Infezioni della congiuntiva e della cornea legate all’uso di lenti a contatto, Alcune domande su questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologia


Infezioni della congiuntiva e della cornea legate all’uso di lenti a contatto – Alcune domande su questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologia


Informazioni sulla foto: Diapositiva 1


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Gli studi epidemiologici evidenziano un continuo aumento dell’incidenza di infezioni della congiuntiva e della cornea legate all’uso di lenti a contatto. Si tratta di un problema di notevoli proporzioni, considerando che in Italia esistono oltre due milioni di portatori di lenti corneali. Rivolgiamo alcune domande al dottor Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, per comprendere meglio questo fenomeno e trarre dei consigli utili alla prevenzione.

Dottor Troisi, perché questo aumento delle infezioni da lenti a contatto? Negli ultimi anni si è verificata un’ampia diffusione di lenti corneali morbide a ricambio frequente, con costi inferiori e buone caratteristiche di tollerabilità, che ha determinato un notevole incremento del numero dei portatori, anche occasionali, ed ha favorito nello stesso tempo una certa disinvoltura nell’applicazione e nella gestione delle lenti, che spesso vengono acquistate direttamente senza prescrizione dello specialista oftalmologo.


Quali germi sonno responsabili di queste infezioni? I microrganismi più frequentemente in causa sono batteri che accidentalmente contaminano la lente o le soluzioni conservanti. Sono in aumento anche i casi dovuti a funghi microscopici e alla Clamidia, che pongono maggiori difficoltà terapeutiche.


Quali sono i microrganismi più aggressivi? Particolarmente temibile è l’infezione da Pseudomonas Aeruginosa, un batterio gram negativo molto aggressivo per la sua capacità di penetrare all’interno della cornea, e quella da Acanthamoeba, un parassita presente anche nell’acqua corrente e che in presenza di piccole lesioni della cornea può determinare quadri clinici devastanti.


Quali sono le possibili conseguenze? L’interessamento della cornea, denominato “cheratite”, può complicarsi con una propagazione dell’infezione all’interno del bulbo oculare, fino ad un quadro di endoftalmite, che, nei casi più gravi, fortunatamente rari, può portare alla perdita dell’occhio. Le infezioni della cornea, anche quando si risolvono positivamente, possono comunque lasciare delle cicatrici che ne alterano la trasparenza e determinare conseguenze sulla funzione visiva.


Come evitare questi rischi? È necessario innanzitutto eseguire una visita medica oculistica prima dell’applicazione delle lenti corneali, per accertarsi che non esistano controindicazioni generali o locali. È importante, inoltre, sottoporsi a controlli successivi a cadenza semestrale o almeno annuale per verificare che l’uso delle lenti non abbia determinato alterazioni della superficie oculare. A volte esistono condizioni tali da non escludere del tutto l’uso delle lenti a contatto, come lievi situazioni di secchezza oculare o allergie stagionali, che richiedono tuttavia particolari precauzioni e terapie o la prescrizione di lenti con determinate caratteristiche.


Quindi non esistono lenti a contatto adatte per tutti? L’esame oftalmologico consente di valutare per ogni singolo paziente il tipo di lente più idoneo e l’eventuale opportunità di associare integratori lacrimali, preferibilmente in confezioni monodose, che sono prive di conservanti potenzialmente irritanti. In particolare le lenti morbide, ad alta idrofilia, sono certamente più confortevoli e più pratiche per chi si dedica ad attività sportive, ma assorbono maggiormente sostanze estranee, per cui richiedono una adeguata manutenzione ed un frequente ricambio. Infatti, proprio su questi depositi che tendono a formarsi sulla lente attecchiscono più facilmente batteri e funghi patogeni.


Una volta scelta la lente giusta, quali sono le precauzioni per una corretta gestione? Innanzitutto, prima di maneggiare le lenti ed i liquidi di manutenzione devono essere accuratamente lavate le mani con acqua e sapone ed asciugate con fazzoletti monouso; anche i contenitori devono essere perfettamente risciacquati ed asciugati dopo aver applicato le lenti e sostituiti periodicamente, ogni 3–4 mesi. Le soluzioni di manutenzione, consigliate dall’ottico in base al tipo di lente e ai tempi di applicazione, vanno accuratamente richiuse dopo l’uso e sostituite dopo tre mesi dalla prima apertura. È importante inoltre rispettare rigorosamente i tempi di ricambio previsti per ciascun tipo di lente, registrando la data della prima apertura. L’invecchiamento delle lenti morbide rappresenta infatti uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di infezioni.


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Le lenti “usa e getta” possono essere una soluzione? Alcuni recenti studi evidenziano effettivamente che l’indice di pericolosità delle lenti monouso è di circa 40 volte inferiore rispetto a quelle tradizionali.


Esistono altri comportamenti, di carattere generale, che espongono a maggiori rischi? Cattive abitudini, assolutamente da evitare, sono quella di addormentarsi senza togliere le lenti a contatto e di praticare sport acquatici senza occhialini di protezione. Poiché è stato visto che due terzi dei portatori di lenti a contatto sono donne tra i 25 e i 34 anni, è opportuno ricordare che la lente deve essere inserita prima di applicare eventuali cosmetici e va tolta prima di struccarsi; bisogna inoltre evitare di applicare prodotti troppo vicino all’occhio, all’interno della linea delle ciglia, ed escludere sostanze grasse. È opportuno scegliere prodotti idrosolubili consigliati per “occhi sensibili”,adoperandoli solo se perfettamente conservati.


Quali sono i sintomi di allarme, che richiedono un controllo specialistico? Certamente, la presenza di dolore, bruciore, fastidio per la luce, di un anomalo arrossamento o secrezioni e, soprattutto, di un offuscamento della vista, deve indurre a sospendere immediatamente l’uso della lente e a sottoporsi ad un controllo oculistico. Bisogna considerare al riguardo che l’uso di alcol o di sostanze stupefacenti riduce la sensibilità della cornea e quindi anche l’entità di questi sintomi di allarme. È utile ricordare infine che, in caso di patologia di probabile natura infettiva, lenti, contenitori e liquidi non devono essere cestinati perché potrebbe essere necessario analizzarli.


Un messaggio conclusivo per gli utilizzatori di lenti corneali. Ricordiamo sempre che si tratta di un presidio sanitario e come tale deve essere gestito; con le opportune precauzioni ed un certo impegno è possibile ridurre sensibilmente i rischi per la salute dell’occhio.

Grazie a Lei dr. Troisi per averci dato delle risposte esaurienti per le infezioni della congiuntiva della cornea legate all’uso delle lenti a contato, ed arrivederci a presto per un’altra discussione, moderatore della discussione, Roberto Sarlo, Salerno.


Informazioni sul video: Ortocheratologia



Articolo postato sul blog di sportcinema.it da alessio.101, nella Categoria: Notiziari Medici e Medicina Alternativa, i filmati sono stati concessi dai canali della rete web, Salerno, 30 marzo 2009. http://www.sportcinema.it


Infezioni della congiuntiva e della cornea legate all’uso di lenti a contatto, Alcune domande su questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologiaultima modifica: 2009-03-30T00:44:12+02:00da airone2124
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