Da un articolo di Alex del 26 Febbraio 2008: Barack Obama gran trascinatore di razze, sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America? Sì!


Il giornale in video di Mimmo SCAFURI

DA UN ARTICOLO DEL 26 FEBBRAIO 2008

BARACK OBAMA GRAN TRASCINATORE DI RAZZE, SARÀ IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA?

SÌ!


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Sfogliando le pagine della storia, spesso ci siamo trovati a considerare che in fondo gli uomini che ci governano, e non parlo del mio paese, l’Italia, ma di tutto il mondo, non sono cambiati nel corso dei secoli, almeno per certi aspetti. Facendo un ragionamento a ritroso nel tempo, infatti, c’erano lotte, odi razziali, guerre, crudeltà, violenze, egoismi: oggi non credo che le condizioni siano cambiate di molte, sotto questo punto di vista. Nonostante il Vangelo di Gesù Cristo, nonostante più di duemila anni di cristianesimo, gli uomini ancora oggi non hanno smesso di odiarsi, di combattersi, di essere nemici gli uni degli altri. Perciò io credo che il fenomeno Obama abbia tutte queste qualità, si presenta come un ottimo oratore, una bella presenza fisica, un gran trascinatore di razze, il popolo americano sta con lui, perciò sarà difficile che mi io mi sbagli, ma il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America sarà rappresentato da quest’uomo. A mio parere personale, il solo fatto che ha promesso di fare una legge che rivoluzionerà il sistema sanitario nazionale ha mandato in visibilio tutto il popolo americano, ma penso che sia doveroso attuare questa legge proprio per le fasce di famiglie indigenti, ma alla fine è quasi un obbligo per il governo, ma anche eliminare ogni motivo di odio, di guerre inutili, di inimicizie tra gli individui e tra i popoli, perché gli uomini possano essere finalmente diversi senza che ormai la pace e le concordie universali devono realizzarsi a meno che non decidono di distruggere per sempre ogni possibilità di vita sulla terra.


IL FENOMENO OBAMA 1º PARTE


Uno dei tanti inconvenienti che incontrano gli utenti è quella di non far caricare il filmato, ogni film viene sempre criptato con codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è quello di far caricare sempre il Clip, nel riquadro in basso a sinistra potrete notare una barra colorata che avanza fino a quando non indica il completo caricamento dello stesso; dopo aver ultimato questa fase molto importante potete avviare il filmato e buona visone. Come si comportano gli Stati Uniti quando affrontano un periodo di crisi? Cercano la leadership forte e giusta per fronteggiare il pericolo. Capitò nel 1860, quando la questione della schiavitù rischiava di dividere il paese e un avvocato dell’Illinois conquistò gli americani e la Casa Bianca: Abramo Lincoln. Ed è la figura di Abramo Lincoln, la forza della sua leadership che l’autore mette al centro di questa prima parte storica, rapportandola alla campagna di Barack Obama, candidato democratico, che maggiormente guarda all’immagine del “padre fondatore”. Ospiti in studio: lo storico americanista Massimo Teodori, Marco D’Eramo del Manifesto e, in collegamento da New York, Maurizio Molinari di La Stampa e Christian Rocca del Foglio.


