Le infiammazioni provocate dalla congiuntivite e come prevenirli; alcune domande su questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologia


Le infiammazioni provocate dalla congiuntivite e come vengono prevenuti


Alcune domande per questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologia


Informazioni sulla foto: Diapositiva 1


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Quali sono le cause più frequenti delle congiuntiviti e come riconoscerle?


Le cause delle infiammazioni congiuntivali possono essere distinte in tre principali gruppi: le forme infettive, allergiche e da alterazione della secrezione lacrimale. Le infezioni sono dovute il più delle volte a batteri, che determinano tipicamente la formazione di secrezioni biancastre o giallastre: il sintomo classico, infatti, è la difficoltà ad aprire gli occhi al mattino per la presenza di cispa. L’infezione può essere dovuta anche ad altri microrganismi, quali funghi patogeni, virus, protozoi o Chlamydie. Le congiuntiviti allergiche sono caratterizzate per lo più da prurito, lacrimazione e fastidio per la luce, che compaiono in seguito al contatto con sostanze scatenanti, in genere pollini, acari della polvere o peli di animali domestici; si associano spesso a rinite e migliorano dopo somministrazione locale o generale di antistaminici. Il terzo gruppo è legato alle alterazioni della secrezione lacrimale, che comportano una perdita dell’integrità del sottile strato di lacrime che normalmente riveste e protegge la superficie oculare e si manifestano con un fastidioso senso di corpo estraneo o di “sabbia negli occhi” e bruciore.


Informazioni sul video: La Blefarite , un video che descrive questa patologia tratta dal sito: http://www.vdanet.it autore del montaggio si youTube vdanetgiofil dur. min. 2:48 del 21 giugno 2008.



Sono forme frequenti?


Sono le patologie infiammatorie più comuni degli annessi oculari, cioè delle strutture che proteggono il bulbo oculare e collaborano all’espletamento delle sue funzioni


Si tratta di malattie gravi?


Sono sicuramente fastidiose per i sintomi che determinano. La maggior parte dei casi non va incontro a particolari complicazioni. Bisogna però tenere presente che soprattutto le forme infettive possono estendersi ad altre strutture, come le palpebre (blefariti) e la cornea (cheratiti) , con possibile propagazione del processo infiammatorio all’interno dell’occhio (ipopion); le complicazioni possono quindi anche essere molto serie e mettere in pericolo l’integrità dell’occhio. Inoltre alcuni casi tendono a cronicizzare o a presentare recrudescenze periodiche, come si osserva in particolare nelle allergie. Il coinvolgimento della cornea, che costituisce parte del guscio protettivo dell’occhio e svolge la funzione di una lente convergente, provoca maggiori disturbi e possibili ripercussioni sulla funzione visiva.


Informazioni sulla foto: Diaopositica 2


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Perchè è importante distinguere le diverse forme di congiuntivite?


Una diagnosi precisa è il presupposto per una terapia mirata e realmente efficace. Spesso i sintomi sono abbastanza generici e poco indicativi delle cause che li hanno determinati. In alcune forme si associano più fattori causali, che rendono il quadro clinico di difficile interpretazione. La convinzione che si è andata consolidando negli ultimi anni è che la superficie oculare, costituita da congiuntiva, cornea, palpebre e fluido lacrimale, costituisce una vera e propria unità anatomica e funzionale, per cui lo squilibrio a carico di una di queste strutture si ripercuote inevitabilmente anche sulle altre, determinando un effetto a catena o, peggio, un circolo vizioso, che tende ad aggravare e a cronicizzare la patologia. Queste situazioni più complesse devono essere approfondite con esami specifici, come il prelievo di tamponi per esami microbiologici, test citologici e sulla funzione lacrimale, in modo da affrontare all’origine i fenomeni che generano l’infiammazione.


Informazioni sul video: Trapianto di Cornea, un video ripreso durante un intervento di trapianto di cornea eseguito dal dr. Escalante, autore del montaggio video su YouTube by toxemic dur. min. 4:43 del 19 ottobre 2008.


Informazioni sulla foto: Diaopositica 3


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Come si determinano le forme da “cattiva” lacrimazione?


Le sindromi da secchezza sono dovute ad una ridotta secrezione per un danno organico o funzionale delle ghiandole lacrimali, come si verifica in alcune malattie reumatiche ed endocrine o semplicemente per effetto dell’invecchiamento, oppure ad uno squilibrio delle varie componenti delle lacrime, che determina una rapida evaporazione con formazione di zone asciutte sulla superficie oculare. I disturbi consistono soprattutto in bruciore, sensazione di corpo estraneo e difficoltà ad aprire gli occhi al mattino.


