(002) – Le mode musicali e i cantanti: Dalida

(002) – Le mode musicali e i cantanti: Dalida


  • Le mode musicali esprimono emozioni e tendenze delle nuove generazioni.

  • La prima rivoluzione musicale avviene in America, negli anni Cinquanta con la nascita del rock’n’roll e del mito di Elvis Presley. Per la prima volta nella storia, la musica diviene una forma di contestazione e di un modo di esprimersi per le nuove generazioni.

  • Negli anni Sessanta sono caratterizzati dai grandi concerti (Woodstock, isola di Wight), dai movimenti pacifisti di protesta e dal diffondersi del grave fenomeno della droga, che miete le sue vittime anche fra le rockstar.

  • Negli anni Ottanta, dalle immagini dei videoclip, nasce il «look», ovvero l’identificazione di massa nelle immagini delle rockstar («fenomeno Madonna»).

  • Il vero protagonista della musica di questi ultimi anni è il video nel quale l’artista si esprime non solo con la sua voce e con la sua musica, ma soprattutto con l’immagine.


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DALIDA


Iolanda Cristina Gigliotti – vero nome di Dalida – nasce a Il Cairo il 17 gennaio 1933 da genitori di origine italiana. Desiderosa di affermarsi nel mondo dello spettacolo decide di lasciare l’Egitto e tentare la fortuna come attrice in Europa. Arriva così nel 1954 a Parigi un paio di anni dopo – ispirandosi al film “Sansone e Dalida” – adotta il proprio nome d’arte. Nello stesso anno registra il suo primo disco su vinile cantando “Madona”, versione francese di “Barco negro”, successo della cantante portoghese Amalia Rodrigues. A questa fa seguito “Bambino” (traduzione della canzone napoletana “Guaglione”), lanciata da Radio Europe 1, con il cui direttore Lucien Morisse la cantante inizia una relazione. Il successo di “Bambino” è travolgente – vende infatti più di cinquecento mila copie in Francia, rimanendo per ben trentanove settimane numero uno in classifica – e Dalida diventa per i francesi “mademoiselle Bambino”. Successivamente vengono pubblicati “Come prima”, “Piove” e “Gli zingari” quest’ultima canzone le permette di farsi conoscere anche in Italia nella trasmissione di Mario Riva “Il musichiere”. Nel 1960 riceve il Gran Premio della canzone per l’interpretazione in francese di “Romantica”, la canzone vincitrice del Festival di Sanremo. Seguono le incisioni di “Les enfants du Pirée”, “O sole mio”, “L’arlecchino gitano”, “T’aimer follement”, “Garde–moi la derniere danse”. Nell’aprile 1961 sposa Morisse, ma solo dopo pochi mesi incontra Jean Sobieski, giovane pittore di cui si innamora e per il quale Dalida non solo lascia il marito, ma ben presto si trasferisce a Neuilly a convivere. Nel 1964 è la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto più di 10 milioni di dischi e, sempre nel 1964, segue il Tour de France, cantando più di duemila canzoni lungo 2900 km. Nel 1965 Dalida – che prosegue anche una carriera cinematografica – incide “La danse de Zorba”, “Amore scusami”, “Cominciamo ad amarci” e “La vie en rose”, cavallo di battaglia di Piaf, scomparsa due anni prima. Dopo una breve storia di tre anni con Christian de la Mazière, nel 1966 incomincia una relazione con Luigi Tenco, con il quale partecipa in coppia al Festival di Sanremo del 1967 con la canzone “Ciao amore ciao”, scritta dallo stesso Tenco. La tragica scomparsa di Tenco che decide di togliersi la vita proprio durante la manifestazione canora getta Dalida in un profondo sconforto che la spinge persino a tentare il suicidio. Superato il brutto momento, nel 1968 – partecipa a “Partitissima” dove vince con la canzone “Dan dan dan”. Nello stesso anno ottiene il titolo di Commendatore delle Arti, delle Scienze e delle Lettere, conferitole dal presidente francese Charles De Gaulle, e il 5 dicembre è la prima donna a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica. Dopo anni passati in ricerca spirituale, nel 1981 la cantante festeggia venticinque anni di carriera con la consegna di un disco di diamante per aver venduto 86 milioni di dischi in tutto il mondo e per aver interpretato ben 38 dischi d’oro in 7 lingue. Parte per l’Egitto nel 1986, dove recita nel film “Le sixième jour” torna a Parigi e dichiara che, dopo aver rivisto i luoghi della sua infanzia, è stanca e incapace di riprendere la vita e i ritmi di sempre. Il 3 maggio 1987 quando, a Montmartre, Dalida si toglie la vita, a vent’anni dal primo tentativo. In occasione del ventennale della morte nel 2007, il sindaco di Parigi, e grande amico di Dalida, Bertrand Delanoé inaugura una grande mostra commemorativa nei locali del Comune.L’articolo biografico della cantante: Dalida è stato tratto dal sito: http://musica.virgilio.it/pop/dalida/index.html


In questa pagina potrete ascoltare i seguenti brani di Dalida e sono:

Generation 78 (Mix)
Dirladada
Nel 2023
Semplicemente così
Oh lady Mary


Informazioni sul video: Dalida – Generation 78 (Mix), un mix di successi di Dalida, un video realizzato sulla piattaforma di video.libero.it by neithe dur. 6:42 del 3 settembre 2008.



