(002) – Le mode musicali e i cantanti: Abba

(002) – Le mode musicali e i cantanti: Abba


  • Le mode musicali esprimono emozioni e tendenze delle nuove generazioni.

  • La prima rivoluzione musicale avviene in America, negli anni Cinquanta con la nascita del rock’n’roll e del mito di Elvis Presley. Per la prima volta nella storia, la musica diviene una forma di contestazione e di un modo di esprimersi per le nuove generazioni.

  • Negli anni Sessanta sono caratterizzati dai grandi concerti (Woodstock, isola di Wight), dai movimenti pacifisti di protesta e dal diffondersi del grave fenomeno della droga, che miete le sue vittime anche fra le rockstar.

  • Negli anni Ottanta, dalle immagini dei videoclip, nasce il «look», ovvero l’identificazione di massa nelle immagini delle rockstar («fenomeno Madonna»).

  • Il vero protagonista della musica di questi ultimi anni è il video nel quale l’artista si esprime non solo con la sua voce e con la sua musica, ma soprattutto con l’immagine.


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ABBA


Biografia degli: AbbaIl più famoso fenomeno del pop scandinavo e uno dei gruppi più noti del mondo è nato a Stoccolma nei primi anni ’70, quando Bjorn Ulvaeus e Benny Andersson abbandonarono i rispettivi gruppi e l’attività di session–men per seguire il consiglio di Stig Andersson, proprietario dei celebri Polar Studios della capitale svedese – che li spinse a formare un quartetto al quale avrebbe fatto da manager. Andersson insistette per coinvolgere nel gruppo le fidanzate dei due musicisti: Agnetha Faltskog , cantante già piuttosto affermata e compagna di Ulvaeus, e Anni–Frid “Frida” Lyngstad, che viveva con Andersson. Con il poco fantasioso nome Bjorn, Benny, Agnetha and Frida, i quattro incisero “People need love”, un discreto successo in Europa – tanto da catapultarli all’Eurofestival del 1973, dove presentarono il loro secondo singolo “Ring ring”. Dopo il matrimonio tra Bjorn e Agnetha, i quattro si battezzarono “Abba” unendo le iniziali dei loro nomi. La nuova sigla portò subito fortuna: “Waterloo” vinse l’Eurofestival del 1974, e decollò in tutto il mondo – compresa la top ten americana. Dopo qualche singolo incerto, “S.O.S. ” ripetè l’exploit e li consacrò in tutti i mercati, che accolsero con enorme entusiasmo le canzoni interpretate da Frida e Agnetha – quasi tutte in inglese. Gli Abba portarono 13 brani nella Top 5 britannica e uno, “Dancing queen”, al nº1 in USA – il brano venne suonato dal vivo al matrimonio del Re di Svezia. Nel 1978 uscì “Abba – The movie”, pellicola dedicata alla loro storia Lyngstad e la Andersson si sposarono. Quasi contemporaneamente, Ulvaeus e la Faltskog, genitori di due bambini, si separarono. La cosa non influenzò le vendite dei loro dischi: “Voulez–Vous” del 1979 ottenne l’ormai abituale riscontro in dischi d’oro e platino in tutto il mondo. Nel 1980, tuttavia, gli USA cominciarono a voltare loro le spalle. Nel 1981 anche Frida e Bjorn si separarono. Nel 1982, non riuscendo più a rinnovare le fortune di un pop in declino e in rapporti personali molto problematici, i quattro sciolsero il gruppo. Frida e Agnetha, mai state in ottimi rapporti, intrapresero una carriera solista caratterizzata da qualche discreto successo Andersson e Ulvaeus, rimasti amici, si riciclarono come autori per altri musicisti e per musical. Alla fine degli anni ’90, tuttavia, la musica sembra riscoprirli. Band di tributo, omaggi da alcune rockstar (U2, Sinead O’Connor), film che ne decretano il culto (il delirante “Priscilla regina del deserto”), il successo di una teen–band che li ricalca apertamente, gli Steps, e un musical a loro dedicato rivalutano gli Abba e l'”euro–pop” dei seventies.

La Biografia e le foto degli Abba sono state tratte da: http://www. musica.virgilio.it/artisti/pop/v/index.html


In questa pagina potrete ascoltare i seguenti brani degli Abba e sono:

S.O.S.
Honey, Honey
Knowing Me, Knowing You Chiquitita
I Have A Dream


Informazioni sul video degli: Abba – S.O.S. (rare version), una canzone degli Abba realizzazione sulla piattaforma di video.licero.it by amandoledonne15 dur. 02:22 del 8 luglio 2008.