LA BIOGRAFIA


Barack Hussein Obama Jr. (Honolulu, 4 agosto 1961) è un politico statunitense, membro del Partito Democratico, è il Senatore junior per l’Illinois ed è attualmente l’unico senatore afroamericano. Ha ottenuto una vasta notorietà nazionale a partire dalla Convention democratica del 2004, in cui Obama, che allora era membro del Senato Statale dell’Illinois, pronunciò il discorso introduttivo. Il 10 febbraio 2007 Obama ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2008. Recenti sondaggi lo collocano primo nelle scelte degli elettori democratici, subito dopo la senatrice Hillary Rodham Clinton. Il 3 gennaio 2008 ha vinto le elezioni primarie nell’Iowa con quasi il 38% dei voti, davanti a John Edwards (che ne ha avuto circa il 30%) e Hillary Clinton (29%). Sebbene i sondaggi prevedessero una sua netta vittoria anche nelle primarie del New Hampshire dell’8 gennaio 2008, in quell’occasione Obama ha ottenuto solo il 37% dei voti, contro il 39% della Senatrice Clinton (John Edwards è arrivato terzo col 17%). Il 26 gennaio 2008 ha nuovamente vinto un’importante primaria statale, questa volta in Carolina del Sud dove, monopolizzando il voto nero ed aprendosi larghi varchi in quello bianco, ha conquistato il 55% dei voti contro il 27% di Clinton ed il 18% di Edwards. Il 19 febbraio dello stesso anno ha vinto le primarie in Wisconsin con il 58% di voti circa, superando la Senatrice Clinton che ha ottenuto solo il 41%, e nelle Hawaii dove ha ottenuto il 76% delle preferenze contro il 24% della Clinton. Barack Obama nacque al Queen’s Medical Center di Honolulu da Barack Hussein Obama Sr., un keniota agnostico, ex pastore di capre ed all’epoca studente straniero, e da Ann Dunham, proveniente da Wichita, in Kansas; al momento della sua nascita entrambi i genitori erano giovani studenti universitari.

Riguardo gli anni passati alle Hawaii, Obama ha scritto in seguito: «Èquot; ironico che la mia decisione di occuparmi di politica sia nata quando mi sono trasferito in una grande città continentale e non nel periodo in cui vivevo nelle Hawaii, che comunque costituiscono ancora il mio punto di riferimento.» Nel 1963 i genitori si separarono e successivamente divorziarono; il padre andò all’Università di Harvard per conseguire un dottorato, e infine tornò in Kenya, dove morì in un incidente stradale nel 1982: rivide il figlio solo in un’occasione. La madre invece si risposò con Lolo Soetoro, un altro suo ex collega universitario, da cui ebbe una figlia. Soetoro proveniva dall’Indonesia, si laureò in geografia nel 1962, morì poi il 2 marzo del 1993. Obama si trasferì quindi con la famiglia a Giakarta, dove nacque la sorellastra di Obama, Maya Soetoro−Ng. A Giakarta, Obama frequentò le scuole elementari da 6 a 10 anni.

A dieci anni, Obama ritornò a Honolulu per ricevere un’istruzione migliore. Fu cresciuto prima dai nonni materni, (Madelyn Dunham), e poi dalla madre. Si iscrisse alla quinta elementare della scuola Punahou, dove si diplomò con ottimi voti nel 1979. La madre di Obama morì di cancro pochi mesi dopo la pubblicazione della sua autobiografia, Dreams from My Father. Nel suo libro Dreams from My Father, Obama descrive la sua esperienza di crescere con la famiglia di sua madre; una famiglia di ceto medio, e, ovviamente, bianca. La conoscenza del suo nero padre assente derivò principalmente dalle storie della famiglia e dalle fotografie. Della sua infanzia, Obama scrive: “Che mio padre non sembrava per nulla come le persone a fianco a me − che era nero come la pece, mentre mia madre bianca come il latte; − non ci feci neppure caso.” Da giovane, lottò per riconciliare le percezioni sociali sulla sua eredità multiculturale. Obama scrive sul suo utilizzo di marijuana e cocaina durante la sua adolescenza per “togliermi dalla testa la domanda su chi fossi.”


