Il mondo appare sempre più diviso fra paesi del Nord e paesi del Sud: origini, caratteristiche e cause di questa differenza


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Il mondo appare sempre più diviso fra paesi del Nord e paesi del Sud: origini, caratteristiche e cause di questa differenza


  • Caratteristiche distintive dei paesi del Nord e del Sud;

  • Cause ambientali, storiche, politiche e sociali;

  • Il colonialismo e la disgregazione della cultura dei paesi poveri:

  • Il debito estero dei paesi in via di sviluppo.


Descrizione del video: Ecco come il mondo ricco incassa 140 miliardi di dollari all’anno dai paesi poveri… mentre i nostri aiuti sono di soli 70 miliardi. La povertà, la miseria, la morte, la fame e la sete per il mondo ricco sono un business… autore del video by siSALVIchipuo.ss


Per quando mi sforzi a comprendere e dare mille definizioni su questo tema, e fra loro, una delle più ricorrenti è quelli anche individuali una netta distinzione tra paesi situati nel Nord del mondo e quelli situati a Sud. Tale distinzione non nasce da motivazioni ideologiche e politiche, ma dalla constatazione delle numerose differenze sociali e, soprattutto, economiche che esistono fra i paesi collocati nell’uno o nell’altro emisfero. La divisione è, però, necessariamente approssimativa; infatti, esistono delle eccezioni all’interno dell’una e dell’altra zona, ma, in linea generale, delle caratteristiche ben precise distinguono i paesi del Nord da quelli del Sud. La prima caratteristica distintiva consiste nel fatto che i paesi del Nord sono ricchi e quelli del Sud poveri. I primi raccolgono circa il 20 per cento della popolazione mondiale e dispongono dell’80 per cento della ricchezza totale; i secondi, invece, abitati dall’80 per cento della popolazione, posseggono solo il 20 per cento della ricchezza complessiva. Gli avanzamenti tecnologici, essenziali per aumentare la ricchezza e migliorare la qualità della vita, si concentrano nel Nord del pianeta, accrescendone sempre più la ricchezza e rendendo via via più ampio lo scarto fra le due zone. Nel Nord si concentrano, infatti, le attività più redditizie, agevolate da un sistema d’infrastrutture complesse con processi telematici che rendono meno necessario il lavoro manuale, incrementando quello terziario e di controllo. I paesi del Sud si caratterizzano, invece, per la scarsezza di attività produttive moderne e per un’occupazione nel campo agricolo molto alta, anche se in ogni caso di scarso rendimento. Le infrastrutture sono poco sviluppate e, quando esistono, non sono a vantaggio della popolazione ma di gruppi di potere, che intrattengono rapporti privilegiati con strutture appartenenti ai paesi ricchi. I paesi del Sud importano a prezzi spesso irrisori, pochi, o addirittura singoli prodotti, di solito agricoli o di estrazione. Quest’enorme sperequazione ha origini sia di carattere ambientale e storico, sia di carattere economico, politico e sociale.

Il nord è caratterizzato da un clima mite: le piogge sono abbastanza frequenti da favorire le coltivazioni, i venti non si presentano sotto forme violente. La varietà del paesaggio, caratterizzato da acque interne e da fiumi, da pianure coltivabili e montagne facilmente valicabili, influenza positivamente lo sviluppo delle attività umane. Il Sud, invece, risente degli svantaggi delle zone torride: piogge devastanti, siccità estreme, venti distruttivi, forti contrasti tra caldo e freddo. I territori sono scarsamente utilizzabili per la presenza di foreste o di deserti; le acque interne sono scarse, le coste poco articolate; tutto ciò ha contribuito a rallentare lo sviluppo delle attività umane e a tenere isolate le popolazioni, determinando lo scarso progresso. A questi svantaggi naturali si sono presto aggiunti quelli della storia: i paesi del Sud, proprio per la loro arretratezza, quando sono entrati in contatto con quelli del Nord, hanno assunto una posizione subalterna. I popoli del Nord del mondo, favoriti dalle migliori condizioni ambientali, hanno sviluppato più degli altri la ricerca scientifica e tecnologica, pervenendo ben presto a strutture sociali caratterizzate da una complessa razionalità organizzativa.