Sempre più imponente è il fenomeno delle mode musicali. Ne sono coinvolte soprattutto le nuove generazioni, di cui la musica esprime soprattutto emozioni e tendenze. Attraverso di essa nascono e si esaltano miti, mode e manie, rivoluzionando il suo ruolo nel contesto sociale. La nascita di questo fenomeno, oggi così diffuso, si può far risalire alla seconda metà degli anni Cinquanta. È in America che la musica, per la prima volta nella storia, diviene simbolo di protesta, un mezzo alternativo di espressione per le nuove generazioni. Proprio in questi anni, infatti, la scena musicale americana è sconvolta dal ciclone rock’n’roll: ritmi concitati, voci tese è sensuali, atteggiamenti anticonformisti che allarmano l’opinione pubblica. Elvis Presley è il re della nuova musica. Con lui comincia un’altra era ed il suo mito si diffonderà a macchia d’olio in tutto il mondo, inaugurando la serie dei «divi» della musica leggera e del rock. Da un giorno all’altro il rock’n’roll sembra spazzare via i ricordi della seconda guerra mondiale, la caccia alle streghe di McCarthy , i giorni dello «swing» suonato in frac. Nasce la «Elvismania»: il cantante più popolare d’America insegna ai giovani a vestirsi, muoversi, cantare e ballare. Il ciuffo di Presley in breve tempo sventola su tutto il mondo giovanile, comprimendo in forma di canzone i fermenti che agitano l’Occidente.


Informazioni sul video degli: Abba – Honey, Honey, una canzone degli Abba realizzazione sulla piattaforma di video.licero.it by amandoledonne15 dur. 03:01 del 8 luglio 2008.



Negli anni Sessanta questi fermenti prendono forma nella contestazione giovanile ed anche questa volta trovano espressione diretta nella musica. Nasce nelle cantine il «beat» inglese e da Liverpool quattro ragazzi, sotto il nome dei Beatles, insieme alle loro canzoni, lanciano un messaggio: «Non tagliatevi i capelli». I giovani, prima per gioco, poi come momento di aggregazione collettiva, rispondono in massa all’appello dei quattro ragazzi di Liverpool e iniziano ad imitare gli atteggiamenti, l’abbigliamento, lo stile di vita. E nasce, agli albori, degli anni ’60, in un clima spensierato e affatto violento, il primo momento della contestazione giovanile. Al mito dei Beatles si lega, tuttavia, un altro nascente fenomeno di massa: il fanatismo. Migliaia di ragazze urlano e piangono alla loro vista, in preda ad una sorta di isteria collettiva durante i concerti. Con i Betles si accentua di più che con i divi del rock’n’roll il «divismo», il protagonismo di scena, la figura del fan, mentre i loro produttori scoprono il grande mercato dei business discografico. In questo periodo nasce una moda giovane, che fa riscoprire mercatini e boutique–off. Sono gli anni in cui Mary Quant inventa la minigonna e Londra diventa la capitale della beat generation. Frattando la psichedelica e le droghe sono alle porte, i miti dell’India e del pacifismo stanno per dilagare.

Negli anni Settanta I Beatles si sciolgono e si apre un decennio ricco di fermenti politici e sociali. La musica diventa la voce collettiva delle nuove generazioni, che, attraverso i loro divi, lanciano al mondo messaggi di pace, mentre le potenze continuano la corsa agli armamenti e si fa incombente la minaccia di uno scontro mondiale. Milioni di giovani si radunano per assistere ai grandi concerti di Monterey, di Woodstock e dell’isola di Wight. La protesta assume connotazioni esistenziali, la controcultura freack diffonde l’uso delle droghe. Il movimento culturale dei «figli dei fiori» cede il passo a una tragica catena di morti. Anche fra le rockstar si contano le prime vittime: la celebre cantante Janis Joplin, il famoso chitarrista negro Jimi Hendrix, il leader del complesso inglese «Doors», Jim Morrison.


Informazioni sul video degli: Abba – Knowing Me, Knowing You, una canzone degli Abba realizzazione sulla piattaforma di video.licero.it by amandoledonne15 dur. 04:04 del 11 luglio 2008.