Sempre più imponente è il fenomeno delle mode musicali. Ne sono coinvolte soprattutto le nuove generazioni, di cui la musica esprime soprattutto emozioni e tendenze. Attraverso di essa nascono e si esaltano miti, mode e manie, rivoluzionando il suo ruolo nel contesto sociale. La nascita di questo fenomeno, oggi così diffuso, si può far risalire alla seconda metà degli anni Cinquanta. È in America che la musica, per la prima volta nella storia, diviene simbolo di protesta, un mezzo alternativo di espressione per le nuove generazioni. Proprio in questi anni, infatti, la scena musicale americana è sconvolta dal ciclone rock’n’roll: ritmi concitati, voci tese è sensuali, atteggiamenti anticonformisti che allarmano l’opinione pubblica. Elvis Presley è il re della nuova musica. Con lui comincia un’altra era ed il suo mito si diffonderà a macchia d’olio in tutto il mondo, inaugurando la serie dei «divi» della musica leggera e del rock. Da un giorno all’altro il rock’n’roll sembra spazzare via i ricordi della seconda guerra mondiale, la caccia alle streghe di McCarthy , i giorni dello «swing» suonato in frac. Nasce la «Elvismania»: il cantante più popolare d’America insegna ai giovani a vestirsi, muoversi, cantare e ballare. Il ciuffo di Presley in breve tempo sventola su tutto il mondo giovanile, comprimendo in forma di canzone i fermenti che agitano l’Occidente.


Informazioni sul video: Dalida – Dirladada, una canzone di Dalida realizzato sulla piattaforma di video.libero.it by neithe dur. 03:09 del 3 settembre 2008.



Negli anni Sessanta questi fermenti prendono forma nella contestazione giovanile ed anche questa volta trovano espressione diretta nella musica. Nasce nelle cantine il «beat» inglese e da Liverpool quattro ragazzi, sotto il nome dei Beatles, insieme alle loro canzoni, lanciano un messaggio: «Non tagliatevi i capelli». I giovani, prima per gioco, poi come momento di aggregazione collettiva, rispondono in massa all’appello dei quattro ragazzi di Liverpool e iniziano ad imitare gli atteggiamenti, l’abbigliamento, lo stile di vita. E nasce, agli albori, degli anni ’60, in un clima spensierato e affatto violento, il primo momento della contestazione giovanile. Al mito dei Beatles si lega, tuttavia, un altro nascente fenomeno di massa: il fanatismo. Migliaia di ragazze urlano e piangono alla loro vista, in preda ad una sorta di isteria collettiva durante i concerti. Con i Betles si accentua di più che con i divi del rock’n’roll il «divismo», il protagonismo di scena, la figura del fan, mentre i loro produttori scoprono il grande mercato dei business discografico. In questo periodo nasce una moda giovane, che fa riscoprire mercatini e boutique–off. Sono gli anni in cui Mary Quant inventa la minigonna e Londra diventa la capitale della beat generation. Frattando la psichedelica e le droghe sono alle porte, i miti dell’India e del pacifismo stanno per dilagare.

Negli anni Settanta I Beatles si sciolgono e si apre un decennio ricco di fermenti politici e sociali. La musica diventa la voce collettiva delle nuove generazioni, che, attraverso i loro divi, lanciano al mondo messaggi di pace, mentre le potenze continuano la corsa agli armamenti e si fa incombente la minaccia di uno scontro mondiale. Milioni di giovani si radunano per assistere ai grandi concerti di Monterey, di Woodstock e dell’isola di Wight. La protesta assume connotazioni esistenziali, la controcultura freack diffonde l’uso delle droghe. Il movimento culturale dei «figli dei fiori» cede il passo a una tragica catena di morti. Anche fra le rockstar si contano le prime vittime: la celebre cantante Janis Joplin, il famoso chitarrista negro Jimi Hendrix, il leader del complesso inglese «Doors», Jim Morrison.


Informazioni sul video: Dalida – Nel 2023 , una canzone di Dalida realizzato sulla piattaforma di video.libero.it by neithe dur. 03:20 del 3 settembre 2008.



