La violenza su anziani, donne e bambini quando la famiglia uccide – In allegato il videoclip: Break the silience! Stop the Violencel


La violenza su anziani, donne e bambini quando la famiglia uccide – In allegato il videoclip: Break the Silience! Stop the Violence


Informazioni sulla foto: La violenza in famiglia, oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita; la maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) o dall’ambito familiare; Oltre il 90% dei casi di violenza non è mai stato denunciato. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l’età media delle vittime: Un milione e 400mila (il 6,6% del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni; solo il 18,2% delle donne è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente ‘qualcosa di sbagliato e ben il 36% solo a qualcosa che è accaduto. La prima causa di morte delle donne dai 14 ai 44 anni è la violenza subita da un uomo. Dedichiamo tutto questo con foto e video a tutte le vittime, donne, bambini, vittime della violenza.



 

Un certo grado di violenza ha sempre contraddistinto tutte le società, anche evolute, dell’antichità. Anzi, si potrebbe sostenere che la violenza è insita nella natura umana e che solo uno sforzo di razionalità, unito al timore delle sanzioni, ha consentito e consente una pacifica e civile convivenza sociale. Quando è possibile, dove è possibile. La violenza, infatti, continua a manifestare la propria forza dirompente in sempre più vaste articolazioni. Violenza su anziani, donne, bambini; rapine, omicidi, sevizie; stragi, terrorismo, riti sacrificali, dimostrano che nell’animo umano esiste ancora un pozzo buio e insondabile in cui albergano sentimenti negativi che possono esplodere con effetti dirompenti e inimmaginabili. Ma quella che tocca le corde più profonde dell’anima è, senz’altro, la violenza che si compie nelle famiglie e che talvolta, forse sempre più spesso, arriva a dare anche la morte per mano di un congiunto. Le cronache sono piene di notizie di tal genere: bambini uccisi dalle madri, figli che uccidono i genitori, fratelli che danno la morte ai fratelli. E poco giova il pensare che azioni turpi di violenza possono essere solo il prodotto di personalità deviate o di un ambiente degradato; questo, comunque, è un problema di cui la società tutta ha il dovere di farsi carico. Resta, in ogni caso, l’inquietante certezza che esistono persone civilizzate solo in superficie e dai comportamenti ambiguamente imprevedibili. In realtà, è sufficiente aprire un giornale o ascoltare il notiziario televisivo per rendersi conto che l’omicidio in famiglia è assolutamente trasversale ai ceti sociali, al censo, all’istruzione. Black out mentali, temporanea incapacità di intendere e di volere, depressione; o ancora, disperazione, solitudine, miseria, bisogno, sono interpretazioni tutte condivisibili, e tutte discutibili. A nessuno è dato veramente sapere cosa si cela nei meandri imperscrutabile della psiche o quale rapporto causa o effetto può scatenare l’animale selvaggio che infierisce contro un familiare, che toglie la vita ad un figlio, che scardina ogni logica emotiva, ogni comune sentire. Ma se da un lato quando avvengono queste tragedie è normale provare un senso di rivolta e di dolore, è altrettanto vero che immediatamente si ripiomba nell’indifferenza, nell’assuefazione a notizie sempre più efferate, ma tutto sommato lontane, presi dalla propria piccola quotidianità. Il grande malato, in realtà, è la famiglia: famiglia che non è più il luogo educativo per eccellenza, deputato a trasmettere regole e principi etici; famiglia che riesce a dare quasi solamente esempi di ricerca edonistica del benessere. O, forse, è più esatto dire che ad essere gravemente ammalato è la società che ci circonda intorno a noi. Una società sempre più schizofrenica che predica il bene e consente il male; una società ricca di leggi eticamente valide ma che, nei fatti, spesso premia chi, con qualsiasi mezzo anche violento, risultati vincente. Una società che guarda con cinica indifferenza l’eclissi dei più nobili valori umani. Una società che, se non vuole implodere, deve seriamente ripensare se stessa, mettendo in discussione una serie di principi che stanno facendo perdere di vista all’uomo l’essenza stessa della propria umanità.


Informazioni sul video: Break the Silience! Stop the Violence, this clip is dedicated in the Memory of Jan Duffy my good friend that was a victim of domestic violence. Autore delle clip sulla piattaforma di YouTube.com by leahangek777 dur. min. 4:30 del 27 aprile 2007 (un video di repertorio).



 

Articolo by post alessio.101 sul blog del circuito di sportcinema.it nella categoria: La patata bollente, lì 18 giugno 2009, Salerno http://www.sportcinema.it



La violenza su anziani, donne e bambini quando la famiglia uccide – In allegato il videoclip: Break the silience! Stop the Violencelultima modifica: 2009-06-18T01:52:01+02:00da airone2124
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