Dall’inizio degli anni Ottanta in poi, invece, all’affermazione del linguaggio musicale come un mezzo di espressione «universale», facendo da cassa di risonanza agli umori dei tempi, alle generazioni e alle nuove tendenze. La musica non è più soltanto suono e ritmo ma anche comunicazione visiva. Il suono diventa gesto, e il ritmo, attraverso il video, coralità scenografica; l’interprete una sorta di protagonista di sonarità animata. La sofisticazione dei mezzi di comunicazione, il cambiamento del linguaggio tecnologico, la pubblicizzazione attraverso la televisione e i video convergono ad affermare la musica d’immagine. In questo clima, il rock assume un altro ruolo importante: quello del «look» (in inglese: aspetto), che punta all’identificazione di massa nelle rockstar, che diventano talvolta, loro malgrado, prima che cantanti o musicisti, dei simboli di moda. Il linguaggio artistico viene amplificato in un messaggio esteriore che abbraccia i fanatismi popolari, ma anche gli elevati livelli di consumo imposti dal fiorente mercato dell’effimero. In questo clima il «look» diviene un grosso affare economico, che rafforza il già redditizio mercato discografico. L’esempio più evidente di una riuscita operazione di look è quello della rockstar americana Madonna. Il suo modo di vestirsi, o meglio di travestirsi, ha creato un fatto di costume più che un fenomeno musicale. La popolarità di Madonna è infatti legata certamente più alla sua «immagine», che non alle qualità vocali. Ma se il musical–look di maggior effetto si traforma più facilmente in un allarme commerciale, questi strani e contraddittori anni Ottanta sono riusciti ad esaltare e far propria come non mai, amche l’immagine dell’«estetismo intellettuale». Quello, ad esempio, del cantautore e musicista londinese Sting, della sua introspezione psicologica, del duo dissidio di uomo ed artista, del suo impegno sociale. C’è poi all’opposto il richiamo sessuale e selvaggio dei «metallari»: la faccia sbiancata e l’espressione perversa, le borchie di metallo su guanti e cinte di pelle rigorosamente nera sono simbolo di nuove tendenze, più sofisticate, ma meno commerciali o commerciabili.


Informazioni sul video degli: Abba – Chiquitita, una canzone degli Abba realizzazione sulla piattaforma di video.licero.it by goffredo.milani dur. 05:25 del 8 giugno 2008.



Da più di un decennio un elemento essenziale del mercato della musica pop è la videomusic, alla quale è indissolubilmente legato il successo di numerose rockstar. La programmazione di videoclip è un’operazione essenzialmente commerciale: divi come Madonna, Michael Jackson, o i Duran Duran hanno raddoppiato le vendite delle loro incisioni dopo l’uscita dei video. Se la televisione ha sempre rivestito un ruolo importante nella promozione dei divi della musica leggera fin dagli anni Sessanta, con la videomusic è notevolmente aumentata la potenzialità dell’immagine di orientare il gusto del pubblico. Con la programmazione del videoclip, dove il modo di vestirsi, di muoversi e di truccarsi dell’interprete acquista un’importanza decisiva, l’attenzione del pubblico si sposta dalla musica al personaggio. L’immagine di una rockstar viene attentamente costruita da un equipe di esperti così come si progetta la confezione di un qualsiasi prodotto industriale da lanciare sul mercato. A questo proposito, come già osservato, l’esempio più eclatante è quello di Madonna, per la quale è stato inventato il personaggio inprevedibile e trasgressivo che è diventato un modello per molte adolescenti. Madonna, grazie al video, si propone ogni volta con un nuovo look ispirato al tema dell’album in uscita. Al contrario di quanto accade nei film, nel videoclip la musica non funge da colonna sonora ma precede l’immagine che commenta o interpreta il pezzo musicale. Il videoclip assomiglia più a un collage che a una trama narrativa: le immagini sono spesso sequenze di velocissime (frames), frammentate fino ad essere difficilmente riconoscibili e talvolta prive di una successione logica. Si passa da una situazione all’altra utilizzando flash back, sovrapposizioni di immagini, accelerazioni e rallentamenti. È la musica a creare un rapporto tra situazioni tra loro slegate e a dare loro un significato secondo un procedimento tipico della pubblicità. Nel video non solo l’immagine, ma anche la musica è creata artificialmente: l’esecuzione è realizzata da montaggi fatti in studio, con amplificazioni ed effetti elettronici. Se il protagonista è ripreso mentre canta, è di regola il lip–sync, la sincronizzazione del movimento delle labbra con il canto. Ma questa è un’altra storia raccontata che si sta per concludersi allegramente con i videoclip scelti per voi amici da casa, brani musicali di cantanti noti e meno noti recuperati dalla rete web, presi a caso, buon divertimento a tutti e arrivederci a una prossimo articolo, Alex.


Informazioni sul video degli: Abba – I Have A Dream, una canzone degli Abba realizzazione sulla piattaforma di video.licero.it by amandoledonne15 dur. 04:29 del 8 luglio 2008.



Articolo postato sul Blog di http://www.sportcinema.it in categoria: Le mode musicali, è un post segnalato su sportcinema.it di alessio.101, lì 9 marzo 2009, Salerno.



(002) – Le mode musicali e i cantanti: Abbaultima modifica: 2009-03-10T01:27:00+01:00da airone2124
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