Referendum 21 giugno 2009 una tornata referndaria inutile, perché buttare tanti soldi al vento? Tantissimo denaro che era utilissimo da investire per i terremotati dell’Abruzzo! Non è vero?!?!?!? – In allegato alcuni videoclip sul Referendum del 21 giugno


Referendum 21 giugno 2009 una tornata referndaria inutile, perché buttare tanti soldi al vento? Tantissimo denaro che era utilissimo da investire per i terremotati dell’Abruzzo! Non è vero?!?!?!? – In allegato alcuni videoclip sul Referendum del 21 giugno 2009



 

Informazioni sul video: Luciana Littizzetto: Referendum del 21 giugno ?!?!?!?, una parodia sul referendum del 21 giugno 2009 raccontata da Luciana Littizzetto. Autore delle clip sulla piattaforma di YouTube.com by rai dur. min. 9:03 del 27 aprile 2009.



 

Da un articolo postato sul forum di LA7

In questi giorni si verificano avvenimenti che illuminano sulle qualità degli intellettuali italiani. Ecco l’antefatto. Nel 2005 fu votata una nuova legge elettorale, aspramente criticata dalla sinistra. La ragione fondamentale e quasi unica del rigetto di quella normativa fu il fatto che l’aveva voluta la maggioranza berlusconiana: la “convenzione coatta” fu quella di dirne tanto male che alla fine lo stesso Calderoli si accodò nella critica e la definì “una porcata”, essendo poi per questo citato ad nauseam: “Se lo stesso promotore la definisce una porcata…” I giornali a questo punto, per consacrarne la damnatio, crearono un neologismo: il “porcellum”. Dichiararsi a favore di quella legge sarebbe stato come dichiararsi a favore dei liquami fognari. Alla fine, dalle parole si passò all’azione e la sinistra promosse un referendum abrogativo. Quello stesso che il Pd, per non perdere la faccia, sostiene ancora oggi.

Ma fu un errore.

Si sa bene che nessuna legge elettorale è perfetta, la coperta è sempre troppo corta: ma la legge del 2005 non era pessima e la riprova si ebbe con le elezioni del 2006. La sinistra vinse per sei decimillesimi del voto e tuttavia scampò all’assoluto pareggio dei seggi alla Camera perché beneficiò del confortevole premio di maggioranza previsto da quel sistema. Se ebbe difficoltà fu al Senato, dove la legge funzionava (per ingiunzione del Presidente della Repubblica, uomo di sinistra) su base regionale e non nazionale. Se la legge fosse stata quella originalmente presentata, che non faceva differenza fra Camera e Senato, ancora oggi avremmo il governo Prodi. Ma del “porcellum” bisognava comunque parlare con aria schifata. Bisognava abolire quell’obbrobrio. Bisognava promuovere un referendum.

Il referendum è ormai imminente e finalmente gli intellettuali di sinistra smettono di fidarsi degli slogan per analfabeti: guardano la realtà e vedono così che, se il referendum passasse, si otterrebbe una legge elettorale che attribuisce il premio di maggioranza al partito (non alla coalizione) più forte: e quale partito, nell’Italia di oggi, se non il partito di Berlusconi?

Michele Ainis, che pure è stato tra i promotori del referendum, oggi [1] è per il no e confessa candidamente la sua conversione ad U: “Il guaio è che le leggi elettorali non scaldano mai il cuore. Per lo più non ci facciamo neanche caso, come non ci s’accorge del motore rinchiuso dentro il cofano. E quasi nessuno capisce il meccanismo dei pistoni, pur capendo vagamente che da lì dipenderà il suo viaggio”.

Traduzione: lui non ha capito la legge precedente ed ha promosso un sistema diverso senza comprenderne le conseguenze. Il meccanismo dei pistoni gli era ignoto, ma lo stesso ha ordinato di modificarlo: prosit

E non il è solo. Riferisce Goffredo De Marchis sulla “Repubblica” (11.5.2009, pag. 12) che si è costituito un comitato per l’astensione, cioè per far fallire il referendum.

“Scendono in campo gli astensionisti illustri”, un “comitato delle arti e delle scienze” che si era già speso per il no contro la riforma costituzione del centro–destra. Ne fanno parte Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Gae Aulenti, Renzo Piano, Inge Feltrinelli, Claudio Magris ed altri. Umberto Eco lo si dà per sicuro e si spera che Oscar Luigi Scalfaro accetti di essere il primo dei testimonial.

La compagnia di giro, che prima aveva avuto l’ordine di affossare “il porcellum” , ora ha l’ordine di evitare la “deriva eversiva”, nientemeno, del referendum: l’ha detto Stefano Passigli, Idv, che organizza quel comitato.

I Soloni della sinistra, gli intellettuali a ventiquattro carati – tutti docenti di politologia! – in questa occasione hanno dimostrato che sono capaci di accodarsi all’antiberlusconismo senza un minimo di atteggiamento critico. Solo quando si trovano sul baratro sono capaci di accorgersi di ciò che era evidente per chiunque sapesse leggere e scrivere.

I Soloni della sinistra, gli intellettuali a ventiquattro carati – tutti docenti di politologia! – in questa occasione hanno dimostrato che sono capaci di accodarsi all’antiberlusconismo senza un minimo di atteggiamento critico. Solo quando si trovano sul baratro sono capaci di accorgersi di ciò che era evidente per chiunque sapesse leggere e scrivere.

La tesi enunciata inizialmente non è un’esagerazione. Quando si tratta di andare contro Berlusconi, non è indispensabile usare l’intelligenza.

Anche ad essere grandi intellettuali, se la parola d’ordine è quella di dire male della legge Calderoli, bisogna dirne male.

Se si predica un referendum “contro Berlusconi”, dal momento che è contro Berlusconi, è giusto. E bisogna firmare. Fino ad accorgersi, ma solo nell’imminenza del voto, che è disastroso.

In realtà ciò che è più disastroso è il fanatismo e la mancanza di senso critico degli intellettuali firmaioli.

L’ottusità di un ceto che politicamente ha l’intelligenza di una fila di processionarie.

Gianni Pardo.

Informazioni sul video: Elezioni Provincia e Comuni (Ballottaggio), le conosci? (Parte ½), ballottaggio per le elezioni amministrative di sindaci e presidenti di provincia, una parodia sul referendum del 21 giugno 2009. Autore delle clip sulla piattaforma di YouTube.com by surfstyle78 dur. min. 2:12 del 23 maggio 2009.



 

Articolo by post alessio.101 sul blog del circuito di sportcinema.it nella categoria: La patata bollente, lì 15 giugno 2009, Salerno http://www.sportcinema.it



Referendum 21 giugno 2009 una tornata referndaria inutile, perché buttare tanti soldi al vento? Tantissimo denaro che era utilissimo da investire per i terremotati dell’Abruzzo! Non è vero?!?!?!? – In allegato alcuni videoclip sul Referendum del 21 giugnoultima modifica: 2009-06-15T00:58:42+02:00da airone2124
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