IL FENOMENO OBAMA 2º PARTE


Uno dei tanti inconvenienti che incontrano gli utenti è quella di non far caricare il filmato, ogni film viene sempre criptato con codici interni da chi lo trasmette. Il consiglio che rilascio a tutti è quello di far caricare sempre il Clip, nel riquadro in basso a sinistra potrete notare una barra colorata che avanza fino a quando non indica il completo caricamento dello stesso; dopo aver ultimato questa fase molto importante potete avviare il filmato e buona visone. Come si comportano gli Stati Uniti quando affrontano un periodo di crisi? Cercano la leadership forte e giusta per fronteggiare il pericolo. Capitò nel 1860, quando la questione della schiavitù rischiava di dividere il paese e un avvocato dell’Illinois conquistò gli americani e la Casa Bianca: Abramo Lincoln. Ed è la figura di Abramo Lincoln, la forza della sua leadership che l’autore mette al centro di questa prima parte storica, rapportandola alla campagna di Barack Obama, candidato democratico, che maggiormente guarda all’immagine del “padre fondatore”. Ospiti in studio: lo storico americanista Massimo Teodori, Marco D’Eramo del Manifesto e, in collegamento da New York, Maurizio Molinari di La Stampa e Christian Rocca del Foglio.


Dopo il liceo, Obama studiò per un paio d’anni all’Occidental College, prima di spostarsi al Columbia College della Columbia University. Là si laureò in scienze politiche, con una specializzazione in relazioni internazionali. Dopo la laurea, lavorò per un anno alla Business International Corporation (ora parte dell’The Economist Group), una ditta che forniva notizie economiche di carattere internazionale alle aziende clienti. Si trasferì poi a Chicago, per dirigere un progetto non profit che assisteva le chiese locali nell’organizzare programmi di apprendistato per i residenti dei quartieri poveri nel South Side.

Nel 1988, Obama lasciò Chicago per tre anni per studiare giurisprudenza ad Harvard. Nel febbraio 1990 diventò il primo presidente afroamericano della celebre rivista Harvard Law Review. Nel 1989, durante uno stage estivo presso uno studio legale specializzato in diritto societario conobbe Michelle Robinson, avvocato associato nello stesso studio. Si laureò magna cum laude nel 1991 e sposò Michelle nel 1992. In seguito anche lui diviene avvocato, anche se non esercita la professione. Tornato a Chicago, Obama diresse un movimento per far registrare al voto quanti più elettori possibili (voter registration drive), poi come avvocato associato lavorò per difendere organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti civili e del diritto di voto presso lo studio legale Miner, Barnhill && Galland, e insegnò diritto costituzionale presso la Scuola di legge dell’Università di Chicago, dal 1993 fino alla sua elezione al Senato federale nel 2004.


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Sfogliando le pagine della storia, spesso ci siamo trovati a considerare che in fondo gli uomini che ci governano, e non parlo del mio paese, l’Italia, ma di tutto il mondo, non sono cambiati nel corso dei secoli, almeno per certi aspetti. Facendo un ragionamento a ritroso nel tempo, infatti, c’erano lotte, odi razziali, guerre, crudeltà, violenze, egoismi: oggi non credo che le condizioni siano cambiate di molte, sotto questo punto di vista. Nonostante il Vangelo di Gesù Cristo, nonostante più di duemila anni di cristianesimo, gli uomini ancora oggi non hanno smesso di odiarsi, di combattersi, di essere nemici gli uni degli altri. Perciò io credo che il fenomeno Obama abbia tutte queste qualità, si presenta come un ottimo oratore, una bella presenza fisica, un gran trascinatore di razze, il popolo americano sta con lui, perciò sarà difficile che mi io mi sbagli, ma il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America sarà rappresentato da quest’uomo. A mio parere personale, il solo fatto che ha promesso di fare una legge che rivoluzionerà il sistema sanitario nazionale ha mandato in visibilio tutto il popolo americano, ma penso che sia doveroso attuare questa legge proprio per le fasce di famiglie indigenti, ma alla fine è quasi un obbligo per il governo, ma anche eliminare ogni motivo di odio, di guerre inutili, di inimicizie tra gli individui e tra i popoli, perché gli uomini possano essere finalmente diversi senza che ormai la pace e le concordie universali devono realizzarsi a meno che non decidono di distruggere per sempre ogni possibilità di vita sulla terra.


