(011) – Poesie di Pablo Neruda: Il mattino pieno…

(011) − Poesie di Pablo Neruda: È il mattino pieno…


PABLO NERUDA: È IL MATTINO PIENO…


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Informazioni sul video allegato: You Don’t Have To Say Love Me (Io che non vivo senza te) un concerto musicale, bellissime canzoni rock, sigle d’apertura e ancora tanta musica in un videoclip by roxirosapaola.



Quando desideriamo sapere qualcosa, ci procuriamo dei trattati letterari e troviamo facilmente quanto cerchiamo. Ma più spesso amiamo leggere romanzi, racconti, poesie, senza un fine pratico preciso, solo perché la loro lettura ci procura piacere, ci fa passare ore piene di emozioni del “regno dorato” della fantasia. Fu il poeta inglese John Keats a definire così il mondo della letteratura e a raffigurare il lettore come un pellegrino. Quando leggiamo, noi siamo, infatti, pellegrini nel mondo del pensiero umano, poichè nei libri troviamo ciò che gli uomini hanno saputo e sentito nel passato, ciò che sanno e sentono oggi, ciò che l’umanità ha operato e spera per il suo futuro. Quale piacere ci dà la lettura di un’opera letteraria non, è il caso di spiegare, perché tutti hanno letto dei libri e ci siamo appassionati e commossi alle vicende narrate e ai sentimenti espressi. Ma dobbiamo aggiungere che, oltre al piacere immediato, la lettura di queste opere amplia enormemente il nostro orizzonte spirituale, ci permette di affacciarci con la mente ad un mondo di sentimenti e di conoscere quali mai potremmo raggiungere con la sola esperienza personale. Esse ci aiutano a conoscere l’animo umano, cioè qualcosa che nessun trattato ci può spiegare, nessun microscopio può scrutare, nessun calcolo matematico valutare, ma che solo la sensibilità di un altro animo può accostare e sentire. Lo scrittore dunque sente e descrive l’animo umano e le sue reazioni nelle varie situazioni della vita, nelle manifestazioni singole e collettive, e più lui è grande, più efficace è la sua espressione, più immediata e profonda la nostra comprensione. Per le ragioni che abbiamo detto, le grandi opere letterarie sono lette e studiate anche a distanza di secoli (ciò che è mediocre è invece presto dimenticato); per le stesse ragioni esse sono tradotte nelle varie lingue, in modo che uomini di tutto il mondo abbiano la possibilità di conoscerle. Ma per comprendere veramente a fondo opere scritte in altri secoli, in altre lingue, giova moltissimo conoscere i tempi in cui gli scrittori vissero e le circostanze in cui scrissero. Nei numerosi articoli contenenti in questo “Blog” abbiamo rilasciato un ampio spazio a tutte quelle fondamentali notizie e poesie che possono aiutare nella lettura delle più grandi opere di tutte le letterature. Ma, ricordiamo, gli uni e le altre che vogliono solo essere una guida per una più ampia e diretta lettura, una guida per insegnare la via ai tesori del “regno dorato”


BIOGRAFIA DI PABLO NERUDA


Pablo Neruda, pseudonimo di Neftali Ricardo Reyes Basalto, era nato a Parrai, nell’estremo sud del Cile, il 12 luglio 1904, da una famiglia di pionieri. Viene considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea. Il fascino della frontiera domina tutta la sua poesia; la pioggia, i grandi boschi, i terremoti, un mondo primitivo destinato a scavare in profondità nella spiritualità nerudiana. Usava l’appellativo d’arte Pablo Neruda (dallo scrittore e poeta ceco Jan Neruda) che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. È stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la letteratura. Ha anche ricoperto per il proprio Paese incarichi di primo piano diplomatici e politici. Nacque da un impiegato delle ferrovie e da una insegnante che lo lasciò orfano a soli due mesi dal parto. Si trasferì con il padre a Temuco dove, dalle nuove nozze del genitore, nove anni dopo nacque il fratellastro Rodolfo. Il giovane Neruda, soprannominato Neftalì dal secondo nome della madre, dimostrò un interesse per la scrittura e la letteratura avversato dal padre ma incoraggiato dalla futura vincitrice del Premio Nobel Gabriela Mistral, che fu sua insegnante durante il periodo di formazione scolastica. Il suo primo lavoro ufficiale come scrittore fu l’articolo ;Entusiasmo y perseverancia, pubblicato ad appena 13 anni sul giornale locale “La Ma˜ana”. Nel 1920 iniziò ad utilizzare per le sue pubblicazioni lo pseudonimo di Pablo Neruda, con cui è tutt’oggi pressoché esclusivamente conosciuto. L’anno successivo, il 1921, si trasferì a Santiago per studiare la lingua francese e con l’intenzione iniziale di diventare in seguito insegnante, idea ben presto abbandonata per la poesia. Nel 1923 pubblicò il suo primo volume in versi, Crepusculario, dove si definisce gradualmente il paesaggio poi caratteristico della poesia nerudiana: stelle penetranti e crudeli, il vento, i profondi silenzi notturni, il rumore del mare, il cielo incombente minaccioso su una terra ostile. Nella raccolta domina il clima notturno e un filo sentimentale che si collega a due motivi fondamentali, l’amore e le esperienze limitative del poeta, in un momento particolarmente difficile della sua esistenza. La solitudine e la malinconia costituiscono il clima della sua poesia di questo momento. Il poeta si sente in un mondo ostile, quello cittadino, che continua in lui l’angoscia e la nostalgia per il territorio dell’infanzia. Anche l’amore si colora d’angoscia e di tristezza, s’impregna di malinconia, diviene intensamente drammatico o delicato, come in &olaquo;Pelleas y Melisanda», dove partendo da Meterlink Neruda raggiunge un’emozione originale. Né mancano la sensualità e la perversione, proprio del modernismo, ancora ben presenti nel poeta. &Egrave: stato molto apprezzato da scrittori come Alone, Raúl Silva Castro e Pedro Prado, seguito, a distanza di un anno, da Veinte poemas de amor y una canción desesperada, una raccolta di poesie d’amore, di stile modernista, e di stile erotico, motivo che spinse alcuni a rifiutarlo. Con questa raccolta è stato riconosciuto e tuttora essa è una delle sue opere maggiormente apprezzate.


È IL MATTINO PIENO…

>È il mattino pieno di tempesta nel cuore dell’estate.

Come bianchi fazzoletti d’addio viaggiano le nubi, il vento le scuote con le sue mani viaggianti.

Cuore innumerevole del vento che palpiti sul nostro silenzio innamorato.

Ronzando tra gli alberi, orchestrale e divino, come una lingua piena di guerre e di canti.

Vento che porti in ratto rapido il fogliame e devii le frecce palpitanti degli uccelli.

Vento che l’abbatte in onda senza spuma e in sostanza senza peso, e fuochi inclinati.

Si rompe e si sommerge il suo volume di baci combattuto sulla porta del vento dell’estate.

Pablo Neruda


Glitter Grafici

Stasera affacciati alla finestra. Scegli una stella e dalle il mio nome. Se brillerà sarà perché ti voglio bene, ma non meravigliarti se brillerà in eterno…

Alex


© 2008 Salerno 29 settembre 2008 il racconto è stato postato da alessio.101 si ringrazia gentilmente la fonte editoriale sull’argomento: Negli Oceani by Oscar Talassini concesso in accomodato, edito da Fermi, per tanto tutti i diritti restano riservati agli autori delle singole categorie.


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(011) – Poesie di Pablo Neruda: Il mattino pieno…ultima modifica: 2008-09-29T02:14:00+02:00da airone2124
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