Il raccomandatore, il raccomandato e il raccomandatario: questa è la triste realtà in Italia!!!


IL RACCOMANDATORE, IL RACCOMANDATO E ILRACCOMANDATARIO QUESTA E LA TRISTE REALTA IN ITALIA!!!

QUESTE SONO SOLO LE MIE OPINIONI


Nel linguaggio comune la raccomandazione consiste in una pratica, largamente diffusa, di segnalare qualcuno con il chiaro intento di porlo in una situazione di vantaggio rispetto ad altri in particolari situazioni (selezioni, concorsi, ecc.). Ad esempio, in una edizione non recente di “Mi manda Raitre” segnalò molti casi di raccomandazioni a vantaggio di candidati del concorso per titoli e per esami, rivolto ad aspiranti insegnanti, supplenti in attesa di cattedra e neolaureati. Caso che rimbalzò sui primi titoli del Times e fece il giro del mondo. In quel caso, si parlò di soprattutto di regali da parte dei raccomandati a membri delle commissioni esaminatrici, spesso consistenti in pellicce e gioielli e viaggi vacanze.

Nella pratica di raccomandazione si ravvisano almeno tre soggetti attivi:

  1. Il raccomandatore: colui che, sfruttando la propria posizione sociale e il proprio potere, compie l’azione del raccomandare;

  2. Il raccomandato: colui che gode della raccomandazione e della posizione di vantaggio che ne consegue;

  3. Il raccomandatario: colui che riceve la raccomandazione e, dunque, la segnalazione del soggetto da favorire;


Il meccanismo “va a buon fine” quando tutti i soggetti coinvolti agiscono di concerto. Spesso le relazioni tra i soggetti qui descritti sono sostenute da trasferimenti di denaro e/o altre prestazioni. Quando la raccomandazione ha buon esito e il canditato è insediato nel posto di lavoro da lui richiesto, può succedere che gli venga segnalato dall’ex raccomandatario un nuovo candidato da favorire, aprendo così una catena che è molto difficile interrompere, ma che finisce spesso per premiare candidati impreparati o inadatti a quella mansione a danno di altre persone che avrebbero i titoli e la preparazione ottimale per accedere, ma che si vedono esclusi a priori dall’accesso. La raccomandazione viaggia spesso attraverso circuiti familiari (nepotismo): un parente può essere favorito da un membro della stessa famiglia che occupa una posizione importante in seno a un istituto della pubblica amministrazione, un ente privato o una struttura confessionale, se in tali istituzioni esistono soggetti in grado e propensi a favorire dei loro protetti e manchi la vigilanza delle istituzioni.

Questa pratica danneggia quindi meritocrazia e l’efficienza, che dovrebbero essere sempre alla base delle assunzioni e della gestione: l’accesso di nuovi assunti non in grado di assolvere ai requisiti richiesti può causare una diminuzione o un danno alla produttività e all’efficienza di una struttura, mentre in molti casi la macchina burocratica della stessa diventa più lenta per la presenza di personale assunto ad hoc in numero eccedente rispetto alle necessità effettive. Talvolta il raccomandatario, se in una posizione molto influente, può addirittura indire un concorso o una serie di colloqui per posizioni per esaudire le necessità del raccomandato.

A sua volta, laddove si manifesta, l’inefficienza della macchina burocratica (personale eccedente assunto senza effettive necessità, leggi errate, conflitti tra leggi regionali e statali ecc.) può rendere molto difficile l’accesso al posto di lavoro da parte del candidato avente i requisiti necessari. I cavilli legali, la lunghezza delle pratiche da espletare, possono creare così una competizione al ribasso che spinga un dirigente poco onesto a risolvere i problemi occupazionali di un candidato particolare piuttosto che di un altro in possesso di titoli uguali o maggiori del favorito.

