Trailer, B-movie sul Web dalla A alla Z, è un notiziario cinematografico, presenta: The Millionaire


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Trailer, B–movie sul Web dalla A alla Z, è un notiziario cinematografico, presenta: The Millionaire



OSCAR: TRIONFA: THE MILLIONAIRE


Los Angeles – È diventata ancora più bella la fiaba a lieto fine di The Millionaire. Il film anglo–indiano che nessuno voleva ha trionfato agli Oscar, conquistando otto statuette, compresa quella per il miglior film in una serata piena di emozioni. Ha commosso la gioia infinita di Kate Winslet che dopo cinque sconfitte è riuscita finalmente al sesto tentativo a conquistare l’Oscar per la miglior attrice battendo la leggendaria Meryl Streep. Ancora non ci posso credere, ha detto la protagonista di “A Voce” Alta. Ha commosso l’entusiasmo di Penelope Cruz diventata la prima spagnola a vincere un Oscar, come non protagonista, per il film di Woody Allen “Vicky Cristina Barcelona”. “Dedico la mia vittoria a tutti gli attori spagnoli”, ha detto. Ha creato emozione anche la vittoria del defunto attore australiano Heath Ledger per la Sua straordinaria interpretazione del Joker, il nemico mortale di Barman, nel film Il Cavaliere Oscuro. La statuetta è stata ritirata dai genitori e dalla sorella di Ledger, morto un anno fa per una overdose accidentale di medicinali. “Terremo l’Oscar in custodia per la piccola Matilda”, hanno spiegato i familiari, figlia dell’attore e della ex–compagna Michelle Williams . È la seconda volta nella storia degli Oscar che un attore riceve un premio postumo: il primo era stato Peter Finch . Anche il solitamente freddo Sean Penn, premiato come miglior attore, ha mostrato insoliti segni di emozione scusandosi con l’amico fraterno Mickey Rourke, suo grande rivale quest’anno all’Oscar, per avergli portato via la statuetta. “È un attore dal talento infinito”, ha detto Penn parlando del ritorno al cinema, dopo una lunga parentesi pugilistica, dell’imprevedibile Rourke, tornato alla ribalta col personaggio di un lottatore alla disperata ricerca di una seconda chance. E gli Oscar hanno offerto anche il grande ritorno di Sofia Loren, che ha sfilato sulla pedana rossa col figlio, è salita sul palco con altre quattro ex–vincitrici per consegnare il premio per la miglior attrice a Kate Winslet e che ha ricevuto grandi elogi da Penelope Cruz con la quale ha appena finito di girare il film “Nine”. Ma le emozioni più forti sono sicuramente quelle provate dai bimbi indiani protagonisti di The Millionaire portati sulla pedana rossa di Hollywood e poi saliti sul palco per partecipare al trionfo della pellicola. Per loro la vita è diventata veramente una fiaba. Tra i grandi sconfitti della serata c’é stato il film Il curioso caso di Benjamin Button, con Brad Pitt, che aveva ricevuto ben tredici candidature, ma ha vinto solo tre statuette, tutte in categorie minori: scenografie, trucco ed effetti visivi. Trionfale è stata invece la serata di “The Millionaire” con otto vittorie. Solo sette film nella storia degli Oscar hanno raggiunto questo risultato o un bottino ancora più pingue. Oltre a vincere la statuetta per il miglior film, “The Millionaire” ha vinto anche i premi per la sceneggiatura non originale, per la fotografia, per il mixing sonoro, per il montaggio, per la miglior colonna sonora e la miglior canzone (regalando al compositore A.H. Rahman due statuette) e, ciliegina sulla torta, l’Oscar per il miglior regista, regalando una grande serata al direttore britannico Danny Boyle. “Il film é una storia d’amore accuratamente mascherata – ha spiegato, raggiante, dopo la vittoria – La vicenda parte da un quiz televisivo, ma l’anima del film è data dalla storia d’amore”. Un’altra sorpresa è giunta dalla competizione per il miglior film straniero dove il super–avorito israeliano “Walzer con Bashir”; è stato battuto dal giapponese “Departures”, una pellicola sulla quale nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato. Il film sulla vita dell’attivista gay Harvey Milk ha conquistato due statuette: oltre a quella di Penn come miglior attore c’é stato anche il premio per la miglior sceneggiatura originale. Penn ha sottolineato che si tratta di una storia importante “per chi crede nella uguaglianza dei diritti per tutti, compresi i gay”. “Chi si batte per il divieto ai matrimoni omosessuali deve solo vergognarsi” ha aggiunto con tono più duro. L’attore australiano Hugh Jackman è stato un ottimo maestro delle cerimonie, lanciandosi in due numeri musicali di grande successo in una edizione degli Oscar molto più agile del solito che puntava a recuperare un po’ di spettatori dopo avere toccato lo scorso anno, con 32 milioni, il livello più basso negli Usa.