L’IMPEGNO POLITICO


L’impegno politico di Obama cominciò nel 1992, anno in cui, dopo un’aggressiva campagna elettorale, aiutò il presidente Bill Clinton nelle elezioni presidenziali, portandogli circa 100.000 voti. Personaggio abbastanza conosciuto a Chicago, dove lavorando in uno studio legale si era occupato di diritti civili, nel 1993 favorì l’elezione al Senato di Carol Moseley Braun, prima donna afro-americana a diventare senatrice. Senatore dell’Illinois, Obama fu eletto al senato nel 1996 dal 13º distretto nel quartiere Hyde Park, nel sud di Chicago. Nel gennaio 2003, quando i democratici riconquistarono la maggioranza del senato, fu nominato presidente del Comitato della Sanità e dei Servizi umani del Senato. Tra le sue iniziative legislative, Obama aiutò a realizzare degli sgravi fiscali sul reddito per favorire le famiglie a basso reddito, lavorò su una legge che aiutava i residenti che non si potevano permettere un’assicurazione sanitaria, e aiutò a promuovere leggi per aumentare la prevenzione dell’AIDS e programmi di assistenza.

Nel 2000 si candidò alle elezioni primarie del Partito Democratico che avrebbero dovuto scegliere il rappresentante congressuale per l’Illinois, ma fu sconfitto in maniera abbastanza netta da Bobby Rush. Rush, già membro delle Pantere Nere e un attivista nella comunità, affermò che Obama non “aveva vissuto nel primo distretto congressuale abbastanza per sapere realmente cosa stava succedendo. “Rush vince le primarie con il 61% dei voti, contro il 30% di Obama. Dopo la sconfitta, Obama si concentrò sul Senato statale, creando una legge che obbliga la polizia a registrare gli interrogatori nei confronti di criminali punibili con la pena di morte e favorendo una legge che richiede alle assicurazioni di coprire mammografie di routine. Nel 2002 si candidò alla stessa carica senza rivali. Analizzando la carriera di Obama nel Senato dell’Illinois, un articolo del Washington Post, pubblicato nel febbraio del 2007, ha notato la sua abilità nel lavorare con efficacia sia coi democratici che con i repubblicani, e la capacità di costruire coalizioni bipartisan. Nella sua campagna elettorale seguente, per il Senato federale, Obama ha ottenuto l’appoggio del Fraternal Order of Police, il più grande sindacato di polizia statunitense. Gli agenti hanno lodato il suo “duraturo appoggio ad un controllo sulle armi da fuoco e la sua volontà di raggiungere compromessi,” nonostante alcune leggi su cui il sindacato di polizia si era opposto.


OBAMA AL SENATO DI WASHINGTON


Nel 2004 si tennero le elezioni in Illinois per decidere il nuovo senatore che avrebbe rappresentato lo stato al congresso USA; il senatore in carica era il repubblicano Peter Fitzgerald, il quale però aveva già annunciato di non volersi ricandidare. Sostenuto da due quotidiani prestigiosi come il Chicago Tribune ed il Chicago Sun−Times, Obama presentò la sua candidatura alle primarie democratiche. Nei primi sondaggi Obama inseguiva il ricchissimo uomo d’affari Blair Hull e il supervisore statale Dan Hynes. Le possibilità per Hull precipitarono, però, dopo le accuse di violenza domestica. La candidatura di Obama divenne vincente grazie ad una campagna pubblicitaria che proponeva immagini di Harold Washington, il sindaco deceduto di Chicago, e dello scomparso senatore federale Paul Simon. Fu inoltre sostenuto dalla figlia di Simon, e dal Chicago Tribune e il Chicago Sun−Times . Quindi affrontò Jack Ryan, il vincitore delle primarie per il Partito Repubblicano. Nei sondaggi iniziali Ryan inseguiva Obama, il quale però lo distanziò di venti punti dopo che i media resero noto che Ryan aveva incaricato un assistente di seguire le apparizioni pubbliche di Obama. Con il progredire della campagna, una causa intentata dal Chicago Tribune e dal canale (WLS−TV) di proprietà della ABC, portarono un tribunale della California ad aprire dei dossier sull’affidamento che datavano dal divorzio di Ryan dalla moglie, l’attrice Jeri Ryan. Nei dossier, la donna sosteneva che il marito l’avesse condotta in alcuni sex club di svariate città con l’intenzione di avere rapporti sessuali in pubblico. Benché la natura sensazionale delle accuse ne facesse materiale per giornali scandalistici e programmi televisivi specializzati nell’argomento, i dossier avevano comunque rilevanza giornalistica in quanto Ryan aveva insistito con i leader repubblicani che essi non contenevano niente che potesse danneggiarlo. Di conseguenza molti repubblicani misero in dubbio l’integrità morale di Ryan, che abbandonò la campagna elettorale il 25 giugno 2004, lasciando Obama senza rivali.