Informazioni sulla foto: L’occhio umano , per la gegenerazione maculare miopica è la principale causa di cecità nel mondo occidentale. Il rischio di svilupparla aumenta con l’età. La malattia colpisce più frequentemente persone dopo i 50 anni di età ed aumenta con frequenza maggiore nelle fasce di età più avanzate(fig. 3).


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In questi casi qual è l’approccio terapeutico?


Quando possibile bisogna sempre affrontare le cause, per esempio curando eventuali forme reumatiche o sostituendo alcuni farmaci somministrati per via sistemica che comportano secchezza, come gli antiipertensivi beta–bloccanti, gli antistaminici, prodotti ormonali e molti psicofarmaci. In ogni caso i sintomi migliorano notevolmente somministrando colliri umettanti, le cosiddette “lacrime artificiali”. Esistono inoltre alcuni fattori scatenanti, su cui a volte è possibile intervenire, quali l’eccessiva esposizione ad agenti ambientali, soprattutto vento e polveri, e l’attività prolungata ai videoterminali.


Informazioni sulla foto: L’occhio umano , la diagnosi della maculopatia miopica viene fatta mediante esame fluorangiografico. Attraverso l’introduzione in vena di un liquido fluorescente e la ripresa di immagini del fondo oculare è possibile valutare le affezioni della retina (fig. 4).


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Quali terapie vengono effettuate per le forme infettive?


In questi casi il trattamento deve essere il più possibile “mirato”, utilizzando farmaci specifici per il microrganismo che ha determinato il processo infettivo. Quando il criterio clinico non è sufficientemente indicativo o il paziente è stato già sottoposto a terapie antibiotiche senza successo, si impone l’esecuzione degli esami microbiologici per isolare l’agente patogeno ed individuare i farmaci antimicrobici più efficaci.


Come affrontare le allergie oculari, che sembrano in costante aumento?


Innanzitutto è utile individuare le sostanze scatenanti mediante i comuni test allergologici ed evitarne il più possibile il contatto. Le forme stagionali si giovano dell’uso locale di antistaminici e dei cosiddetti stabilizzatori di membrana, che hanno principalmente una funzione preventiva. Nelle forme più gravi si impone il ricorso, in genere per periodi limitati, ai cortisonici. La valutazione allergologica è utile anche per impostare eventuali terapie per via generale o desensibilizzanti con appositi vaccini.


A quali rischi espone una congiuntivite “mal curata”?


Alcune forme di congiuntivite “minime”, legate per lo più a fattori esterni o a germi poco virulenti, sono autolimitanti, in pratica guariscono anche spontaneamente, soprattutto in soggetti che godono di buona salute generale. Nella maggior parte dei casi è necessario che venga effettuata una diagnosi precisa da parte del medico e venga valutata la terapia più opportuna, anche al fine di evitare l’uso di farmaci non necessari ed inappropriati. La principale complicazione delle congiuntiviti, particolarmente temibile nei portatori di lenti a contatto, è rappresentata dall’interessamento della cornea, che può aprire le porte ad una propagazione del processo infiammatorio all’interno dell’occhio e alla formazione di cicatrici che riducono la capacità visiva.


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Quali sono i sintomi di allarme per questo tipo di complicazione?


L’accentuazione dei caratteri dell’infiammazione, soprattutto se si verifica un arrossamento nell’area circostante la cornea, in pratica dove inizia la porzione “bianca” dell’occhio. Sintomi soggettivi di allarme sono soprattutto un calo della vista e la difficoltà a tollerare le luci. Bisogna infine ricordare che un occhio rosso può essere indice di una patologia più grave, quale l’uveite, la sclerite o il glaucoma acuto, per cui, soprattutto nei casi che non tendono a guarigione o che si accompagnano a disturbi visivi, è necessario rivolgersi sollecitamente allo specialista.

dr. Salvatore Troisi Specialista in Oftalmolgia P.O. Salerno (Sa)



Consigli per una corretta visione dei Clip: uno dei tanti inconvenienti che si possono incontrare nel vedere il filmato utenti è quello di non far caricare completamente il video, ogni film viene sempre criptato con codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è quello di far caricare sempre il filmato, nel riquadro in basso a sinistra potrete notare una barra colorata che avanza fino a quando non vi indica il completo caricamento dello stesso; dopo aver ultimato questa procedura fase molto importante potete avviare il filmato e buona visone.


Articolo postato sul Blog di alessio.101 nella categoria “Notiziari Medici e Medicina Alternativa”. Gli argomenti descritti sono state tratte dalla rivista “salutare” http://www.salutare.info, i filmati sono stati concessi dai canali della Rete Web, Salerno, 3 febbraio 2009. http://www.sportcinema.it


Le infiammazioni provocate dalla congiuntivite e come prevenirli; alcune domande su questa patologia rivolte al dr. Salvatore Troisi, specialista in Oftalmologiaultima modifica: 2009-02-17T01:27:47+01:00da airone2124
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