Dall’inizio degli anni Ottanta in poi, invece, all’affermazione del linguaggio musicale come un mezzo di espressione «universale», facendo da cassa di risonanza agli umori dei tempi, alle generazioni e alle nuove tendenze. La musica non è più soltanto suono e ritmo ma anche comunicazione visiva. Il suono diventa gesto, e il ritmo, attraverso il video, coralità scenografica; l’interprete una sorta di protagonista di sonarità animata. La sofisticazione dei mezzi di comunicazione, il cambiamento del linguaggio tecnologico, la pubblicizzazione attraverso la televisione e i video convergono ad affermare la musica d’immagine. In questo clima, il rock assume un altro ruolo importante: quello del «look» (in inglese: aspetto), che punta all’identificazione di massa nelle rockstar, che diventano talvolta, loro malgrado, prima che cantanti o musicisti, dei simboli di moda. Il linguaggio artistico viene amplificato in un messaggio esteriore che abbraccia i fanatismi popolari, ma anche gli elevati livelli di consumo imposti dal fiorente mercato dell’effimero. In questo clima il «look» diviene un grosso affare economico, che rafforza il già redditizio mercato discografico. L’esempio più evidente di una riuscita operazione di look è quello della rockstar americana Madonna. Il suo modo di vestirsi, o meglio di travestirsi, ha creato un fatto di costume più che un fenomeno musicale. La popolarità di Madonna è infatti legata certamente più alla sua «immagine», che non alle qualità vocali. Ma se il musical–look di maggior effetto si traforma più facilmente in un allarme commerciale, questi strani e contraddittori anni Ottanta sono riusciti ad esaltare e far propria come non mai, amche l’immagine dell’«estetismo intellettuale». Quello, ad esempio, del cantautore e musicista londinese Sting, della sua introspezione psicologica, del duo dissidio di uomo ed artista, del suo impegno sociale. C’è poi all’opposto il richiamo sessuale e selvaggio dei «metallari»: la faccia sbiancata e l’espressione perversa, le borchie di metallo su guanti e cinte di pelle rigorosamente nera sono simbolo di nuove tendenze, più sofisticate, ma meno commerciali o commerciabili.


Informazioni sul video: Dalida – Semplicemente così, una canzone di Dalida realizzato sulla piattaforma di video.libero.it neithe dur. 04:19 del 3 settembre 2008.



Da più di un decennio un elemento essenziale del mercato della musica pop è la videomusic, alla quale è indissolubilmente legato il successo di numerose rockstar. La programmazione di videoclip è un’operazione essenzialmente commerciale: divi come Madonna, Michael Jackson, o i Duran Duran hanno raddoppiato le vendite delle loro incisioni dopo l’uscita dei video. Se la televisione ha sempre rivestito un ruolo importante nella promozione dei divi della musica leggera fin dagli anni Sessanta, con la videomusic è notevolmente aumentata la potenzialità dell’immagine di orientare il gusto del pubblico. Con la programmazione del videoclip, dove il modo di vestirsi, di muoversi e di truccarsi dell’interprete acquista un’importanza decisiva, l’attenzione del pubblico si sposta dalla musica al personaggio. L’immagine di una rockstar viene attentamente costruita da un equipe di esperti così come si progetta la confezione di un qualsiasi prodotto industriale da lanciare sul mercato. A questo proposito, come già osservato, l’esempio più eclatante è quello di Madonna, per la quale è stato inventato il personaggio inprevedibile e trasgressivo che è diventato un modello per molte adolescenti. Madonna, grazie al video, si propone ogni volta con un nuovo look ispirato al tema dell’album in uscita. Al contrario di quanto accade nei film, nel videoclip la musica non funge da colonna sonora ma precede l’immagine che commenta o interpreta il pezzo musicale. Il videoclip assomiglia più a un collage che a una trama narrativa: le immagini sono spesso sequenze di velocissime (frames), frammentate fino ad essere difficilmente riconoscibili e talvolta prive di una successione logica. Si passa da una situazione all’altra utilizzando flash back, sovrapposizioni di immagini, accelerazioni e rallentamenti. È la musica a creare un rapporto tra situazioni tra loro slegate e a dare loro un significato secondo un procedimento tipico della pubblicità. Nel video non solo l’immagine, ma anche la musica è creata artificialmente: l’esecuzione è realizzata da montaggi fatti in studio, con amplificazioni ed effetti elettronici. Se il protagonista è ripreso mentre canta, è di regola il lip–sync, la sincronizzazione del movimento delle labbra con il canto. Ma questa è un’altra storia raccontata che si sta per concludersi allegramente con i videoclip scelti per voi amici da casa, brani musicali di cantanti noti e meno noti recuperati dalla rete web, presi a caso, buon divertimento a tutti e arrivederci a una prossimo articolo, Alex.


Informazioni sul video: Dalida – Oh lady Mary , una canzone di Dalida realizzato sulla piattaforma di video.libero.it neithe dur. 02:57 del 3 settembre 2008.



È un articolo del blog di sportcinema.it http://www.sportcinema.it in categoria: Le mode musicali: Dalida, è un post ideato da alessio.101, lì 25 Marzo 2009, Salerno.



(002) – Le mode musicali e i cantanti: Dalidaultima modifica: 2009-03-25T00:41:13+01:00da airone2124
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