Risultò difficile per il Partito Repubblicano dell’Illinois trovare un sostituto al posto di Ryan, perché molti dei potenziali candidati, fra i quali Mike Dikta ex allenatore degli Chicago Bears, rifiutarono la candidatura. La presidente del Partito Repubblicano dell’Illinois, Judy Baar Topinka, alla fine indicò due possibili candidati, entrambi afroamericani: Alan Keys, un ex funzionario del Dipartimento di Stato e commentatore radiofonico dal Maryland, e Andrea Barthwell, un ex funzionario dell’Agenzia Antidroga federale. Nell’agosto del 2004, a meno di tre mesi dal giorno delle elezioni, Alan Keyes accettò la nomina di candidato repubblicano, per sostituire Ryan. Keyes, un residente del Maryland di lunga data, cambiò la sua residenza legale nell’Illinois dopo la candidatura. Obama e Keyes esprimevano punti di vista opposti riguardo alla ricerca sulle cellule staminali, sull’aborto, sul controllo sulle armi da fuoco, sui tagli alle tasse e sui buoni scuola. Il 2 novembre 2004, Obama trionfò contro Keyes con il 70% dei voti, contro il 27% dell’avversario.


L’ATTIVITÀ A WASHINGTON


Obama giurò come senatore il 4 gennaio 2005. Scelse, come direttore del personale, il direttore del personale dell’ex coordinatore dei Democratici al Senato Tom Daschle, e Karen Kornbluh, un’economista che era stata vice capo di gabinetto di Robert Rubin, l’ex segretario del Tesoro, come consulente politica. Nel luglio 2005, Samantha Power, vincitrice del premio Pulitzer per un libro sui diritti umani e il genocidio, entra nella squadra di Obama. A quattro mesi dal suo arrivo al senato, il Time lo dichiara una dei “100 personaggi più influenti del mondo, “definendolo” uno dei più ammirati politici in America. ” Un articolo dell’ottobre 2005 della rivista britannica New Statesman ha nominato Obama uno dei “10 personaggi che possono cambiare il mondo. ” Nei primi due anni in Senato, Obama ricevette un Dottorato ad honorem in legge dal Knox College, dalla University of Massachusetts Boston, , dalla Università Nordoccidentale, e dalla Xavier University of Louisiana. È un membro delle seguenti commissioni al Senato: relazioni internazionali; salute, educazione, lavoro e pensioni; sicurezza nazionale e affari di governo; e veterani.