Fonte: http://www.swissinfo.ch



Molto spesso, infatti, accade che il cinema offra agli spettatori ciò che essi chiedono. Infatti, è il cinema commerciale quello che domina il mercato; spesso con prodotti di scarsa qualità, anche se non mancano le opere d’arte e i grandi registi. Autori, registi e produttori cinematografici o televisivi hanno quasi sempre un unico obiettivo: offrire qualche ora di evasione senza turbare la tranquillità dello spettatore, senza farlo pensare troppo. Questa tendenza, abbastanza imperante, della cinematografia ed il conseguente livello scadente del film è incoraggiata non solo dalle preferenze del pubblico, ma anche dal condizionamento dei mass media che promuove il prodotto di consumo a scapito del messaggio educativo. Esistono, comunque film di indubbio valore artistico, che riescono ad esprimere sentimenti ed emozioni con mezzi e linguaggio paragonabili ai procedimenti delle altre forme d’arte. Pur avendo una genesi recente, infatti, il cinema ha influito sulle altre forme espressive determinando nuovi indirizzi e nuove possibilità di comunicazione. Ciò è dovuto alla peculiarità essenziale dell’arte cinematografica: il film con le sue immagini in movimento, la sua affascinante sintesi tra musica e recitazione riesce a trasmettere messaggi e significati che coinvolgono in maniera totale. La «distanza» che si mantiene con l’opera letteraria e teatrale, viene meno se il film è ben fatto e riuscito dal punto di vista del ritmo e della narrazione. Non è un caso, allora, che altre forme artistiche ne siano state condizionate. Il romanzo, facendo un esempio a caso, quello dello scorso secolo, del Novecento, ha risentito della sfida estetica allo stesso modo in cui la pittura dall’Espressione in poi ha subito l’influenza della fotografia. Nel giudicare un film occorre affrontare le stesse questioni sollevate dall’esame di qualunque altra creazione artistica. Certamente l’opera cinematografica deve soddisfare ben precisi principi e deve rispondere a canoni di una tecnica specifica, ma non dipenderà da questo esame stabilire se la creazione è artistica oppure no. Questo problema è stato ed è tuttora dibattuto dalla critica cinematografica, ma in sostanza è lo stesso problema che è stato affrontato e risolto per tutte le altre manifestazione espressive dell’arte. L’analisi del film deve essere inquadrata nell’insieme dei problemi culturali e sociali dell’epoca, integrando la cultura del cinema al resto della cultura. Naturalmente ogni film è un caso a parte e va innanzitutto giudicato come mezzo di comunicazione tra l’autore e gli spettatori e non in funzione della tecnica usata da regista. Nell’articolo allegheremo per ogni film la presentazione della stessa pagina iniziale, la trama, la fotografia, e un breve esecuzione del film (Trailer), un saluto da alessio.101.