Questi popoli si sono dunque spinti verso il resto del mondo con una volontà espansionistica, ora esplorativa, ora commerciale, che li ha portati fin dal XV secolo ad avviare quel processo di colonizzazione giunto, poi, al suo apogeo alla fine dell’ottocento, Il capitalismo, che è la forma organizzativa sociale tipica di quei paesi, si è presto imposto in tutto il mondo con la potenza militare, l’efficienza industriale, l’enorme offerta e varietà di prodotti. L’influenza che i paesi del Nord hanno esercitato su quelli del Sud, si è tradotta, di solito, in un rapporto commerciale di cui i primi hanno sempre maggiormente beneficiato e di cui gli altri sono stati vittime. A livello culturale questo processo ha significato una più o meno accentuata disgregazione delle culture preesistenti nei paesi poveri, le quali, frastornate dall’introduzione di tante novità, si sono spesso trasformate in modelli sociali molto ibridi. Quando l’epoca delle colonizzazioni è infine tramontata, i paesi del Sud del mondo, che erano stati per lo più gestiti da quelli del Nord senza sviluppare una loro autonoma capacità organizzativa, si sono ritrovati in situazioni economicamente misere e, socialmente e politicamente, caotiche e frammentarie. La precarietà politica, caratterizzata da un’interminabile serie di colpi di stato, da scontri tribali (ancora oggi) e fantomatiche elezioni, scoraggia naturalmente gli investimenti a lungo termine e quindi questi paesi restano, di solito, sempre allo stesso punto. A rendere più difficile questa situazione contribuiscono anche fenomeni sociali, quali l’analfabetismo diffuso, la scarsa protezione sanitaria e civile, l’insufficiente alimentazione, l’elevato tasso d’incremento demografico, la discriminazione femminile. Tutti questi elementi, a volte cause, a volte effetti, si inseriscono nel quadro generale di una situazione che è, a livello mondiale, sicuramente dipende e subalterna, e che è causata principalmente da un’organizzazione economica mondiale che si è sviluppata in un modo ben preciso.

I paesi poveri dipendono da quelli ricchi per il fabbisogno di manufatti industriali, servizi, tecnologie, etc. A fronte di un’esportazione modesta, che si concretizza spesso solo in un paio di prodotti per ogni paese, essi sono in sostanza costretta ad importare tutto dal Nord: e ciò crea una riduzione di potenzialità d’acquisto da parte dei paesi meridionali, i quali contraggono debiti sempre più elevati con quelli del Nord. Il risultato è un circolo improduttivo dal quale i paesi del Sud difficilmente possono liberarsi: dovendo pagare i debiti, e gli interessi sui debiti, per i prodotti acquistati, essi investono poco o niente per il loro sviluppo interno e la loro situazione produttiva resta sempre uguale o, spesso, peggiora e hanno dovuto dichiarare la loro insolvenza. I paesi creditori hanno però interesse che quelli poveri, in un modo o nell’altro, continuano a pagare e, soprattutto, continuano ad essere un mercato interlocutore; in caso contrario, oltre al vuoto di mercato, si creerebbero situazioni critiche anche per le banche che vantano crediti ingenti da parte dei paesi poveri. Affinché il sistema economico mondiale resti inalterato, i paesi ricchi ricorrono, dunque, a misure d’urgenza come l’abbuono, totale o parziale, dei debiti di certi paesi. Conclusione: è necessario che una parte del mondo resti arretrata perché l’altra resti ricca e, soprattutto, perché il sistema nel suo complesso non crolli. È auspicabile però che questa ferrea logica possa in qualche modo trasformarsi, affinché il divario enorme esistente fra Nord e Sud diminuisca, consentendo, se non la parità, almeno, condizioni di vita accettabili e dignitose anche alle popolazioni dei paesi del Sud del mondo. Una situazione di così estrema ingiustizia non potrà durare per sempre: essa potrebbe rivelarsi a lungo andare pericolosa per gli stessi equilibri dei paesi ricchi, e nel contesto generale il Sud d’Italia e il Nord rispecchiano questa tesi esposta.


Descrizione del video: Crescere in un mondo malato – Il mondo che vorrei avrebbe mille cuori, per battere di più avrebbe mille amori. Il mondo che vorrei avrebbe mille mani e mille braccia per i bimbi del domani, che coi loro occhi chiedono di più salvali anche tu. Autore del video MaRiDG70


TRASLATOR IN ENGLISH


The world appears more and more divided between countries of the North and countries of the South: origins, characteristics and causes of this difference


  • Distintive characteristics of the countries of the North and the South;

  • Causes acclimatize them, historical, political and social;

  • The colonialismo and the disintegration of the culture of the poor countries;

  • The foreign debt of the underdeveloped nations.


For when efforts to comprise and to give thousand definitions to me on this topic, and between they, one of most recurrent are those also characterizes them a clean distinction between countries situated in the North of the world and those situated to South. Such distinction is not born from ideological and political motivations, but from the ascertainment of the numerous social differences and, above all, economic that exist between the countries placed in one or in the other hemisphere. The division is, but, necessarily approximate; in fact, they exist inside of the exceptions of one and the other zone, but, online general, of the very precise characteristics they distinguish the countries of the North from those of the South. The first distintiva characteristic consists in the fact that the countries of the North are rich and those of the poor South. First they collect approximately the 20 for hundreds of the world–wide population and decide of the 80 for hundreds of the wealth total; the second ones, instead, lived from the 80 for hundreds of the population, posseggono only the 20 for hundreds of the total wealth. The advances technological, essential in order to increase the wealth and to improve the quality of the life, more and more concentrate in the North of the planet, increasing some the wealth and rendering gradually the more wide refuse between the two zones. In the North they are concentrated, in fact, the more profitable activities, facilitated from a system of complex infrastructures with processes telemati to us that they render the less necessary unskilled labor, increasing that terziario and of control. The countries of the South are characterized, instead, for the scarsezza of modern productive activities and for an occupation in the agricultural field much high one, even if in any case of insufficient yield. The infrastructures little are developed and, when they exist, they are not to advantage of the population but of groups of being able, that they entertain relationships privileged with structures pertaining to the rich countries. The countries of the South often import to paltry prices, little, or quite single products, of usual agricultural or extraction. This enormous sperequazione has character origins or acclimatizes them and historical, or of economic, political and social character.