LEGISLATURA


Obama ha prodotto 152 disegni di legge e risoluzioni presso il 109º congresso nel 2005 e nel 2006, e ne ha appoggiate altre 427. Il suo primo disegno di legge è stata la “Legge per l’aumento delle borse di studio universitarie Pell.” Mantenendo una promessa elettorale, il disegno proponeva di aumentare l’ammontare massimo di borse di studio “Pell Grant” per aiutare studenti di famiglie a basso reddito di pagarsi le rette universitarie. Il disegno di legge non superò l’esame della commissione e non fu mai votata dal Senato. Obama svolse un ruolo attivo nello sforzo del Senato per migliorare la sicurezza dei confini e le riforme sull’immigrazione. A partire dal 2005, ha appoggiato la “Legge sull’America sicura e sull’Immigrazione controllata”, introdotta dal senatore John McCain (R−AZ). Obama successivamente aggiunse tre emendamenti alla legge 2611, la “Riforma tollerante sull’Immigrazione, ” voluta dal senatore Arlen Specter (R−PA). La S. 2611 passò l’esame del Senato nel maggio 2006, ma non fu approvata dalla maggioranza della Camera. Nel settembre 2006, Obama appoggiò un disegno di legge collegato, la “Legge per la barriera sicura”, che autorizza la costruzione di un muro e altri rafforzamenti delle misure tese ad impedire l’immigrazione clandestina proveniente dal Messico. Il Presidente Bush approvò il disegno di legge nell’ottobre 2006, definendolo “un passo importante verso la riforma dell’immigrazione”. Congiuntamente, prima, al Senatore Richard Lugar (R−IN), e poi al Senatore Tom Coburn (R−OK), Obama ha introdotto con successo due iniziative che portavano il suo nome. La “Lugar−Obama” amplia la “Nunn−Lugar” sulla riduzione delle armi di distruzione di massa, anche alle armi convenzionali, tra cui i missili a spalla e le mine anti−uomo.

La Legge sulla trasparenza dei fondi federali Coburn−Obama” fornisce un sito web, gestito dall’Agenzia della Gestione e del Bilancio, che annota tutte le organizzazioni che ricevono fondi federali dal 2007 in avanti, e fornisce dettagliatamente quale agenzia destina i fondi, la quantità di denaro fornito, e il motivo del finanziamento o contratto. Il 22 dicembre 2006, il presidente Bush firmò la “Legge per gli aiuti, sicurezza e promozione della democrazia della Repubblica Democratica del Congo; ” questa è stata la prima legge federale con Obama primo firmatario. Nei primi giorni della 110º, in un editoriale pubblicato sul Washington Post, Obama ha invocato la fine di “ogni pratica che faccia pensare ad un cittadino ragionevole che un politico deve qualcosa ad una corporativa”. Si è unito al Senatore Russ Feingold (D−WI) per fare pressione sulla dirigenza dei Democratici al fine di ottenere restrizioni più severe nella S.1, la legge del 2007 sulla trasparenza e la responsabilità dei legislatori, che è passata al Senato con 96 voti favorevoli e solo due contrari. Obama si è unito a Charlse Schumer (D−NY nell’appoggiare la S. 453, un disegno di legge che intende criminalizzare pratiche scorrette nelle elezioni federali, tra cui volantini fraudolenti e telefonate automatiche, come è avvenuto nelle elezioni di medio termine 2006. Le iniziative di Obama riguardo all’energia hanno riscosso plausi e critiche da parte degli ambientalisti, che hanno gradito la sua proposta di legge sul riscaldamento globale, presentata con il Senatore John McCain (R−AZ, che permetterebbe di ridurre le emissioni di gas serra di due terzi, entro il 2050, ma si sono mostrati più scettici nei confronti dell’appoggio di Obama nei confronti di una legge che promuove la produzione di carbone liquefatto. Sempre nei primi mesi della 110º Legislatura, Obama ha presentato il “disegno di legge per l’uscita dalla guerra in Iraq,” una proposta che prevede la graduale riduzione del numero di militari presenti sul suolo iracheno a partire dal primo maggio 2007, e prevede il totale rientro di tutti i militari dall’Iraq entro il 31 marzo 2008.