by alessio.101


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Una domanda e venti milioni di rupie separano Jamal Malik da Latika, amore infantile e mai dimenticato. Dopo averla incontrata, persa, ritrovata e perduta di nuovo Jamal, un diciottenne cresciuto negli slum di Mumbai, partecipa all’edizione indiana di “Chi vuol essere Milionario” per rivelarsi alla fanciulla e riscattarla (con la vincita) dalla “protezione” di un pericoloso criminale. L’acquisita popolarità mediatica, la scalata trionfale al milione e alle caste sociali infastidiscono il vanesio conduttore che cerca di boicottarne la vittoria, ingannandolo e facendolo arrestare. Sospettato di avere imbrogliato e torturato inutilmente, Jamal rivelerà al commissario di polizia soltanto la verità: conosceva le risposte perché ciascuna di quelle domande ha interrogato la sua straordinaria vita, devota a Latika e votata all’amore. I personaggi del cinema di Danny Boyle contemplano tutti una magnifica ossessione, correndo a perdifiato per realizzarla. Il consumo di eroina, di sterline, di sole o di amore crea ai suoi boys una forte dipendenza e il bisogno impellente di averne ancora. Dopo i tossici friends di Trainspotting e dopo le odissee solari, dopo le spiagge incontaminate e dopo le sterline piovute dal cielo, il regista scozzese entra nello studio televisivo di Mumbai per osservare la vita di Jamal Malik, fino a svelarla nelle domande, fino a comprenderla nelle risposte. Jamal è il protagonista di una favola mediatica in cui si avverano i desideri dell’uomo indiano comune (e non solo). Padroneggiando l’estetica e il “fondamentalismo” melodrammatico del cinema bollywoodiano, Doyle mette in scena un eroe virtuoso che (da tradizione) sconfigge il male e salva i deboli senza dimenticare di mostrare le fratture presenti nella società indiana, prodotte da un sistema nel quale sopravvivono forti disuguaglianze. Jamal è un ragazzo comune che decide di agire alla propria condizione di impotenza spalleggiato dal fratello maggiore Salim, un “angryyoung man” alla Amitabh Bachchan dotato di carisma e potere. Duro, vendicativo e leale come l’idolo del cinema indiano degli anni Settanta, Salim è un delinquente di buon cuore che ha scelto la strada del crimine per reagire ai soprusi della metropoli. Nella Mumbai della loro infanzia i “due moschettieri” sviluppano personalità opposte che determineranno destini profondamente diversi. Latika, tra loro, a unirli e a separarli, è da convenzione elemento femminile e decorativo la cui debolezza esalta la virilità maschile. Danny Boyle interpreta e utilizza con competenza la musica, un’altra componente essenziale del cinema popolare e della cultura indiana. Sostenuto dal ritmo e dalle note di Allah Rakha Rahman, uno dei più grandi compositori indiani di soundtracks, il regista usa le canzoni in funzione narrativa, lasciando che la musica si fonda con le immagini, sottolineando e guidando le emozioni. Autore versatile, che attraversa incolume generi ed estetiche, Danny Boyle gira un film che riposa nell’alternanza del suo fortissimo e del suo pianissimo, in quella brusca scansione tra dolly sconfinati e scontri di classe, assoli sentimentali e crudeltà brutali. Tra il volo di una stella in elicottero e il tuffo di un bambino nella latrina più sporca (e lirica) di tutta l’India.


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REGIA: Danny Boyle; SCENEGGIATURA: Christopher Nolan; ATTORI: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irfan Khan, Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali, Shruti Seth, Anand Tiwari.

Fonte: http://www.mymovies.it


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Consigli per una corretta visione dei Clip:, uno dei tanti inconvenienti che si possono incontrare con questo tipo di riproduzione video è quello dell’avvio automatico del filmato, ogni videoclip viene sempre trasmesso criptato con i suoi codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è sempre quello di far caricare sempre i vari filmati. Nel riquadro in basso a sinistra potrete notare un piccolo pulsante d’avvio avviando in questo modo il filmato scelto facendolo fermare in qualsiasi momento, buona visone e grazie per aver scelto questo blog.


Articolo postato sul Blog di http://www.sportcinema.it in categoria: Trailer, B–movie sul Web dalla A alla Z; lì 23 marzo 2009 by alessio.101, Salerno.



Trailer, B-movie sul Web dalla A alla Z, è un notiziario cinematografico, presenta: The Millionaireultima modifica: 2009-02-23T18:06:00+01:00da airone2124
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