La domanda di posti di lavoro aumenta con l’incertezza istituzionale: leggi e decreti che scadono al cadere di una legislatura, o concorsi istituiti una tantum per volontà di un singolo governo o di una singola amministrazione, non ripetuti a scadenze precise di tempo possono aggiungersi ai problemi già elencati. Le vessazioni burocratiche illegali (ad es. richiesta di documenti o certificati di identità o ideneità laddove la legge prescrive l’autocertificazione personale), la complicazione delle procedure burocratiche (eccessiva documentazione da compilare, difficoltà dei moduli di iscrizione e mancanza di personale, insufficienza delle strutture adette ad assistere i candidati nell’espletamento delle pratiche, la mancanza o insufficienza di informazioni atte alla preparazione del candidato possono scoraggiare ulteriormente chi non goda di sostegni particolari all’interno dell’istituzione in questione.


Informazioni sul video: Giuliano Ferrara intervista Giovanni Flores conduttore di Ballarò by la7.



Quando esistevano l’ufficio della Camera di Lavoro con gli Ispettori che ne facevano parte si intendeva allora come dei veri funzionari della Direzione Provinciale o Regionale del Lavoro (il vecchio Ispettorato del lavoro soppresso nel 1997) che faceva capo al Ministero del Lavoro, con la qualifica di “Ufficiale di Polizia Giudiziaria” che si occupa della repressione delle violazioni in materia del lavoro, ma anche di favorire la conciliazione tra datore di lavoro e lavoratore se questa era possibile e c’era molto più rispetto nelle norme, anche se in alcuni casi potevano succedere alcune anomalie di lavoro in forma di nero, ma io non ricordo casi così eclatanti almeno nella nostra città. La figura dell’Ispettore è molto antica, anche se non sempre conosciuta, essa nasce nel 1906 anche se con poteri limitati all’industria. Ma è durante il ventennio fascista che inizia ad estendere i suoi compiti e poteri cambiando il nome in Ispettorato delle Corporazioni. La depenalizzazione costituì una modifica d’enorme importanza per il lavoro dell’Ispettore finendo dalla padella alla brace, ora. Pur con marginali modifiche il sistema rimase su questi binari sino agli anni novanta. Infatti in tutti questi anni il diritto del lavoro non era mai stato modificato nelle sue linee portanti. La situazione inizio a cambiare nel 1997 con le riforme del ministro Tiziano Treu (l’allora Ministro del Lavoro del Governo guidato da Romano Prodi) e le successive riforme Bassanini (il Ministro della Funione Pubblica) che per vie diverse ed in molti casi per attuare disposizioni di natura comunitaria rivoluzionarono l’intero settore. Poi con la riforma della legge Biaggi, la riforma del lavoro che doveva cambiare l’Italia nel bene dei nostri lavoratori e dei nostri ragazzi alla ricerca del primo impiego, si è trasformata nella peggior legge spazzatura esistente nel nostro Paese. Una situazione di completo vantaggio decisionale per i datori di lavori e delle nuove Cooperative di lavoro sparse come funghi in Italia per colpire maggiormente e selvaggiamente i poveri lavoratori, con la conseguenza di minor controlli nelle aziende, e delle innumerevoli morti sui luoghi di lavoro, vedasi gli ultimi 7 incidenti mortali a Torino. Ma mi domando e dico ma questo governo, i nostri governi, rossi, bianchi e verdi che cosa stanno facendo? Partecipano ai lutti dei cittadini solo, quando succedono le disgrazie che si potrebbero evitare, basta poter rinforzare la pressione di controllo alle istituzioni governative di polizie, anche locale se occorre, per non parlare poi dei mali del nostro sud che è peggio ancora, un saluto Alex.


Articolo postato sul Blog di alessio.101 nella categoria “La patata bollente”. Gli argomenti descritti sono state tratte dall’autore del sito, i filmati sono della Rete Web, Salerno, 18 gennaio 2009. http://www.sportcinema.it


Il raccomandatore, il raccomandato e il raccomandatario: questa è la triste realtà in Italia!!!ultima modifica: 2009-01-18T02:32:00+01:00da airone2124
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