VISITE UFFICIALI


Nella pausa parlamentare dell’agosto 2005, Obama viaggiò con il Senatore Richard Lugar, Presidente della Commissioni del Senato sui Rapporti con l’Estero, in Russia, Ucraina e Azerbaijan. Il viaggio era focalizzato su strategie per controllare l’offerta mondiale di armi convenzionali, armi biologiche e le armi di distruzioni di massa, come una prima difesa strategica dalla minaccia di futuri attacchi terroristici. Lugar e Obama hanno ispezionato una struttura per la distruzione di testate nucleari a Saratov, nel sud della Russia europea. Nel gennaio 2006, Obama ha partecipato ad una delegazione del Congresso che ha incontrato i militari statunitensi in Kuwait e in Iraq. Dopo le visite, Obama si è recato in Giordania, Israele, e in Palestina. Mentre era in Israele, Obama ha incontrato il Ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom. Obama ha anche incontrato un gruppo di studenti palestinesi due settimane prima che Hamas vincesse le elezioni. ABC News 7 (Chicago) ha riportato che Obama ha riferito agli studenti che “gli Stati Uniti non riconosceranno mai la vittoria di Hamas, se questo non rinuncia alla sua principale missione di distruggere Israele,” e poi dichiarò lo stesso nel suo incontro con il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmud Abbas. Il terzo viaggio ufficiale di Obama fu nell’agosto del 2006, in Sudafrica, Kenya, Gibuti, Etiopia e Chad. Obama fu raggiunto dalla moglie e dalle due figlie nella visita al luogo di nascita di suo padre, un villaggio vicino a Kisumu, in una regione occidentale e rurale. Obama fu accolto da folle entusiaste nelle sue uscite pubbliche. Per incoraggiare le popolazioni locali ad effettuare il test HIV in maniera volontaria, Obama e sua moglie si sottoposero pubblicamente ad un test in una clinica keniota. In un discorso ripreso dalla televisione keniota, tenuto presso l’Università di Nairobi, Obama criticò fortemente l’influenza delle rivalità etniche sulla politica keniota. Il discorso generò un pubblico dibattito tra i diversi dirigenti politici, alcuni dei quali bollarono formalmente le parole di Obama come ingiuste e inappropriate, mentre altri condivisero le sue posizioni.


AMBIZIONI PRESIDENZIALI


Il 10 febbraio 2007 Barack Obama annuncia la sua intenzione di correre per le presidenziali del 2008. Voci su una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2008 si erano intensificate dopo la sua vittoria al Senato Federale nel Novembre 2004. Subito dopo la sua vittoria, Obama aveva dichiarato ai giornalisti: “Posso senza dubbio affermare che non mi candiderò alle elezioni presidenziali tra quattro anni”. La stessa domanda gli viene posta nel gennaio 2006 durante la trasmissione televisiva Meet the Press; anche questa volta Obama ha ripetuto la sua volontà di terminare il mandato da senatore, che scade nel 2010. L’altro senatore democratico dell’Illinois, Dick Durbin, ha più volte invitato Obama a pensare di candidarsi. Un articolo del dicembre 2005 sulla rivista The New Republic osservava che il 2008 sarebbe il momento in cui Obama avrebbe le maggiori possibilità di vittoria; in quanto non ci sarà un presidente che si ricandiderà o un vicepresidente che si candiderà, come accade invece nella maggior parte dei casi. Nel settembre 2006, Daniel Hynes, l’avversario di Obama alle primarie senatoriali del 2004, aveva scritto una lettera aperta al Chicago Sun−Times, in cui invitava i Democratici a pensare seriamente alla candidatura di Obama. Il 2 ottobre 2006, il New York Magazine ha pubblicato un articolo in cui Obama dichiarava “Molta gente mi chiede se mi candiderò nel 2008, e io ho risposto di no. E se cambio idea, vi farò sapere”. Anche la rivista Time ha pubblicato un articolo con nuove voci sua una sua possibile candidatura nel 2008; la prestigiosa rivista ha anche pubblicato la sua foto in prima pagina, con un titolo che diceva “Le ragioni per cui Barack Obama potrebbe essere il prossimo presidente”. Il 18 ottobre 2006, Obama ha partecipato al famoso programma The Oprah Winfrey Show e ha detto a Winfrey che, se mai avesse deciso di candidarsi alla presidenza, lo avrebbe annunciato in quel programma. Precedentemente Oprah aveva dichiarato in proposito: “So che non sto parlando solo per me. Ci sono molte persone che vogliono che tu ti candidi alla presidenza degli Stati Uniti.” Il 22 ottobre 2006, Obama ha di nuovo partecipato alla trasmissione Meet the Press e aveva ammesso di pensare alla candidatura. Ha dichiarato: “Non voglio essere schivo al riguardo: date le reazioni che ho ricevuto negli scorsi mesi, ho pensato a questa possibilità, ma non ci ho ancora pensato con la serietà e la profondità che credo siano necessarie.” “Dopo il 7 novembre (data delle elezioni di medio termine americane), mi fermerò, mi siederò e considererò la questione, e se ad un certo punto cambio idea, farò un annuncio pubblico e tutti saranno in grado di darmi addosso” ha promesso Obama.


