beccati dagli uccelli, alludono al nutrimento spirituale dell’anima, la scimmia e il leone posti agli estremi simboleggiano, rispettivamente, l’Eresia e la Verità della Chiesa.


Informazioni sul video: San Matteo 2007 Paranza San Fortunato (Clip 1’19 Added: September 23, 2007 by mimmosalerno).


Dal portale si accede all’atrio, composto da 28 colonne classiche differenti tra loro, completato, con il campanile, nella metà del XII secolo. Gli archi che costituiscono il porticato lungo i tre lati sono decorati con un motivo a tarsia e rosoni ornamentali, mentre il loggiato superiore presenta decorazioni in tufo nero nelle pentafore e nelle bifore.


Informazioni sulla foto: Il quadriportico del Duomo di Salerno

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Informazioni sul video: San Matteo 2007 Paranza San Fortunato (Clip 3’10 Added: September 23, 2007 by mimmosalerno).


La facciata interna, incorniciata dal nartece, con decori in pietra calcarea e tufo nero, è scandita da tre ampie monofore romaniche e reca sul timpano l’iscrizione della dedica a San Matteo, voluta dal duca Roberto, che fregiandosi del titolo di Imperatore Massimo, sottolinea di averla realizzata a proprie spese. Le porte di bronzo del portale centrale, fuse a Costantinopoli alla fine dell’XI secolo, sono formate da 54 riquadri con raffigurati la croce latina e alcuni Santi. Le formelle delle porte furono realizzate con la tecnica dell’ageminatura, inserendo cioè argento nel solco inciso nel bronzo, in moda da dare più rilievo alla decorazione. Il campanile venne fatto costruire dall’Arcivescovo Guglielmo da Ravenna nella metà del XII secolo. È a quattro livelli, di cui i primi due sono in travertino e presenta delle bifore allungate sui quattro lati. Il tamburo è ornato da motivi ad archi intrecciati a tarsie policrome, poggianti su colonnine in granito, e si conclude con una fascia perimetrale con decorazione a stelle.


Informazioni sulla foto: Il particolare degli intarsi del portico interno del Duomo

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All’interno la Basilica è a croce latina, con tre navate che si concludono nel transetto, rialzato rispetto ad esse, su cui si aprono tre absidi, decorate con splendidi mosaici, simboleggianti la SS. Trinità. Dopo un periodo d’interruzione dei lavori si ebbe l’intervento dell’arcivescovo Romualdo I Guarna, intellettuale di grande aperture, che a Salerno aveva studiato medicina e che rese la diocesi salernitana dal 1153 al 1181 e che finanziò la realizzazione dello splendido pavimento musivo del transetto e del coro, che sottolinea la sacralità della zona presbiterale, La decorazione si basa sulla continua variazione del motivo bizantino della circonferenza, intorno alla quale s’intrecciano motivi geometrici complessi, con intarsi di marmi e tessere multicolori.


Informazioni sulla foto: Il Campanile del Duomo di Salerno

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Nella navata centrale sono collocate l’ambone Guarna, il cereo pasquale e l’ambone d’Ajello. Il primo fu donato dall’Artcivescovo Rmualdo II Guarna intorno al 1170, ed è a piñata rettangolare, con il pulpito retto da quattro colonne figuranti o a mativi vegetali. Al di sopra i pannelli degli archi presentano sul fronte principale l’angelo che regge il Vangelo, simbolo di S. Matteo, e l’aquila, simbolo di S. Giovanni. Impreziosito da sculture e decorazioni musive a serpentine e motivi geometrici e animali straordinariamente fuse insieme, rappresenta un esempio eccellente della produzione artistica dell’epoca, in piena sintonia con le grandi opere palermitane.


Informazioni sulla foto: Ambone D’Ajello nel Duomo di Salerno

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Sulla sinistra è ubicato l’ambone ditto d’Ajello, affine stilisticamente all’ambone Guarna. Esso è a pianta rettangolare, poggiate su 12 colonne a fusto liscio, con capitelli dorati a motivi floreali e faunistici. I pannelli di mosaico ai lati riprendono il motivo a dischi, a stelle e a volute, di chiara ispirazione bizantina. Sui due lettorini rivolti uno verso la navata, l’altro verso il coro si stagliano due importanti gruppi scultorei: il primo rappresenta l’aquila che artiglia il capo di un uomo che scaccia delle fiere, avvolto tra le spire di un serpente; il secondo è costituito da due figure chierici che poggiano su due leoncini, d’ispirazione francese.


Informazioni sulla foto: Absidi sulla parete interna del Duomo di Salerno

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Contiguo al pulpito è il candelabro per il cereo pasquale, con alla base Quattro leoni rampanti, costituito da tre segmenti decorative diversi, ornato con motive decorative vegetali e animali e mosaici. Il coronamento è un ottagono u cui danzano figure maschili e femminili, alternate da animali.


Informazioni sulla foto: La teca di Papa Gregorio VII

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SUPPLICA A SAN MATTEO

O San Matteo, Apostolo ed Evangelista, che sei tanto potente presso Dio a favore del suo popolo pellegrino sulla terra, soccorrici nei nostri bisogni spirituali e temporali. Le numerose grazie che i tuoi devoti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno ottenuto e pienamente raffigurato nel tuo Santuario ci fanno sperare che anche a noi concederai la tua protezione. Chiedi per noi la grazia di ascoltare la Parola di Gesù che tu hai coraggiosamente annunziato, fedelmente trascritto nel tuo Vangelo e generosamente testimoniato con il sangue. Ottienici l’assistenza divina contro i pericoli che minacciano la salute dell’anima e l’integrità del corpo. Intercedi una vita serena e benefica in questo mondo e la salvezza dell’anima nell’eternità. Amen.


Informazioni sul video: Fuochi Artificiali a Salerno in onore di San Matteo 2007 (Clip 1’06 Added: September 22, 2007 by marfagus).


L’articolo è stato tratto parzialmente dalla guida del Comune di Salerno “Visitiamo la città” a cura dell’Assessorato al Turismo, ringraziamo l’autrice arch. Maria Cristina Cioffi, alessio.101, Wikipedia L’enciclopedia libera per le fotografie e YouTube, Brightcove e Libero video per i videoclip.

© 2008 Salerno 18 settembre 2008 postato da alessio.101


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San Matteo chiamato anche (Levi) il gabelliere di Cafarmao SS. Martire conosciuto come San Matteo Evangelistaultima modifica: 2008-09-18T01:17:54+02:00da airone2124
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