The north is characterized from a mild climate: the rains are enough frequent to favor the cultivations, the twenty are not introduced under violent forms. The variety of the landscape, characterized from inner waters and rivers, from coltivabili plains and easy valicabili mountains, influences positively the development of the human activities. The South, instead, suffers of the disadvantages of the torrid zones: extreme devastating rains, siccità, twenty destructive ones, strong contrasts between warmth and cold. The territories are insufficient usable for the presence of forests or deserts; the inner waters are insufficient, the little articulated coasts; all this has contributed to slow down the development of the human activities and to hold isolated the populations, determining the insufficient progress. To these natural disadvantages soon those of the history have joined: the countries of the South, own for their backwardness, when they are entrances in contact with those of the North, have assumed a subordinate position. It polulates of the North of the world, favorites from the best environmental conditions them, have more developed of the others the scientific and technological search, reaching very soon social structures characterized from a complex organizational rationality.

This it polulates are therefore pushes towards the rest of the world with an expansionistic will, now exploratory, now it trades them, she has than them capacities since XV the century to start that process of reached colonization, then, to its apogee at the end of the eight hundred, Capitalism, that it is the typical social organizational form of those countries, is soon tax all over the world with the military power, the industrial efficiency, the enormous offer and variety of products. The infuence that the countries of the North have exercised on those of the South, has been translate, of usual, in a relationship they trades of which first they have always mainly benefitted and of which the others they have been victims. To cultural level this process has meant more or less emphasized disintegration of the cultures preesistenti in the poor countries, which, frastornate from the introduction of many innovationes, often have transformed in social models many hybrids. When the age of the colonizations at last is tramontata, the countries of the South of the world, that they had been generally managed from those of the North without to develop independent organizational ability, have been found again in poor and, chaotic and economically social and politicamente fragmentary situations. The political precarietà, characterized from an interminable series of coups d’3etat, from tribali crashs (still today) and fantomatiche elections, discourages the investments naturally in the long term and therefore these countries remain, of usual, always to the same point. To render this situation more difficult they contribute also social phenomena, which the diffused illiteracy, the insufficient sanitary and civil protection, the insufficient feeding, the elevated demographic rate of increase, the feminine discrimination. All these elements, sometimes causes, sometimes effects, become part in the general picture of a situation that is, to world–wide level, sure it depends and subordinate, and that it is caused mainly from world–wide an economic organization that has been developed in a very precise way.

The poor countries depend from those rich ones for the requirements of manufatti industrial, services, technologies, etc. To forehead of a modest export, than it is often realized only in a pair of products for every country, they in short are forced to import all from the North: and this creates a reduction of potentiality of purchase from the southern countries, which more and more contract debits elevated with those of the North. The result is an unproductive circle from which the countries of the South difficultly can get rid: having to pay the debits, and the interests on the debits, for the acquired products, they invest little or nothing for their inner development and their productive situation remains always equal or, often, it gets worse and have had to declare their insolvency. The creditor countries have but interest that those poor ones, in a way or the other, continue to pay and, above all, continues to being a market interlocutor; in contrary case, besides the empty one of market, critical situations also for the banks would be created that boast huge credits from the poor countries. So that world–wide the economic system remains unchanged, the rich countries resort, therefore, to measures of urgency like the abatement, partial total or, of the debits of sure countries. Conclusion: it is necessary that a part of the world remains rear because the other remains rich and, above all, because the system in its complex not landslides. È favorable but that this iron logic can in some way to transform itself, so that the existing enormous difference between North and South diminishes, concurring, if not the parity, at least, acceptable and dignitose living conditions also to the populations of the countries of the South of the world. A thus extreme situation ingiustizia will not be able to always last in order: it could reveal itself in the long run dangerous for the same equilibriums of the rich countries, and in the general context the South of Italy and the rispecchiano North this exposed thesis.


© 2008 by alessio.101, Salerno (Italy) 16 luglio 2008


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Il mondo appare sempre più diviso fra paesi del Nord e paesi del Sud: origini, caratteristiche e cause di questa differenzaultima modifica: 2008-07-16T11:40:53+02:00da airone2124
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