CURIOSITÀ


a) Obama è noto per essere un ottimo oratore, incapace di fare gaffe e strafalcioni. Nel 2005 il presidente George W. Bush gli disse con fare scherzoso: “La prego senatore, nel prossimo discorso mi dia l’occasione di prenderla in giro: faccia almeno un errore”.

b) Da quando aprì la Convention democratica a Boston nel 2004 giornali, radio e televisioni non hanno smesso di occuparsi di lui. Interrogato su questa situazione mediatica, Obama rispose: “Sono così sovraesposto da essere riuscito a far passare Paris Hilton per una reclusa”.

c) Nell’opera Dreams from My Father, Obama ha scritto che uno degli antenati del Kentucky di sua madre “si diceva fosse cugino secondo di Jefferson Davis”. Questa dichiarazione non è stata né confermata né smentita da investigazioni genealogiche. Voci di un legame ancestrale tra Obama e Davis continuano a ripresentarsi sulla carta stampata, l’ultimo dei quali nel settembre 2006 sulla storia di copertina di Men’s Vogue.

d) Gli elettori di Obama, stando a un recente sondaggio, apparterebbero per oltre il 40 per cento a una fascia di età inferiore ai 35 anni. Un altro sondaggio ha rivelato che un americano su quattro attribuisce ad Obama un’età fra i 30 e i 35 anni.

e) Gli unici altri due senatori afroamericani eletti furono Edward Brooke e la senatrice dell’Illinois Carol Moseley Braun, anche se i senatori non sono stati eletti dal popolo fino al 1913.

f) “Barack” è una forma poco comune della parola “Baraka”, che significa “benedetto” in Swahili.

g) Nella sua biografia, recentemente pubblicata, si è lasciato andare ad una sorta di “autocelebrazione”, forse per scopi elettorali: infatti, parlando del suo primo incarico professionale dopo aver completato gli studi, ha scritto che non gli pareva vero che, nonostante la giovane età, gli fossero stati immediatamente concessi un ufficio personale ed una segretaria. Interpellato sul punto, un collega dell’epoca ha riferito: “Non gli pareva vero? Infatti, non lo era; dividevamo l’ufficio e non vi era l’ombra di una segretaria!”

h) Ha più volte dichiarato di amare gli U2, infatti la canzone city of blinding lights fa da sottofondo alla sua campagna elettorale.

i) È l’unico candidato presidente Usa a non mostrare discordia verso il comunismo.

l) Secondo un articolo pubblicato sul Times, Lynn Cheney, moglie del vicepresidente degli Stati Uniti, ha dichiarato di aver scoperto una parentela tra suo marito e Obama mentre stava passando in rassegna i suoi antenati. Obama e Cheney, potente braccio destro di Bush, sono cugini di ottavo grado. Alla base della parentela, molto remota, una tale mademoiselle Mareen Dewall, che nel XVII secolo abbandonò la Francia per approdare negli Stati Uniti.


AUGURI SIGNOR PRESIDENTE!


Articolo del 5 Novembre 2008 post by Mimmo Scafuri, Salerno


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Da un articolo di Alex del 26 Febbraio 2008: Barack Obama gran trascinatore di razze, sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America? Sì!ultima modifica: 2008-11-05T17:24:28+01:00da airone2124
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